La psicologia transpersonale
La psicologia transpersonale è uno dei campi meno conosciuti della psicologia che nasce in seguito all'avvento della psicologia umanistica e grazie al lavoro dello psicologo americano Abraham Maslow.
A differenza di molte forme di psicoterapia che si concentrano esclusivamente sulla salute mentale, la psicoterapia transpersonale adotta un approccio olistico, in cui la valutazione abbraccia più aree, da quella mentale, fisica, sociale, emotiva, creativa ed intellettuale, ponendo enfasi sul ruolo della salute spirituale nella vita di una persona.
Per facilitare il processo di cura, la psicoterapia transpersonale si focalizza su concetti quali l'onestà, l'apertura mentale e la consapevolezza di sé come parte della relazione tra il terapeuta ed il paziente.
È un tipo di trattamento usato in diverse condizioni quali ansia, depressioni, dipendenze, fobie, disturbi dell'umore e problemi comportamentali.
Attraverso un lavoro che coinvolge il lato spirituale, la ricerca di un percorso spirituale mirato a trovare un significato alla vita, diviene il fulcro della psicoterapia transpersonale.
Rispetto agli strumenti utilizzati, lo psicoterapeuta transpersonale ricorre alla mediazione, visualizzazione guidata, ipnoterapia, lavoro sui sogni, arte, musica, lettura, mindfulness, e altre tecniche con l'obiettivo di aiutare l'individuo ad esplorare il proprio Sè spirituale e creare un nuovo significato di vita.
Attraverso la guida del terapeuta, l'individuo può trovare, costruire ed espandere le proprie risorse interiori raggiungendo non solo un nuovo equilibrio ma anche uno stato mentale più sano.


La psicologia transpersonale è uno dei campi meno conosciuti della psicologia e nasce in seguito all'avvento della psicologia umanistica.
È stata fortemente influenzata dai movimenti contro-culturali degli anni '60, e dall'onda delle psico-sperimentazioni che mettevano in evidenza come, attraverso sostanze psichedeliche o pratiche come la meditazione si potevano osservare cambiamenti negli stati di coscienza.
Potremmo quindi leggere la psicologia transpersonale come un tentativo di comprendere i diversi stati di coscienza – e le diverse visioni della realtà - che sono state rivelate attraverso questa sperimentazione.
Allo stesso tempo, è stato un tentativo di integrare le idee e le intuizioni della psicologia occidentale con le intuizioni delle tradizioni spirituali orientali, come il buddismo, il Vedanta indù e lo Yoga, in particolare l'esame degli stati di coscienza superiori.
Nelle parole di Abraham Maslow, il ruolo della psicologia transpersonale consisteva nell'esplorare “le distanze più lontane della natura umana”.
La psicoterapia transpersonale è quindi un intervento olistico che si è evoluto a partire dal lavoro umanistico dello Psicologo Americano Abrahm Maslow nel 1960.
Integra rituali spirituali tradizionali con la moderna psicologia, soffermandosi maggiormente sulle influenze positive anziché concentrarsi solo sulle esperienze negative.
Questo intervento si basa sull'idea che l'essere umano sia molto più del prodotto dicotomico corpo-mente, in quanto composto da fattori intangibili, o trascendenti, che non possono essere ricondotti ad una delle suddette entità.
Lo psicoterapeuta transpersonale può appellarsi a varie e differenti pratiche religiose e spirituali che potrebbero aiutare l'individuo ad esplorare i vari livelli di consapevolezza, ed utilizzare la spiritualità come guida di tale esplorazione.
La caratteristica della psicologia transpersonale sta quindi nel riconoscere che non siamo tutto ciò che potremmo essere, che il mondo che percepiamo non rappresenta necessariamente il mondo così com'è, e che i nostri scorci di uno stato più espansivo e più funzionante non devono essere temporanei, perchè potrebbero diventare il nostro stato permanente.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro