Psicoterapia di coppia
I coniugi vivono una condizione di ambivalenza fatta di qualche momento positivo e altri/molti momenti negativi con conseguenze sul proprio umore, sulla propria identità ed autostima sulla voglia di fare/non fare, sulla capacità di gestire la casa, la famiglia, il lavoro.
Le difficoltà a vivere insieme hanno cause diverse e molto numerose. Si può andare da motivazioni socio culturali (i cambiamenti nel ruolo dell’uomo e della donna nella società odierna) a motivazioni “caratteriali” e di personalità. Oppure possono insorgere problemi nel corso della vita.
Episodi di diversa natura che apportano sofferenza e complicazioni nella coppia: cambiamenti di lavoro, lutti familiari, perdita di sicurezza economica, innamoramento e sue conseguenze sia sul piano psicologico che dei comportamenti, discussioni sullo stile di vita familiare, sulle spese o sulla educazione dei figli. O anche problemi di uso/abuso di alcool o sostanze stupefacenti, di gioco d’azzardo compulsivo, e così via.
Facendo un passo indietro si capiscono meglio i problemi della coppia se si ha in mente quali sono stati i presupposti della sua formazione. Se si sa cioè da dove la coppia è partita, dai valori e dagli accordi, consci e inconsci che sono stati alla base della reciproca scelta.
La formazione della coppia è sempre un processo inconscio e perciò bisogna rifletterci sulle motivazioni (quelle conscie le conosciamo: bellezza, status, professione, cultura, ecc.) che hanno portato un certo individuo ad innamorarsi proprio di quella persona lì e non di un’altra.
Se questa scelta, conscia ed inconscia, ha comunque trovato un proprio equilibrio all’inizio della storia della coppia il corso della vita e i suoi accadimenti portano a cambiamenti. Questi cambiamenti sono fatti da tante cose ma, essenzialmente, possono portare delle modificazioni più in un membro della coppia che nell’altro, oppure uno ha una “velocità” diversa dall’altro nell’accogliere le novità, uno è più spaventato dalla routine e l’altro dal cambiamento, ecc e così l’equilibrio che si era costruito progressivamente si altera.
La coppia comincia a manifestare tensione, malessere, ansia, rabbia, preoccupazione, diversa valutazione dei fatti e dei valori e inizia la crisi.
La terapia di coppia perciò, lavora con i coniugi per valutare la situazione attuale di sofferenza soffermandosi sul tipo di richiesta, su chi l’ha fatta, sulle aspettative di entrambi. Passa ad analizzare i modelli di interazione e il funzionamento della comunicazione. Riprende, per alcune parti, un pezzo della storia della coppia per dare significato ai passi iniziali, ai cambiamenti e alla situazione attuale.
Il terapeuta può dare ai coniugi delle prescrizioni comportamentali e valutare poi assieme a loro se il “compito” è stato fatto e che risultati ha prodotto; si valutano poi i cambiamenti che la terapia ha indotto (che ci sono sempre) e si cerca di dare ai coniugi una nuova “visione” dei fatti e dei rapporti reciproci.
C’è poi una fase finale di consolidamento del cambiamento o la presa d’atto delle difficoltà che sono insorte ed eventualmente impediscono una proficua prosecuzione della terapia.
La terapia di coppia è una terapia “breve”. Si intende con breve una terapia che ha una struttura classica, pur ovviamente in un ambito di flessibilità individuale, di 3/4 incontri di consulenza e valutazione e di circa 10/20 incontri di terapia.
Per approfondimenti:
- Dizionario di Scienze Psicologiche, gruppo editoriale Esselibri-Simone
- Dizionario di Psicologia, a cura di Wilhelm Arnold, Hans Jurgen Eysenck, Richard Meili, edizioni Paoline
(A cura della Dottoressa Daniela Scipione)