Binge Eating Disorder (BED)
Il Binge Eating Disorder (BED), in italiano Disturbo da Alimentazione Incontrollata, è un disturbo del comportamento alimentare, caratterizzato da episodi ricorrenti di abbuffate, alternati a restrizioni e/o digiuno, quali metodi di compensazione.
Per poter fare diagnosi di BED, devono presentarsi i seguenti elementi:
- Episodi ricorrenti di abbuffate associati ad almeno tre dei seguenti sintomi:
- Mangiare molto più rapidamente del normale.
- Mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieni.
- Mangiare grandi quantitativi di cibo anche se in assenza di appetito o fame.
- Mangiare in solitudine per vergogna.
- Provare disgusto verso di sé, depressione e senso di colpa dopo ogni episodio.
- E' presente un marcato disagio nei confronti del comportamento bulimico.
- Le abbuffate avvengono in media almeno 2 giorni la settimana per un periodo di 6 mesi.
- Gli episodi bulimici non si associano a regolari metodi di compenso (vomito autoindotto, abuso di lassativi, esercizio fisico strenuo) e non avvengono necessariamente in corso di Anoressia Nervosa o Bulimia Nervosa.
Attualmente, si ritiene che il Binge Eating Disorder colpisca il 2-3% della popolazione generale adulta, in particolare tra la seconda e la terza decade di vita, anche se indagini retrospettive hanno rivelato che la perdita di controllo sul cibo esordisce, in genere, prima dei venti anni.
Non si conosce ancora la causa esatta del BED, anche perché è una patologia da poco individuata e studiata come categoria a sé stante (si ricorda che nel DSM-IV era ancora classificato come un Disturbo dell’Alimentazione Non Altrimenti Specificato). Ad ogni modo, i ricercatori sostengono che possa essere il risultato di una combinazione di fattori psicologici, biologici ed ambientali. Tra questi, sembrerebbero rivestire un ruolo importante:
- Esperienze difficili nell’infanzia;
- Disturbi depressivi nell’individuo e/o nei genitori;
- Tendenza all'obesità;
- Preoccupazione ed insoddisfazione per l'immagine corporea o per il peso, quindi il frequente ricorso a diete;
- Emozioni negative ritenute intollerabili;
- Disturbi del Controllo degli Impulsi;
- Disturbo del Comportamento Alimentare o, comunque, un atteggiamento disfunzionale con il cibo, da parte dei genitori;
- Funzionamento anomalo degli ormoni che regolano l’appetito e/o delle proteine che regolano lo zucchero nel sangue ed il metabolismo del corpo;
- Effetto collaterale di alcuni psicofarmaci, che vanno a sovra stimolare l’appetito.
Le conseguenze di questo comportamento disfunzionale includono:
- Diabete.
- Pressione sanguigna alta.
- Colesterolo alto.
- Disturbo della colecisti.
- Disturbi del cuore.
- Respiro corto.
- Alcuni tipi di cancro.
- Problemi mestruali.
- Diminuzione della mobilità e stanchezza.
- Problemi del sonno, inclusa l’apnea notturna.
- Stress significativo, tanto da trascurare lavoro, scuola ed attività sociali.
Per un trattamento completo ed efficace dei soggetti affetti da tale disturbo, bisogna avvalersi del contributo di diverse strategie, come la psicoterapia, soprattutto di tipo cognitivo-comportamentale; i farmaci, soprattutto gli antidepressivi SSRI; la consulenza di un nutrizionista, che possa elaborare una dieta personalizzata per il soggetto, soddisfacendone necessità e gusti; la terapia di gruppo e/o familiare, affinché il soggetto sia supportato in modo valido dai propri cari e possa confrontarsi apertamente con persone che hanno un problema analogo.
Bibliografia
- American Psichiatric Association, Diagnostical and Statistical Manual of Mental Disorders, IV Edition-TR, 2011.
- American Psichiatric Association, Diagnostical and Statistical Manual of Mental Disorders, V Edition, 2013.
- Bogetto Filippo, Giuseppe Maina, Elementi di Psichiatria, Minerva Medica
- Loriedo C., Bianchi G., Perella C. (2002) Binge Eating Disorder: aspetti clinici, nosografici e terapeutici, Giornale Italiano di Psicopatologia.
- Troiano, Petrone, Di Giuseppe, Dizionario di Psicologia in Internet, Edizioni MaGi, 2005.
(Dott.ssa Alice Fusella)