Come pensa uno psicoterapeuta?
Come fanno i professionisti della salute mentale a determinare come aiutare le persone che hanno bisogno di un trattamento? Che tipo di ragionamento è necessario ad uno psicoterapeuta per determinare che qualcuno ha un problema come la depressione, l'ansia, il disturbo da stress post-traumatico o uno degli altri centinaia che sono presenti nel DSM-5?
L'elenco delle caratteristiche del manuale suggerisce che la valutazione corrisponda semplicemente alla presenza di sintomi, ad esempio verificare se sono presenti 5 dei 9 sintomi che contrassegnano le persone come, ad esempio, gravemente depresse.
Ma è necessario un più complesso ragionamento causale per una migliore comprensione dei problemi delle persone, al fine di elaborare trattamenti che possano aiutarli.
In un mondo più semplice, gli psicoterapeuti, compresi psichiatri e psicologi clinici, potrebbero valutare le persone mediante un semplice ragionamento deduttivo.
Supponiamo che ci sia una regola che dica: se le persone hanno un umore depresso per la maggior parte del giorno e hanno un interesse notevolmente diminuito o uno scarso, quasi assente, piacere per la vita, allora sono clinicamente depressi.
A quel punto, un terapeuta potrebbe trarre dall'umore triste e dal disinteresse che quel qualcuno sia depresso.
Purtroppo, la depressione è molto più complessa e il DSM-5 richiede che le persone dispongano almeno di uno stato d'animo depresso e di un interesse diminuito, insieme ad almeno altri quattro sintomi quali perdita significativo di peso o insonnia.
Quindi, la valutazione psicoterapeutica è induttiva piuttosto che deduttiva, al fine di distinguere tra le alternative sintomatologiche che si presentano in fase di valutazione clinica.
I “menù” dei sintomi del DSM-5 suggeriscono che i professionisti della salute mentale possano semplicemente confrontare i pattern di sintomi presentati con gli schemi presenti nel manuale.
Forse ci cono psicoterapeuti che si affidano alla semplice configurazione e confronto dei pattern, ma ci sono molte ragioni per cui sono necessarie forme più profonde di ragionamento.
Innanzitutto, le auto-descrizioni dei pazienti non possono essere sempre prese a livello nominale.

Le persone non sempre sono accurate nel descrivere i loro stati d'animo e comportamenti, a causa della mancanza di conoscenza di sé o di emozioni negative come imbarazzo e vergogna.
Il terapeuta deve quindi operare delle inferenze complesse sul perchè i pazienti stanno dicendo quello che stanno dicendo e sul perchè possono essere riluttanti a rivelare di più.
In secondo luogo, ci sono molte sovrapposizioni nei sintomi tra disturbi diversi e le persone possono soffrire di disturbi multipli allo stesso tempo, come la depressione e l'ansia.
Il terapeuta può provare a capire come e perchè i diversi problemi sono combinati.
In terzo luogo, l'elenco dei sintomi non dice nulla rispetto alle loro origini causali. Prima che la teoria germinale della malattia venne sviluppata intorno alla metà dell'Ottocento, la medicina era in gran parte sintomatica, ad esempio quando la febbre era considerata una malattia e un sintomo.
Da allora, spiegazioni causali sono state sviluppate per molti tipi di malattie come cancro, carenze nutrizionali e disordini autoimmuni.
Alla fine, ci sarà una migliore comprensione di come i meccanismi si rompono per produrre malattie mentale, ma gli autori del DSM-5 dovevano fare affidamento su elenchi di sintomi piuttosto che sulla comprensione causale degli stessi.
Tuttavia, il terapeuta può cercare di capire perchè la persona è triste, disinteressata, agitata, stanca e così via.
Quarto, la valutazione clinica non è solo un esercizio teorico, ma un concordare anche gli obiettivi da raggiungere con l'utente.
Per alcuni pazienti, un rapido giudizio basato sulla sintomatologia della depressione seguito da un'efficiente terapia cognitivo-comportamentale può funzionare bene.

Ma per altri, il trattamento può trarre vantaggio dal trattare le cause psicologiche e sociali sottostanti.
Di conseguenza, la valutazione clinica può richiedere lo sviluppo del tipo di modello causale, in cui vengono a delinearsi sia la causalità che le valutazioni concorrenti, ma non contraddittorie.
I sintomi come sentirsi tristi e guadagnare peso possono essere spiegati da disturbi quali la depressione o l'ansia, a loro volta spiegati da fattori quali aver avuto un genitore abusante o soffrire di stress lavorativo.
Poi la diagnosi ed il successivo trattamento richiedono la costruzione di un complesso modello causale del paziente, al fine di produrre la migliore spiegazione dei sintomi del paziente e guidare la terapia.
Le sessioni psicoterapeutiche hanno inoltre molte funzioni oltre a determinare le valutazioni degli utenti.
Possono essere utilizzate per monitorare i cambiamenti e adattare le procedura, inclusa la valutazione di tali aspetti delle caratteristiche dei clienti, come la durata, la gravità e l'utilizzo dei farmaci.
Lo psicoterapeuta deve anche valutare la capacità dei clienti di comprendere i propri problemi, la loro motivazione a lavorare in modo collaborativo nel trattamento, che include la responsabilità dei loro comportamenti e la capacità di sviluppare una buona alleanza di lavoro con il loro terapeuta, un compito centrale e reciproco.
Tratto da PsychologyToday
(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Giorgia Lauro)