Disturbo distimico
Il Disturbo Distimico è caratterizzato da umore cronicamente depresso per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni per almeno 2 anni.
Secondo il DSM la Prevalenza di questo disturbo nella popolazione è del 6%. Nei bambini vi è la stessa probabilità tra maschi e femmine di sviluppare il disturbo, negli adulti vi è una probabilità doppia nelle femmine rispetto ai maschi.
Gli individui con il Disturbo Distimico descrivono il loro umore come triste o “giù di corda”. Nei bambini l’umore può essere irritabile anziché depresso, e la durata minima richiesta è solo di 1 anno.
Quando l’individuo è depresso devono essere presenti almeno due dei seguenti sintomi:
- scarso appetito (iporessia) o aumento dell’appetito (iperfagia);
- insonnia o ipersonnia;
- sensazione di scarsa energia o affaticabilità, per cui l’individuo fa un’enorme fatica anche per le attività basilari come lavarsi, camminare etc;
- bassa autostima;
- difficoltà di concentrazione o incapacità di prendere decisioni;
- sentimenti di disperazione.
Gli individui possono riferire la presenza rilevante di riduzione degli interessi e di autocritica, spesso si vedono come non interessanti o incapaci. Poiché questi sintomi sono divenuti parte dell’esperienza quotidiana dell’individuo (per es., “Sono sempre stato così”, “Sono proprio così”), spesso non vengono riferiti a meno che l’intervistatore non l’interroghi direttamente in proposito.
Il disturbo Distimico può essere:
- Ad esordio Precoce: Questa specificazione dovrebbe essere usata se i sintomi distimici esordiscono prima dei 21 anni. Per tali individui è più probabile sviluppare in seguito Episodi Depressivi Maggiori
- Ad esordio Tardivo: il disturbo si manifesta dopo i 21 anni.
- Con Manifestazioni Atipiche indica se l’andamento dei sintomi negli ultimi 2 anni del disturbo soddisfa i criteri per Con Manifestazioni Atipiche.
Manifestazioni associate alla Distimia
Molti studi suggeriscono che i sintomi più comunemente incontrati nel Disturbo Distimico possono essere:
- Riduzione degli interessi.
- Sensazione di essere non interessanti o incapaci di soddisfare le richieste dell’ambiente(scarsa autostima)
- Sentimenti di inadeguatezza rispetto a persone o situazioni;
- Perdita generalizzata di interesse o di piacere;
- Ritiro sociale (interruzione di rapporti interpersonali, con amici, parenti);
- Sentimenti di colpa o pensieri ripetitivi sul passato;
- Irritabilità, rabbia;
- Riduzione di attività, efficienza e produttività;
- Sintomi vegetativi (variazione di sonno, appetito, peso etc.) meno comuni che negli individui con episodio depressivo maggiore.
Il Disturbo Distimico può essere associato con i Disturbi di Personalità Borderline, Istrionico, Narcisistico, Evitante e Dipendente. Comunque, la valutazione delle caratteristiche di un Disturbo di Personalità è difficoltosa in tali individui, perché i sintomi cronici dell’umore possono contribuire ai problemi interpersonali, o essere associati con una percezione di sé distorta.
Fattori di rischio
Alcuni fattori sembrano incrementare il rischio di sviluppare o innescare la Distimia, includendo:
- Familiarità: Il Disturbo distimico è più comune tra i consanguinei di 1°grado di individui con Disturbo depressivo maggiore rispetto alla popolazione generale. Inoltre, sia il Disturbo distimico che il Disturbo depressivo maggiore sono più comuni nei parenti di 1°grado dei soggetti con Disturbo distimico;
- Eventi di vita stressanti come la perdita di una persona cara o problemi economici;
- Dipendenza interpersonale dove la persona conta eccessivamente sull’approvazione, rassicurazione e attenzione da parte di altri, approvazioni che possono significativamente ridursi o non esistere a lungo
Bibliografia
- DSM- IV- TR Diagnostic and Statistical Manual of Mental Dirsoders, American Psychiatric Association (2000), Edizione Italiana: Masson, Milano.
- Gli approcci cognitivi alla depressione, a cura di Rainone A, Manicini F., 2004, FrancoAngeli, Milano.
(dott.ssa Angela Chiara Leonino)