I sette vizi capitali: l’invidia

L’invidia è sicuramente una tra le emozioni più provate al mondo anche se, al contempo è anche quella tra le più nascoste e mai confessate in assoluto. Tutte le emozioni sono solite trovare un’ammissione: l’ira, la pigrizia, la gelosia, ma non questa; dunque si tratta, a tutti gli effetti, dell’emozione negativa più rifiutata. Si prova generalmente quando la persona che abbiamo di fronte possiede qualcosa che non non abbiamo: può essere una qualità, un oggetto, un amore, un fisico migliore del nostro o un aspetto più avvenente. C’è da dire, inoltre, che è una delle emozioni più dure da digerire perchè in quel momento davvero ci rendiamo conto che qualcuno ci ha superato; che ha fatto meglio di noi e sarà elogiato maggiormente.

L’invidia nelle sue forme

Spesso l’altra persona non se ne accorge nemmeno, poichè alcune volte ciò che invidiamo non è visto da quella persona come un motivo di vanto o di ostentazione. In altri casi, invece, quando l’altro soggetto è consapevole, si sviluppa quell’ambizione subdola, quel desiderio infuocato di voler danneggiare l’altro; di arrecargli del male senza che se ne accorga, magari alle spalle o attraverso metodi meschini e di solito infondati.

 

Quello che più rappresenta l’invidia per qualcuno, se ci riflettete un attimo, capirete essere lo sguardo. Esso è ciò che più di tutto comunica agli occhi dei presenti quello che stiamo provando; anche se noi di fatto non vogliamo ammetterlo. Pensate che proprio per questa ragione, Dante Alighieri, il poeta noto come “il padre della lingua italiana”, creò nel Purgatorio una cornice apposita per gli invidiosi, idealizzati intenzionalmente con le palpebre cucite dal fil di ferro; un messaggio molto forte volto a rappresentare quanto effettivamente lo sguardo sia lo spettro più evidente di questa emozione.

Invidia tra…

I tipi di invidia possono essere differenti. Più amara e dolorosa di quella per chi non conosciamo, ad esempio, c’è quella provata per qualcuno che è simile a noi; egli può essere un collega che ha ricevuto un plauso che, invece, non è stato riservato a noi; può essere invidia tra fratelli: come la forma più antica che conosciamo tra Caino ed Abele; o può essere anche quella che alcune donne provano nei confronti di un’altra che per causalità porta lo stesso vestito. Sembra un’assurdità eppure queste cose succedono!

Da sottolineare, tra l’altro, che questo stato d’animo non fa che buttare a terra la nostra autostima e la considerazione che abbiamo di noi stessi, anche se magari non abbiamo nulla da invidiare! A sostegno di questa tesi, sul web potrete trovare facilmente una foto dell’immensa Sophia Loren mentre è intenta a giudicare(?) la scollatura dell’altrettanto nota Jayne Mansfield. Non ci è dato sapere se davvero in quel momento stesse provando invidia per le forme dell’attrice americana o stesse semplicemente pensando che fosse poco vestita, sta di fatto, che quella foto si rivelò così tanto famosa da avere migliaia di testate giornalistiche che la etichettarno come possibile forma di invidia da una donna che, alla fine, non aveva proprio nulla da invidiare.