Tabù
Tabù polinesiano, introdotto in Europa nel 1777 da Cook.
In ambito religioso il suo significato è stato sottolineato da Robertson Smith, per il quale 'le cose sacre e quelle impure hanno questo in comune, che in entrambi i casi la possibilità del contatto e del loro uso da parte degli uomini subisce delle restrizioni, la cui violazione comporta pericoli sovrannaturali'.
In ambito sociale il significato del termine è stato affrontato da Steiner secondo il quale il tabù riguarda tutti i meccanismi sociali di ubbidienza che hanno un significato rituale, e gli specifici comportamenti restrittivi in situazioni pericolose.
Nel campo della psicoanalisi Freud ha ampiamente argomentato circa tale termine, affermando che da un lato vuol dire 'santo, consacrato e dall'altro 'perturbante, pericoloso, proibito, impuro'.
Freud fa derivare la formazione del tabù da un conflitto di istinti e della conseguente rimozione di una tendenza comportamentale attraente, ma proibita, movimento che genera forme ossessive nevrotiche come il 'divieto di toccare'.