Le abilità comunicative nel contesto clinico
Insegnare ai nostri clienti come comunicare in modo efficace e offrire linee guida per distinguere tra comunicazione assertiva, non-assertiva e aggressiva può fornire abilità che miglioreranno la qualità delle loro relazioni con la famiglia, gli amici, i colleghi, i clienti e altri che incontrano nella vita di tutti i giorni.
Forse l'abilità di vita più preziosa che porta al successo personale e professionale è la capacità di comunicare in modo assertivo.
Soprattutto nel clima attuale che caratterizza il nostro paese, in cui siamo esposti ogni giorno ad una maggiore insensibilità e sfacciataggine, ripercorrere le basi una comunicazione salutare e rispettosa può aiutare sia gli psicologi e/o psicoterapeuti che i clienti a migliorare il proprio angolo di mondo.
Insegnare ai nostri clienti come comunicare in modo efficace e offrire linee guida per distinguere tra comunicazione assertiva, non-assertiva e aggressiva può fornire abilità che miglioreranno la qualità delle loro relazioni con la famiglia, gli amici, i colleghi, i clienti e altri che incontrano nella vita di tutti i giorni.
Dal punto di vista clinico, all'interno di questo contesto specifico, spesso si ricorre a giochi di ruolo generici.
Questo è importante per aiutare i clienti ad avere dei riferimenti che gli consentano di vedere la differenza tra i tre tipi di comunicazione.
Lo psicologo/psicoterapeuta potrebbe anche redigere alcune dispense da condividere con i clienti al fine di rendere più chiaro il criterio che distingue una comunicazione sana rispetto ad una malsana.
Oltre a questo è necessario che il professionista effettui una parte psico-educativa sui tre tipi di comunicazione.


Comunicazione aggressiva
In questa forma di comunicazione l'attenzione è rivolta al cambiare l'altra persona ed è caratterizzata da affermazioni che iniziano con il “tu”.
L'onestà è orientata verso il controllo o il cambiamento della mente o del comportamento dell'altro, o “far vedere loro” un punto di vista che porta a mancare di rispetto all'altra persona, e solitamente la comunicazione è senza tatto e schietta.
Il motto aggressivo è “Io sono ok- tu no”.
Comunicazione non-assertiva
L'obiettivo è proteggere se stessi e le persone gradite. La paura della disapprovazione o del conflitto finisce con la costruzione di tensioni facendolo esplodere in seguito o mantenendo sentimenti che lo portano alla depressione e all'ansia.
Metaforicamente è come immaginare un regno fatto di paure ed inibizioni. Il motto del non-assertivo è “Sei a posto - ma non lo sei se non ti piaccio”.
Comunicazione assertiva
L'obiettivo è mostrare rispetto mentre ci si esprime. Le affermazioni vengono quasi sempre pronunciate a partire dalla parola “Io”, concentrandosi solo sull'esprimere se stessi, non sul cambiare gli altri.
Il motto dell'assertivo è “Io sono ok – tu sei ok”.
In situazioni terapeutiche in cui si lavora sulla comunicazione, è importante offrire momenti di pratica per la formazioni di abilità che aiutano i clienti a modificare i messaggi “tu” nei messaggi “io”.
Un lavoro clinico ed educativo di questo tipo può aiutare i clienti a praticare una comunicazione assertiva in contesti individuali e di gruppo.
Un'impostazione di terapia di gruppo è particolarmente utile per migliorare le capacità comunicative con altri membri del gruppo che rappresentano persone impegnative nelle loro vite personali, all'interno del supporto e della guida delle impostazioni di gruppo.
Usare il gioco di ruolo regolarmente durante tutta la durata del gruppo, aiuta i membri ad apprendere nuove abilità, mentre acquisiscono feedback preziosi e perfezionano le loro capacità comunicativa.
Se l'educazione alla comunicazione viene utilizzata in contesti individuali o di gruppo, i clienti apprenderanno preziosi consigli per migliorare le relazioni con gli altri nella loro vita, offrendo loro capacità che perdureranno nel tempo.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro