Ambiente invalidante e disturbo borderline di personalità
Un nuovo studio presentato da Musser e colleghi ha delineato quattro aspetti della genitorialità invalidante a partire dalla concettualizzazione di Linehan sulla relazione tra ambiente invalidante e disturbo borderline di personalità.
Il disturbo borderline della personalità, è una grave malattia mentale caratterizzata da instabilità pervasiva negli stati d'animo, nelle relazioni interpersonali, nella propria immagine e nel comportamento.
Questa instabilità spesso interferisce con la vita familiare e lavorativa, la pianificazione a lungo termine ed il senso dell'identità di un individuo.
Un aspetto centrale del disturbo è la disregolazione emotiva. Perchè le persone con disturbo borderline di personalità hanno difficoltà a gestire le loro emozioni spesso molto intense?
A tal proposito, è bene sottolineare che il disturbo si sviluppa tipicamente in persone emotivamente vulnerabili che sono state allevate in ambienti invalidanti.
Gli ambienti invalidanti
Secondo Linehan, “Un ambiente invalidante è quello in cui la comunicazione delle esperienze private è soggetta a risposte estreme e inappropriate, un ambiente in cui le esperienze interiori vengono respinte e o punite invece di essere convalidate”.
In questi ambienti, aggiunge Linehan “l'esperienza delle emozioni dolorose, così come i fattori che alla persona sembrano causalmente correlati al disagio emotivo, sono ignorate. Le interpretazioni dell'individuo sul suo stesso comportamento sono respinte”.
Ma, gli studi che indagano la relazione tra una cattiva genitorialità o genitorialità invalidante e disturbo borderline di personalità catturano tutti i diversi aspetti degli ambienti invalidanti?

Questo è ciò che gli autori del presente studio hanno cercato di scoprire.
Dei 633 studi selezionati, solo 77 indagini hanno soddisfatto i criteri di inclusione e sono stati quindi inclusi nella revisione sistematica.
Circa il 55% degli studi includeva popolazioni cliniche, mentre il 38% includeva popolazioni di comunità.
I partecipanti avevano un'età compresa tra i 12 ed i 53 anni, la cui età media è di 25 anni.
Tra gli strumenti di misura di invalidità genitoriale, quello più comunemente utilizzato era il Parental Bonding Index, che contiene domande sulla relazione tra il bambino ed il genitore nei primi 15 anni di vita.
Dopo aver esaminato i 77 studi, gli autori hanno codificato le quattro componenti degli ambienti invalidanti in base a quanto questi componenti si adattano alle descrizioni di Linehan.
Una delle difficoltà incontrate era che molti degli studi non misuravano la presenza di un ambiente invalidante, ma la mancanza di un sistema di convalida.
Tra questi vi sono delle differenze; per esempio, un genitore molto depresso potrebbe non essere in grado di fornire il supporto e l'empatia di cui un bambino ha bisogno, ma potrebbe non necessariamente invalidare direttamente i sentimenti di suo figlio o erroneamente attribuire i sentimenti a secondi fini.
Risultati
Musser et al., dividendo la caratterizzazione di Linehan dell'invalidità genitoriale in quattro componenti e, dopo aver analizzato i 77 studi sulla genitorialità, hanno scoperto che questi componenti non hanno ricevuto uguale attenzione da parte della ricerca.
I quattro aspetti sulla genitorialità invalidante sono elencati di seguito, ordinati dal componente più frequentemente rappresentato a quello meno rappresentato:
- Il genitore attribuisce i sentimenti o i comportamenti del bambini a presunti aspetti negativi della personalità o del pensiero del bambino. Ad esempio, dopo che una figlia esprime rabbia (legittima) per il cattivo comportamento di suo padre, il padre la accusa di fingere di arrabbiarsi.
- Il genitore non riesce a tollerare emozioni negative e, pertanto, le scoraggia nel bambino. Per esempio, una madre avverte suo figlio che il parlare di sentimenti tristi lo farà sentire molto peggio; così, invece di parlare inutilmente di tali emozioni, dovrebbe adottare un atteggiamento positivo.
- Il genitore contraddice la descrizione e l'interpretazione del bambino delle proprie emozioni e desideri. Ad esempio, la madre dice al proprio figlio (dopo aver suonato una canzone al piano) che non c'è motivo per cui debba sentirsi così orgoglioso.
- Il genitore semplifica eccessivamente il processo di risoluzione dei problemi e minimizza gli ostacoli. Questo può essere mostrato nel caso di un padre che dice a sua figlia, che sta imparando a legare i lacci delle scarpe, che sta impiegando troppo tempo e che anche una persona stupida riuscirebbe a farlo con più facilità.
Musser e colleghi concludono:
“La mancanza di indagine empirica sulla costruzione di un ambiente invalidante preclude la conoscenza clinica della prevalenza dell'invalidità genitoriale nelle storie infantili di individui con disturbo borderline di personalità. Il modello bio-psico-sociale afferma che la presenza di un ambiente invalidante in particolare, e non semplicemente una cattiva genitorialità, è un predittore unico di disturbo borderline di personalità”.
Se la ricerca empirica futura supporta il ruolo della genitorialità invalidante nello sviluppo del disturbo, ciò indicherebbe l'importanza di includerla come obiettivo nella prevenzione precoce e nei percorsi di trattamento.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro