Preferenze musicali e cervello
Le preferenze musicali possono essere spiegate dalle differenze nel cervello? Secondo i ricercatori dell'Università di Cambridge le preferenze musicali sono legate a tre ampi stili di pensiero, definito anche “tipi di cervello”.
Due anni fa, un gruppo di ricerca dell'Università di Cambridge ha iniziato a indagare su quest'area attraverso studi online , scoprendo che le preferenze musicali sono legate a tre ampi stili di pensiero, definiti anche “tipi di cervello”.
Gli empatici (Tipo E) hanno un forte interesse per i pensieri e le emozioni delle persone.
I sistemisti (Tipo S) hanno un forte interesse per i modelli, i sistemi e le regole che governano il mondo.
Quelli che ottengono un punteggio relativamente equo sull'empatia e sulla sistematizzazione sono classificati come “equilibrati” (Tipo B).
Diversi studi, condotti su oltre 4.000 partecipanti, hanno scoperto che gli empatici preferiscono la musica dolce che aveva poca energia, emozioni tristi e profondità emotiva, preferendo generi come il soft-rock e cantautorato.
Ad esempio, empatizzare era legato alla preferenze di “Come Away With Me” di Norah Jones o “Alleluja” di Jeff Bucley.
D'altra parte, i sistemisi hanno mostrato un profilo di preferenze musicale completamente opposto: preferivano cioè musica più intensa, ascoltando generi come hard-rock, punk e heavy metal.
Preferivano anche la musica di profondità intellettuale e complessità come i generi classici di avanguardia.
Ad esempio, la sistematizzazione era legata alle preferenze per “Etude opus 65 no 3” di Alexander Scriabin.

È importante sottolineare che coloro che appartengono al tipo B, ossia gli equilibrati, hanno la tendenza a preferire la musica che si estende su più di una gamma rispetto agli altri due stili di pensiero.
Sebbene la presente ricerca abbia trovato differenze nelle preferenze musicali attraverso gli stili di pensiero, non sono state effettuate osservazioni di tipo neurobiologiche mediante strumenti quale risonanza magnetica funzionale (fMRI), su come il gusto musicale possa essere spigato attraverso le differenze nel cervello.
Tuttavia, ci sono diverse ipotesi speculative che forniscono alcuni indizi sulla biologia dietro il perchè ci piace la musica che ascoltiamo.
David Huron, Docente presso la Ohio State University, ha un'ipotesi sul perchè alcune persone trovino la musica triste piacevole.
Suggerisce che per alcune persone, ascoltare la musica triste favorisce il rilascio di prolattina.
La prolattina è un ormone peptidico che viene rilasciato principalmente dall'ipofisi, ma è anche sintetizzato all'interno del sistema nervoso centrale.
La prolattina produce sentimenti di tranquillità, calma e consolazione. Viene rilasciato in “lacrime psichiche” sia di felicità che di tristezza, favorisce l'allattamento, è secreta successivamente ad un rapporto sessuale e quando proviamo empatia per qualcuno che è triste.
E ora si suggerisce che venga rilasciato ascoltando determinati tipi di musica.
Huron afferma che le caratteristiche acustiche della musica triste “emulano” le caratteristiche di un discorso triste.
“Attraverso una risposta empatica” questi segnali musicali possono evocare sentimenti di tenerezza o tristezza che inviano un segnale perchè la prolattina venga rilasciata.
Il rilascio di prolattina emette un effetto consolante e calmante. Questa è un'ipotesi sul perchè le persone che ottengono un punteggio elevato nell'empatia riferiscono di sentirsi “cordiali” in risposta a canzoni più dolci e triste.
Per le persone che non trovano piacere nella musica triste, la secrezione di prolattina in risposta a questo tipo di musica può essere ridotta.
Questa, precisa il Dottor Huron, è solo un'ipotesi, e sono necessarie più ricerche per testarne la veridicità.
Inoltre, non è chiaro se la prolattina sia l'unico ormone importante o se altri ormoni, come l'ossitocina, svolgano un ruolo nelle preferenze per la musica dolce e triste.
L'ossitocina è un neuropeptide prodotto nell'ipotalamo, e viene solitamente rilasciato durante il parto, il sesso ed è coinvolto nei legami sociali.
Uno studio di Ulrica Nilsson, Docente di infermieristica all'Università di Örebro, ha dimostrato che i pazienti che si stavano riprendendo da interventi chirurgici a cuore aperto avevano un aumento dei livelli di ossitocina se ascoltavano musica “rilassante”, la quale veniva descritta come morbida, sognante, a bassa velocità e basso volume.
Un'altra ipotesi derivante dalla scoperta di Nilsson è che l'ascolto di musica dolce e rilassante può aumentare l'ossitocina rispetto all'ascoltare musica più intensa.
Ancora un volta, non vi è alcuna prova diretta che mostri collegamenti tra le preferenze musicali e l'ossitocina o la prolattina, un argomento che deve essere studiato nelle ricerche future.
Altri ricercatori si sono chiesti come mai il Tipo E (empatico) potrebbe essere più incline a rilasciare la prolattina in risposta ad una musica triste e dolce?
Vi sono alcune prove neurobiologiche che suggeriscono che i maschi con tipo E hanno una regione ipotalamica più ampia del cervello, ed è questa regione che regola la secrezione di prolattina dalla ghiandola pituitaria.
Lo studio non è ancora stato testato nelle femmine, ma si potrebbe ipotizzare che individui di tipo E (empatici) possano avere maggiori preferenze per la musica dolce e triste, poiché tendono ad avere una regione ipotalamica più ampia del cervello.
Rispetto ai sistemisti, i ricercatori si sono chiesti perchè i tipi S (sistemisti) preferiscono musica più intellettualmente complessa come la musica classica di avanguardia?
Esistono prove neurobiologiche che suggeriscono che il volume della materia grigia nelle aree prefrontali mediali e dorsali del cingolo è maggiore nei maschi con tendenze sistematiche.
Queste regioni sono implicate nei processi correlati al controllo cognitivo, al monitoraggio e al rilevamento degli errori.
Il team di ricercatori ha ipotizzato che più regioni analitiche del cervello come queste potrebbero essere associate a preferenze per la musica complessa.
La musica che è più all'avanguardia può rappresentare una sfida intellettuale e analitica per i sistemisti.
Questa è solo un'ipotesi e, ancora una volta, deve essere testata rigorosamente nelle ricerche future.
La ricerca sulle preferenze musicali e sul cervello è agli inizi, ma gli scienziati sono fiduciosi che queste scoperte e ipotesi iniziali porteranno a discussioni future e studi neurobiologici sulle differenze nella struttura e nell'attività del cervello al fine di spiegare le differenze nelle preferenze musicali.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro
Bibliografia
Greenberg, D. M., Baron-Cohen, S., Stillwell, D. J., Kosinski, M., & Rentfrow, P. J. (2015). Musical preferences are linked to cognitive styles. PLOS ONE. 10(7), e0131
Huron, D. (2011). Why is sad music pleasurable? A possible role for prolactin. Musicae Scientiae, 15(2), 146-158.
Lai, M. C., Lombardo, M. V., Chakrabarti, B., Ecker, C., Sadek, S. A., Wheelwright, S. et al. (2012). Individual differences in brain structure underpin empathizing–systemizing cognitive styles in male adults. Neuroimage, 61(4), 1347-1354