La psicoterapia nei pazienti con fibromialgia
Secondo un recente studio condotto presso la Wayne State University la psicoterapia che incoraggia l'analisi delle esperienze emotive correlate a traumi, conflitti e problemi di relazione si è riscontrata utile per le persone affette da fibromialgia.
La fibromialgia è una malattia cronica o a lungo termine, caratterizzata da dolore diffuso nei muscoli, nelle ossa e nelle aree tendinee, accompagnato da stanchezza generale.
I sintomi sono considerati soggettivi, nel senso che non possono essere determinati o misurati dai test.
Poiché i suoi sintomi sono soggettivi e non vi è una chiara causa nota, la fibromialgia è spesso mal diagnosticata come un'altra malattia.
La mancanza di test oggettivi e riproducibili per questo disturbo ha anche portato alcuni medici a dubitare della stessa esistenza del disturbo.
Secondo diverse ricerche, il fatto che diversi medici e ricercatori non considerino la fibromialgia una condizione reale, determina un aumento del rischio di depressione che deriva dalla lotta per 'convincere' il medico dell'esistenza dei sintomi dolorosi.
I ricercatori sono più vicini alla comprensione di tale patologia, quindi lo stigma che circonda tale condizione sembra stia scomparendo.
In passato, molti dottori temevano che le persone potessero usare questo dolore non rilevabile come scusa per cercare farmaci antidolorifici.
I medici stanno ora scoprendo che i cambiamenti dello stile di vita possono essere migliori dei farmaci nel trattamento e nella gestione di questa malattia.


A tal proposito, la psicoterapia che incoraggia l'analisi delle esperienze emotive correlate a traumi, conflitti e problemi di relazione si è riscontrata utile per le persone affette da fibromialgia.
Nella sperimentazione clinica randomizzata condotta presso la Wayne State University di Detroit, 230 adulti con fibromialgia si sono sottoposti a tre tipologie di trattamenti diversi.
Ciascuno è stato presentato per otto sessioni settimanali a piccoli gruppi di pazienti.
La nuova terapia, denominata Terapia dell'espressione e della consapevolezza emotiva (Emotional Awareness and Expression Therapy, EAET), aiuta i pazienti a vedere il loro dolore e altri sintomi come derivanti da mutevoli percorsi neurali nel cervello che sono fortemente influenzati dalle emozioni.
Questa forma di psicoterapia aiuta i pazienti ad elaborare esperienze emozionali, come rivelare importanti lotte, apprendere come esprimere in modo adattivo sentimenti importanti – specialmente la rabbia e la tristezza, ma anche la gratitudine, la compassione ed il perdono - e responsabilizza le persone ad essere più oneste e dirette nelle relazioni che sono state conflittuali o problematiche.
L'intervento con la psicoterapia dell'espressione e della consapevolezza emotiva è stata confrontata sia con un intervento educativo, sia con l'approccio psicologico standard utilizzato in questo campo, ossia la terapia cognitiva-comportamentale.
Sei mesi dopo la fine dei trattamenti, i pazienti sono stati valutati per la gravità e l'estensione del loro dolore e altri problemi che sono annessi alla condizione patologica della fibromialgia.
I pazienti che hanno ricevuto la psicoterapia dell'espressione e della consapevolezza emotiva hanno avuto esiti migliore – riduzione del dolore diffuso, danno fisico, problemi di attenzione e concentrazione, ansia e depressione, e più emozioni positive e soddisfazione di vita - rispetto ai pazienti hanno ricevuto l'intervento educativo.
Più del doppio delle persone in trattamento con questa nuova forma di terapia (34,8%), ha riferito di sentirsi molto meglio rispetto alla fase precedente al trattamento, rispetto al 15,4% dei pazienti che hanno usufruito dell'intervento educativo.
Un'importante scoperta aggiuntiva è stata che la nuova terapia emozionale ha avuto anche maggiori benefici rispetto alla terapia cognitiva-comportamentale nel ridurre il dolore diffuso e nel numero di pazienti che hanno raggiunto almeno il 50% della riduzione del dolore.
“Molte persone con fibromialgia hanno vissuto avversità nelle loro vite, tra cui vittimizzazione, problemi familiari e conflitti interni, che creano emozioni importanti che vengono spesso soppresse o evitate. La ricerca emergente sulle neuroscienze suggerisce che ciò può contribuire fortemente al dolore e ad altri sintomi fisici. Abbiamo sviluppato e testato un approccio che cerca di aiutare le persone a superare questi problemi emotivi e di relazione e ridurre i sintomi, piuttosto che aiutare le persone a gestire o accettare la fibromialgia. Anche se questo trattamento non aiuta tutte le persone con fibromialgia, molti pazienti l'hanno trovata molto utile, e alcuni hanno avuto notevoli miglioramenti nella propria condizione di vita e salute”, ha concluso il Dottor Mark Lumley.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro