Danzaterapia e disturbi del comportamento alimentare
La danzaterapia potrebbe risultare utile nel trattamento di soggetti con disturbo alimentare, poiché imparando ad esprimere sé stessi attraverso il movimento si potrebbe raggiungere una migliore connessione tra la mente e il corpo.
È un fatto ben noto che il movimento faccia bene al corpo e alla mente.
Le stesse endorfine che ci fanno sentire meglio dopo l'attività sportiva, sono le stesse che ci aiutano a concentrarci e dormire meglio, fornire un apporto energetico, divenendo così anche importanti nell'affrontare le sfide emotive e mentali della vita.
Muoversi in maniera regolare è infatti un investimento per la mente, il corpo e l'anima; una delle modalità espressive atta ad integrare il movimento durante un percorso di recupero nel caso di disturbi alimentari è proprio la danza-terapia.
Questa, definita come terapia del ballo o del movimento (Dance/movement Therapy, DMT), negli Stati Uniti, rappresenta l'uso psicoterapeutico del movimento e della danza al fine di supportare le funzioni intellettuali, emotive e motorie del corpo.
Al pari di una terapia espressiva, questa esamina la correlazione tra movimento ed emozione; chiamata anche psicoterapia del movimento, è bene precisare che non esiste un singolo tipo o stile di movimento utilizzato all'interno di questa forma terapeutica.
I programmi variano da balli tradizionali a forme più sottili di movimento come lo yoga e lo stretching per rilassare il corpo.
Le sessioni di terapia sono incentrate sul “comportamento” del movimento in quanto si avanza attraverso le sessioni guidate.
Attraverso questa esposizione, il terapeuta utilizzerà il movimento per aiutare il cliente a raggiungere una corretta integrazione emotiva, cognitiva, fisica e sociale.

I benefici includono una riduzione dello stress e una positiva gestione dell'umore.
Nel contesto di percorsi specifici di recupero in soggetti con disturbo del comportamento alimentare, essa risulta particolarmente utile nel migliorare la percezione dell'immagine corporea e l'autostima.
Poggiando le sue basi sull'idea che il movimento e le emozioni siano interconnessi, questa espressione creativa potrebbe migliorare le abilità comunicative migliorando così anche il benessere relazionale, sia esso di coppia, familiare e via dicendo.
Il movimento può infatti esprimere aspetti della personalità su cui il terapeuta, attraverso le suddette sessioni guidate, può iniziare a lavorare.
Ovviamente, molti potrebbero pensare che tale terapia somigli molto ad un percorso di danza; in realtà, il movimento, all'interno di un setting di questo tipo, è molto più che un esercizio.
Le azioni, la fluidità, ed il movimento sono interpretate al pari del linguaggio; le persone che ricorrono alla danzaterapia utilizzano il movimento per comunicare, in modo conscio e inconscio, i propri sentimenti attraverso la danza.
Il terapeuta risponde ai movimenti, valuta il linguaggio corporeo, i comportamento non verbali e le espressioni emozionali al fine di sviluppare il corretto intervento in base al bisogno specifico del cliente.
Il movimento è la componente base su cui i terapeuti si soffermano, osservano e valutano, per poi strutturare l'intervento terapeutico.
Alcuni interventi riguardano il “fare da specchio”, ossia corrispondere ed echeggiare i movimenti della persone per mostrare empatia e validare ciò che stanno sentendo.

Le abilità importanti che possono svilupparsi o rinforzarsi nel corso della terapia del movimento riguardano l'imparare a sviluppare una maggiore fiducia nelle proprie capacità, confrontarsi con gli altri promuovendo una maggiore presenza empatica, essere in grado di rispondere autenticamente e in modo veritiero, imparare a tradurre i movimenti non verbali in intuizioni che possono essere poi utilizzate nel percorso di recupero.
Susan Kleinman, una Danzaterapeuta e specialista di disturbi alimentari, ha sottolineato che tale forma psicoterapeutica è un po' come “parlare attraverso il tuo corpo”, ossia farlo in un modo diverso da ciò a cui siamo abituati.
Rispetto alla sua utilità, la Dottoressa sottolinea come spesso le sensazioni e le esperienze di vita vivono all'interno del corpo e possono restarne intrappolate.
Il corpo può quindi rappresentare la chiave per sbloccare profondi livelli di guarigione; è sicuramente un'esposizione terapeutica che può essere usata in combinazione ad altre terapie per i disturbi alimentari, al fine di integrare diversi aspetti e favorendo così un cambiamento genuino e duraturo.
La danzaterapia può quindi svolgere un ruolo fondamentale per aiutare tutti quei pazienti a rivendicare una connessione autentica tra le loro azioni e le loro parole.
Tratto da PsychologyToday
(Traduzione e adattamento a cura della dottoressa Giorgia Lauro)