Caratteristiche cerebrali del disturbo borderline di personalità
Cosa rende un cervello borderline? Secondo recenti studi le basi neurologiche del disturbo borderline di personalità si trovano nel sistema limbico e nella corteccia prefrontale.
È proprio vero quando si dice o pensa che due persone possano viaggiare su lunghezze d'onda diverse.
La foto presentata, sulla destra mostra un cervello “sano” ben adattato, mentre a sinistra il cervello di qualcuno che soffre di disturbo borderline di personalità.
I “segni” di calore, mostrano per la prima volta le basi neurologiche di una condizione di salute grave e fin troppo comune.
Ma cosa significano in realtà quei patch di calore?
È bene iniziare dal sistema limbico; tutti i cervelli ne hanno uno.
È il centro di controllo emotivo per gli esseri umani, ed è qui che si intersecano traumi, malattie mentali e circuiti neurali.
L'amigdala
Rappresenta la parte primitiva del cervello che regola la paura e l'aggressività. Nella popolazione generale è un'area cerebrale vitale per la sopravvivenza; anche nelle città più moderne, confortevoli, sicure e armoniche, le emozioni rappresentano il nostro salvavita.
Tuttavia, le scansioni cerebrali hanno mostrato che le persone affette da disturbo borderline di personalità hanno un'amigdala notevolmente più piccola rispetto alla popolazione generale, e in alcuni casi è presente un'atrofia.
Questo si traduce in un messaggio molto chiaro: più è piccola l'amigdala, più è iperattiva.
Questo significa che quando le persone con Disturbo borderline di personalità, provano un'emozione, la esperiscono molto più intensamente rispetto alla popolazione generale, ed il periodo di “raffreddamento” richiede molto più tempo.


Ippocampo
L'ippocampo, la cui etimologia deriva dal latino e significa “cavalluccio marino”, è un'area cerebrale situato nell'emisfero destro e sinistro del cervello.
Associato con la memoria a breve e lungo termine, orientamento spaziale e, soprattutto, reazioni emotive, è il processore di dati del corpo.
Ciò significa che quando un evento viene trasmesso attraverso la corteccia visiva, l'ippocampo decide la risposta emotiva corretta. Lotta o fuggi.
Per le persone con Disturbo borderline di personalità, l'ippocampo è in uno stato di continua eccitazione o iper-arousal. Non coordinato e disfunzionale, interpreta in modo errato le minacce, trasmettendo messaggi alterati all'amigdala.
Questo significa che le persone con tale disturbo hanno più probabilità di vedere le altre persone, ed il mondo che le circonda, come minacciose, distorcendo così i messaggi provenienti dall'esterno.
Asse ipotalamo-ipofisi-surrene
Un nome complesso per tre ghiandole interconnesse: ipotalamo, ipofisi e la ghiandola surrenale che interagiscono l'una con l'altra.
La funzione principale è gestire le pressioni della vita quotidiana al fine di mantenere l'omeostasi. L'asse ipotalamo-ipofisi-surrene è il principale responsabile della produzione di cortisolo da parte dell'organismo.
Il cortisolo è una sostanza chimica naturale rilasciata durante i periodi di stress. Gli studi hanno dimostrato che le persone con disturbo borderline di personalità hanno livelli anormali di cortisolo nel sangue.
Troppa produzione di cortisolo si traduce in livelli di stress quotidiani perennemente travolgenti.
Psicologicamente, le capacità di coping e resilienza sono minate, facendo sì che il corpo ne sia sopraffatto.
Corteccia prefrontale
La corteccia prefrontale rappresenta il culmine dell'evoluzione umana, non solo perchè è responsabile della ragione, della razionalità e del processo decisionale, ma perchè inibisce anche la nostra natura primaria, più primitiva.
Le persone con disturbo borderline di personalità presentano un'inattivazione ed un'inefficienza della corteccia prefrontale.
Questo è uno dei motivi per alcuni sintomi caratteristici del disturbo, come lo scarso controllo degli impulsi.
È come se la loro corteccia prefrontale fosse addormentata, tanto da vivere in una situazione di terrore costante.
Conclusione
L'ereditabilità del disturbo borderline di personalità è stimata al 65%, tuttavia, il 70% delle persone affette dal disturbo presenta una storia infantile traumatica, spesso caratterizzata da abusi sessuali, fisici o emotive.
Bisognerebbe indagare più a fondo per comprendere se le anomalie strutturali nel cervello borderline sono la causa della condizione, o una conseguenza del trauma.
Un'impronta indelebile nel nostro cervello provocata dalla sofferenza. Un esempio del perchè è possibile che il cervello sia “ferito” da un trauma, è nel cortisolo chimico.
Come già preannunciato, il cortisolo viene rilasciato in risposta allo stress; di conseguenza, lo stress estremo, specialmente vissuto durante l'infanzia e per lunghi periodi di tempo, porterà a livelli anormali di produzione.
Inoltre, la ragione dell'atrofia dell'amigdala e dell'ippocampo e della corteccia prefrontale è dovuta al fatto che alti livelli di cortisolo hanno letteralmente eroso parti di esso.
Il cervello è quindi una sorta di specchio della vita, e se il cortisolo ha eroso chimicamente i beni più preziosi della mente, allora questo è dovuto al fatto che lo stress ha eroso gli aspetti fondamentali della vita.
Per affrontare queste sorprendenti scoperte sul cervello, bisogna però abbattere la stigmatizzazione costante degli individui affetti da psicopatologie complesse.
Il disturbo borderline non è uno stato crepuscolare tra sanità mentale e follia, ma piuttosto una mente che indossa o su cui è stato cucito un trauma dello sviluppo.
Se si continua a seguire il detto secondo cui bisogna “guardare il cervello, perchè è tutto nella tua testa”, i risultati di trattamento saranno fallimentari.
Solo riconoscendo la complessità del trauma che si inscrive su più livelli, si potranno fare dei progressi.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro