La vergogna: un'emozione nascosta, contagiosa e pericolosa
La vergogna può divenire un'emozione pericolosa quando viene sperimentata come schiacciante; oltre a sentimenti di invidia, collera, rabbia, tristezza, depressione e senso di vacuità, la vergogna può influenzare negativamente il modo in cui ci si vede e percepisce.
Come emozione auto-cosciente, la vergogna ci informa su uno stato interno di inadeguatezza, indegnità, disonore o rimpianto di cui gli altri potrebbero o meno essere consapevoli.
Un'altra persona, circostanza, o situazione può provocare vergogna in noi, ma anche una sensazione di fallimento per non essere riusciti a soddisfare un proprio ideale o standard, indipendentemente dal fatto di essere perfezionisti.
Considerando che la vergogna può farci sentire in difetto, cattivi o soggetti all'esclusione, questo a suo volta determina un comportamento di ritiro o una tendenza a nascondere.
Non c'è pertanto da meravigliarsi del fatto che la vergogna sia un aspetto caratteristico dei soggetti dipendenti, i quali cercano di mascherare il suo impatto.
La vergogna viene spesso confusa con la colpa, un'emozione che si potrebbe sperimentare a causa di un errore commesso e di cui si potrebbe avvertire un certo rimorso e desiderare così di apportare delle modifiche.
In tutte quelle situazioni in cui impulsivamente tendiamo ad ammettere la colpa o parlare di una determinata situazione con gli altri, è molto meno probabile che verrà 'comunicata' la vergogna.
In quest'ultimo caso infatti, è più probabile che si nasconda ciò che si sente perchè non viene fatta una distinzione tra il Sè e l'azione.
Pertanto, con la vergogna, un “cattivo” comportamento non è separato da un “cattivo” Sè.
Una situazione, reale o immaginata, potrebbe innescare una risposta di vergogna quando ci si sente inferiori o per lo svolgimento di un compito concorrenziale/competitivo, o anche perchè ci si considera mancanti o inadeguati nell'aspetto, nell'intelletto, nelle prestazioni sessuali e così via.
Ad esempio, una donna che aumenta di molti kg può avere difficoltà a lasciare la sua casa perchè vorrebbe evitare la vergogna innescata dall'essere in pubblico; tende a svalutarsi e la sua aspettativa è che gli altri, se uscisse di casa, la denigrerebbero.
Allo stesso modo, un uomo che si aspetta di essere giudicato inadeguato potrebbe manipolare l'autostima del partner; nei momenti in cui è più debole, consapevole di sé e ha bisogno della sua approvazione, avverte sì un maggior senso di fiducia ma, allo stesso tempo, è capace di incolparla di ogni fallimento che vive.


La colpa e la denigrazione degli altri serve a negare ciò che la persone vergognosa sente; la vergogna può condurre una persona a fare attribuzioni sugli altri nel tentativo di mascherare e ripristinare una visione positiva di Sè o nascondere auto-percezioni negative.
Per sfuggire agli effetti svalutanti della vergogna, una persona potrebbe quindi denigrare deliberatamente gli altri esprimendo disprezzo verso di loro.
Così una persona potrebbe tentare di rinforzare l'immagine di sé trovando difetti in altri, in modo tale che essi divengono persone vergognose.
Allo stesso modo, la vergogna è un'emozione particolarmente difficile, se non tossica, per i bambini in quanto è un'emozione nascosta, in particolare dalle vittime di aggressioni o abusi.
Il sentire la vergogna e l'essere giudicati dai pari in modo negativo, genera ansia nel bambino soprattutto se è oggetto di bullismo.
In questo contesto specifico i bulli riescono facilmente a capire cosa rende vergognosi gli altri bambini e sono altamente qualificati nel provocare tale emozione negli altri.
Questo meccanismo rende la vergogna un'emozione contagiosa; i bambini sono anche soggetti alla trasmissione della vergogna quando sono legati ad altri bambini che si comportano in modi simili.
Quando i bambini sono emotivamente o fisicamente abbandonati, abusati o trascurati, spesso assumono la vergogna che appartiene all'adulto che li ha feriti o lasciati, assumendo che ciò avviene in quanto essi stessi sono i “cattivi”.
Alcuni bambini si comportano in modo da sentirsi colpevoli per la vergogna che appartiene ai loro genitori.
D'altra parte, i genitori possono anche sperimentare una vergogna intensa a causa del comportamento dei loro figli.
Poiché un ideale, come genitore, è che i bambini rappresentino i loro meriti e sforzi, un bambino che non riesce a raggiungere gli obiettivi desiderati o il cui comportamento genera imbarazzo, evoca una risposta di vergogna
Alcuni genitori negano qualsiasi colpevolezza nel cattivo comportamento dei loro figli nel tentativo di disapprovare la loro vergogna.
Altri genitori, invece, si sentono troppo responsabili e quindi provano troppa vergogna per qualsiasi 'malefatta' del bambino.


La vergogna diviene inoltre contagiosa se 'inglobiamo' le proiezioni letali di vergogna del partner, soprattutto se questo è un partner abusante.
Trasferire la propria vergogna in un'altra persona non è insolito, ed è una tipica manovra autoprotettiva usata dai narcisisti.
Una personalità narcisista che nasconde la sua vergogna potrebbe provocare invidia in altri quando è lui in primis a dubitare di sé e a provare invidia, oppure proietta la propria vergogna sotto forma di disprezzo.
Le personalità narcisistiche presentano infatti, all'interno del nucleo patologico, l'emozione della vergogna; la necessità di nascondere un senso di Sè svalutante li porta ad auto-glorificarsi.
Poiché teme una valutazione negativa da parte degli altri, il narcisista li svaluta, esprime indignazioni ostili per il successo di colore che invidia, al fine di deviare la vergogna da cui desidera nascondersi.
Qualsiasi situazione che devia il sé e provoca vergogna può anche innescare emozioni di rabbia e collera. Ciò include quelle situazioni che incitano l'invidia, suscitano confronti, evocano paura dell'abbandono, o fantasie circa la felicità dell'altro.
La rabbia provata da una persone che sente la vergogna è come un veleno che consuma tutto e occupa una grande quantità di pensiero cosciente. Ma se una persona che è consumata dalla vergogna riesce a trasferire questa ad una persona cara, allora quella persona sperimenterà delle ripercussioni tossiche travolgenti.
La vergogna, quando viene assunta da un partner o da una persona amata, può fisicamente ed emotivamente portare quella persona ad ammalarsi.
Indipendentemente dalla situazione, quando si esperisce la vergogna, il deterioramento del Sè e della propria autostima può essere devastante.
Oltre alle tante emozioni che possono accompagnare la vergogna, come l'invidia, la rabbia, la collera e l'ansia, possiamo anche includere la tristezza, la depressione, l'esaurimento, la solitudine e un senso di vacuità.
Ed è qui che la vergogna può diventare un'emozione pericolosa; quando viene infatti sperimentata come schiacciante, può influenzare negativamente il modo in cui ci si vede e percepisce.
Come per tutte le emozioni, la vergogna richiede l'assunzione di più prospettive in quanto è collocata nel contesto dell'ambiente e delle preoccupazioni attuali.
Le esperienze interpersonali negative che possono innescare sensazioni come gelosia, rabbia, invidia o collera potrebbero essere dei messaggi circa la possibilità del contagio di vergogna.
Bisogna sempre valutare l'inclinazione a nascondersi quando si innesca l'emozione della vergogna; il nascondersi spesso accompagna comportamenti che sono essi stessi determinanti altre forme di vergogna, come le dipendenze, i comportamenti compulsivi, l'autocritica e l'autodenigrazione.
Non bisogna avere paura di prendersi le responsabilità delle proprie azioni che hanno contribuito a generare la vergogna; solo allora si potrà imparare a perdonare sé stessi.
Tratto da PsychologyToday
(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Giorgia Lauro)