L'uso della repressione nella schizofrenia paranoide
Secondo la Dottoressa Ann Reitan nella schizofrenia paranoide il dolore psichico può diventare così insopportabile che l'individuo psicotico ricorre al meccanismo di difesa della repressione per contrastare gli aspetti punitivi della sua esperienza e del suo sistema delirante.
Anna Freud (1937) creò una teoria dei meccanismi di difesa che implicava l'uso della repressione nel proteggere l'Io o il Sè dal dolore psichico.
Ha teorizzato che questi meccanismi di difesa sono quelli che il padre, Sigmund Freud, definì “Io”, atti a ridurre l'ansia quando i desideri dell'Es sono in conflitto con quelli della società.
Secondo Sigmund Freud, l'Es è un aspetto irrazionale del sé che è motivato dalla ricerca del piacere, e l'Io è invece l'aspetto razionale del Sè che usa la ragione e la razionalità per frenare i desideri dell'Es.
È stato teorizzato da Anna Freud che tali meccanismi di difesa spiegano la tendenza dell'individuo a distorcere la realtà del dolore psichico reprimendo l'Io quando i desideri dell'Es vengono contrastati.
Secondo la Dottoressa Ann Reitan, psicologa clinica e Docente presso l'Università di Washington, in termini di aspetti punitivi nella schizofrenia paranoide che coinvolgono le allucinazioni ed i deliri, il dolore psichico può diventare così insopportabile che l'individuo psicotico ricorre al meccanismo di difesa della repressione per contrastare gli aspetti punitivi della sua esperienza e del suo sistema delirante.
Le allucinazioni possono essere punitive in quanto possono essere costantemente presenti ed incessanti; allo stesso modo, i deliri dello schizofrenico paranoico possono essere punitivi in quanto ispirano intensa paura e presagio.
Anche se non è forse sinonimo del tipo di dolore che può essere associato all'Es, la realtà del dolore psichico che i deliri e le allucinazioni comportano può essere negata mediante l'uso dei meccanismi di difesa.


È bene precisare che i meccanismi di difesa possono comportare conseguenze salutari o insalubri a seconda delle circostanze e della frequenza del meccanismo utilizzato.
Tra i meccanismi di difesa è bene presentare la repressione. Questa subentra quando un'idea, un pensiero o un'emozione minacciosa fanno ingresso nella coscienza; questo meccanismo di difesa determina la soppressione di materiale minaccioso o pensieri intrusivi.
Usando questo meccanismo di difesa, il soggetto può impegnarsi in uno qualsiasi degli altri meccanismi di difesa che verranno elencati di seguito.
Proiezione
Si verifica quando i sentimenti inaccettabili e minacciosi vengono repressi e attribuiti a qualcun altro.
Ad esempio, uno schizofrenico in un reparto psichiatrico può accusare un altro paziente di volerlo danneggiare perchè lui stesso si sente aggressivo nei confronti di quell'individuo.
Spostamento
Questo si verifica quando le persone indirizzano le loro emozioni a cose o animali e ad altre persone che non rappresentano il vero oggetto dei loro sentimenti.
Ad esempio, un individuo psicotico può provare a picchiare una persona più piccola piuttosto che l'individuo con cui è realmente arrabbiato, perchè ha paura di quella persona.
Formazione reattiva
Ciò si verifica quando una sensazione che produce ansia inconscia si trasforma nel suo opposto nella coscienza.
Questa può verificarsi, ad esempio, quando un paziente schizofrenico dichiara di godere della terapia di gruppo anche se in realtà lo rende molto nervoso parlare con gli altri in un contesto di gruppo.
Regressione
La regressione si verifica quando una persona ritorna ad una fase precedente di sviluppo psicologico, per esempio, quando un adulto psicotico dorme con un orsacchiotto.
Diniego e/o negazione
Questo subentra quando le persone si rifiutano di ammettere che sta accadendo qualcosa di spiacevole in loro. Ciò può comportare che una persona dichiari che il suo farmaco funziona anche se questo non è vero.
La negazione può equivalere ad un individuo che vede il mondo da un punto di vista artificialmente ottimistico e, anche se non riconosce il proprio artificio, si impegna a negare la realtà del suo disturbo di salute mentale.
Per alcune persone, la schizofrenia paranoide può essere episodica, in quanto gli episodi di psicosi acuta, e anche gli episodi prolungati di psicosi, possono diminuire come conseguenza prevalentemente inconscia dei meccanismi di difesa alle realtà angoscianti della psicosi, da cui l'individuo schizofrenico paranoico cerca sollievo.
L'uso della repressione e della negazione per combattere il dolore psichico costituisce una spiegazione del perchè alcuni schizofrenici paranoici vanno periodicamente in remissione, anche se la schizofrenia è di solito una condizione cronica.
Il fatto di usare il diniego e la repressione come mezzo per combattere il dolore psichico nella schizofrenia paranoide può essere controintuitivo come spiegazione del perchè alcuni schizofrenici paranoici possano andare in remissione per quanto riguarda la loro malattia.
I meccanismi di difesa sono tradizionalmente pensati per rappresentare un modo di 'mentire' al proprio dolore psicologico, attribuendolo ad un numero qualsiasi di fattori basato sull'uso della repressione.


Il fatto che la repressione possa essere usata per negare esperienze e idee illusorie, costituite da deliri e allucinazioni, allo stesso modo può rappresentare l'uso di meccanismi di difesa per affermare la realtà.
Tuttavia, l'operazione dei meccanismi di difesa è implicita nella negazione di allucinazioni e deliri nello schizofrenico paranoico.
Si potrebbe quindi concludere e ipotizzare che la repressione è un aspetto curativo del funzionamento psicologico che può essere coinvolto dallo schizofrenico paranoico per combattere i processi psicotici.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro