Il termine trova impiego nella psicologia della percezione e in psicoanalisi. Nel primo ambito si parla di fusione binoculare per indicare il processo con cui le immagini leggermente diverse che si imprimono nei due occhi a causa della loro distanza non sono avvertite come immaginidoppie, bensì fuse in un'impressione spaziale stereoscopica. Lo stesso dicasi della fusione tonale che da un'impressione unitaria dei suoni che giungono ai due orecchi.Si parla infine di fusione di stimoli quando due stimoli, che hanno una differente successione temporale e spaziale, sono percepiti come continui. Sul terreno psicoanalitico, Sigmund Freud ha introdotto il concetto di fusione o impastodelle pulsioni e di loro defusione a proposito delle pulsioni di vita e delle pulsioni di morte.