Disturbi alimentari: il ruolo dell'interocezione
La ricerca ha scoperto che le persone con anoressia e bulimia presentano deficit legati all'interocezione con conseguente difficoltà a percepire i segnali interni provenienti dal loro corpo.
È credenza popolare ritenere che il mangiare sia un comportamento interamente guidato dalla nostra consapevolezza: scegliamo di mangiare quando sentiamo fame, quando ci sentiamo stanchi e abbiamo bisogno di più energia.
A causa di ciò, le persone spesso credono che l'eccesso di cibo sia causato da una mancanza di autocontrollo, mentre l'astenersi dal mangiare o mangiare poco sia un tentativo deliberato di cambiare il proprio corpo, di solito in risposta a ideali percepiti sulla forma del corpo.
Mentre le immagini non realistiche nei media possono avere un effetto sull'autostima e sull'immagine del corpo dei giovani, anche altri fattori possono influenzare il modo di mangiare. Da questo punto di vista, la ricerca ha iniziato a esplorare come la consapevolezza e percezione dei segnali provenienti dal nostro corpo, fenomeno noto come interocezione, contribuiscono ad un'alimentazione disordinata e disfunzionale.
L'interocezione fa riferimento alla percezione di varie sensazioni interne dal corpo. Significa notare cose come il battito cardiaco, respiro affannato, sensazioni di caldo o freddo, sensazioni di pienezza o di fame.
Potrebbe accadere, senza nemmeno accorgersene, per esempio, che il nostro corpo regola i livelli di zucchero nel sangue. Oppure avvertire, in modo cosciente, il battito cardiaco che aumenta prima di parlare in pubblico.
Una buona interocezione è vitale per il comportamento alimentare; questo ci porta a mangiare in risposta ai segnali del corpo quando siamo affamati piuttosto che per altri motivi, come sapere che è ora di pranzo.

Mangiare per motivi diversi è normale, ma mangiare in 'modo intuitivo' è importante per mantenere un peso corporeo sano. Quando questo processo è alterato o si interrompe, possono insorgere problemi di alimentazione.
Problemi alimentari
I disturbi alimentari, come l'anoressia, la bulimia e il disturbo da alimentazione incontrollata, comportano abitudini alimentari e atteggiamenti nei confronti dell'alimentazione che interferiscono in modo significativo con la vita di tutti i giorni.
Si stima che questi disturbi colpiscano più di 10,5 milioni di persone a livello globale. I gruppi più colpiti sono le ragazze adolescenti e le donne adulte, ma sempre più maschi e ragazzi ricevono diagnosi di disturbi alimentari.
Diversi disturbi alimentari hanno caratteristiche diverse. Le persone con anoressia hanno un peso molto basso e un'intensa paura di ingrassare. Possono limitare la loro assunzione di cibo o abbuffarsi e/o ricorrere a metodi compensatori per eliminare le calorie assunte.
Le persone con bulimia nervosa sperimentano episodi di abbuffate seguite da vomito autoindotto o altri metodi compensatori, mentre il disturbo da alimentazione incontrollata è caratterizzato da abbuffate senza ricorrere a metodi compensatori.
La ricerca ha scoperto che le persone con anoressia e bulimia hanno difficoltà a percepire i segnali interni dal loro corpo. Ad esempio, segnalano difficoltà nel contare i battiti del proprio cuore o nel percepire il dolore.
Segnalano anche difficoltà nel riconoscere i segnali dall'interno del loro corpo.
Le scansioni cerebrali mostrano che le aree del cervello relative all'interocezione sono diverse nelle persone con disturbi alimentari rispetto a quelle non affette da tali psicopatologie.
Il collegamento alle emozioni
La presenza di tale interferenza influenza anche le loro esperienze emotive. Notare i cambiamenti del corpo è importante per rendersi conto che si sta vivendo un'emozione. Un cuore pulsante e una respirazione veloce possono significare che si è eccitati o nervosi.
Più forte è la percezione di questi segnali interni del corpo, più intense appaiono le emozioni. Le persone che hanno difficoltà nell'identificare e descrivere le proprie emozioni lottano anche per percepire altri segnali dal proprio corpo.
I problemi emotivi sono comuni nei disturbi alimentari, quindi forse i problemi interocettivi rendono difficili da notare il senso di pienezza e di fame, contribuendo così alle difficoltà emotive e al mangiare disordinato come meccanismo di coping.
Anche se sembra che una scarsa lettura dei segnali corporei sia legata ai disturbi alimentari, non si sa ancora se causi disturbi alimentari o viceversa. Forse avere un disturbo alimentare incoraggia le persone a ignorare i segnali del corpo, rendendo più facile digiunare o abbuffarsi, portando ad una scarsa interferenza.

O forse, l'incapacità di riconoscere i segnali provenienti dal corpo in primo luogo rende difficile intuire quando ci si sente sazi o affamati, portando ad abitudini alimentari anormali.
I ricercatori non comprendono appieno come si sviluppano i deficit di interocezione e le abitudini alimentari, specialmente durante l'infanzia e l'adolescenza, ma ciò su cui sono sicuri è che l'adolescenza è un periodo in cui le difficoltà alimentari iniziano e le capacità interocettive peggiorano.
Studiare tale inter-connessione nel periodo adolescenziale è anche importante per comprendere altri disturbi, poiché le differenze nell'essere in grado di leggere i segnali del corpo sono viste in molte condizioni psicologiche, tra cui ansia e depressione.
Poiché i problemi di salute mentale durante l'adolescenza possono avere gravi conseguenze a lungo termine, l'identificazione dei fattori coinvolti durante l'infanzia è essenziale per un intervento precoce e un trattamento efficace.
Studiare l'interocezione nell'infanzia può essere un modo per determinare come questi disordini si manifestano e potrebbe aiutare a capire la relazione tra le esperienze interiori e il modo in cui interagiamo con il mondo.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro