Una lettura psicoanalitica dell'ansia
“Anche quando non c'è una particolare provocazione, ho sempre una preoccupazione ansiosa che mi fa vedere e cercare pericoli dove non esistono; per me la più piccola irritazione si ingrandisce all'infinito e rende più difficile l'associazione con le persone”, Irving Yalom, The Schopenhauer Cure.
L'ansia è uno dei problemi di salute mentale più comuni riscontrati nella pratica clinica oggi, e probabilmente uno degli aspetti meno compresi, spesso trascurati e minimizzati.
Le diverse scuole di pensiero hanno sempre cercato di elaborare teorie e/o tecniche volte alla sua risoluzione, ma è bene chiedersi che cos'è l'ansia per la psicoanalisi? Come viene compresa dal punto di vista psicoanalitico e cosa si può fare per superarla?
Definire l'ansia
Tutti provano ansia in una certa misura. In effetti, è ben dimostrato nel campo della psicologia che livelli moderati di ansia sono effettivamente utili in quanto favoriscono l'apprendimento, la risoluzione dei problemi e la produttività.
Tuttavia, quando l'ansia inizia a diventare protagonista delle nostre giornate, rispetto ad altre risorse ed abilità che si pongono come necessarie per fronteggiare lo stress ed i cambiamenti nell'ambiente, può divenire schiacciante e determinare una delle tre risposte: lotta, fuga o congelamento.
L'ansia può ovviamente manifestarsi in varie forme, alcune delle quali sono classificate nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, mentre altre no.
L'essere nervosi o preoccupati è un altro modo per manifestare o controllare l'ansia; alcune persone giocano con le dita, si mordono le unghie, altri puliscono o si tengono occupati, altri bevono o usano sostanze, mentre altri cercano di meditare o scrivere un diario.

Tutti gli esseri umani hanno adottato dei metodi per difendersi o affrontare quel 'sentirsi ansiosi', ma a volte, non è abbastanza e quando ciò accade, l'ansia si manifesta in ciò che nella psicoanalisi prende il nome di sintomi.
Verranno adesso forniti alcuni esempi.
Attacchi di panico
Probabilmente la manifestazione più evidente dell'ansia è quando subentra un attacco di panico. Il cuore inizia a martellare, si fatica a respirare, il corpo inizia a sudare, le mani tremano, i pensieri si susseguono nella testa, e si avverte un senso improvviso di morte e terrore.
Disattenzione e difficoltà di concentrazione
Un'altra manifestazione di ansia è la difficoltà di concentrarsi che, conseguentemente, non consente di continuare a svolgere le normali attività sul lavoro, a scuola o a casa. Potrebbero subentrare difficoltà nell'iniziare un progetto o nel finirlo, distrarsi facilmente, avvertire una scarsa motivazione e incapacità nell'organizzarsi.
Difficoltà legate al sonno
Lottare per addormentarsi e rimanere addormentati è un'altra manifestazione comune di ansia. Spesso, le persone, una volta giunte a letto, iniziano a pensare e mostrare preoccupazione per vari aspetti della vita come scadenze, problemi economici, problemi sentimentali, problemi familiari, ossia tutto ciò che può essere motivo di preoccupazione al momento.
Sintomi somatici
A volte, l'ansia si manifesta nel corpo sotto forma di disturbi gastrointestinali, dolori di stomaco, mal di testa, stanchezza e via dicendo. Nei bambini e negli adolescenti, oltre ai disturbi somatici e fisici, l'ansia può manifestarsi a livello comportamentale in diverse situazioni quali a casa, difficoltà scolastiche, problemi sociali e via dicendo.
Altri disturbi d'ansia diagnosticabili
Per alcune persone, l'ansia può diventare grave quanto la tricotillomania - un impulso compulsivo in cui la persona si strappa i capelli, le ciglia o le sopracciglia - , il disturbi di panico, la fobia - paura di certi oggetti, animali, persone o situazioni, di solito molto comuni e normali nei bambini piccolo - o disturbo ossessivo-compulsivo.
Il disturbo d'ansia si traduce pertanto in un tentativo da parte della psiche e del corpo di fronteggiare una determinata sensazione o situazione, purtroppo, senza successo.
La comprensione psicoanalitica dell'ansia
La questione dell'ansia è centrale nella psicoanalisi. Nelle sue letture introduttive sulla psicoanalisi, Freud distinse due tipi di ansia: “ansia realistica”, cioè paura di un pericolo reale, e ciò che chiamò “ansia nevrotica”, che deriva da conflitti psichici interni.
Ha anche sottolineato che l'ansia può rappresentare un sostituto per quasi ogni sentimento che si trasforma o scarica in forma di ansia.
A seconda della scuola di pensiero psicoanalitica, i punti di vista sull'argomento saranno ovviamente diversi.
Tuttavia, una cosa in comune è che, come per qualsiasi altro sintomo in psicoanalisi, il sintomo dell'ansia è inteso come avente un significato inconscio, specifico e unico per l'individuo.
Nella psicoterapia psicoanalitica, non solo si può discorrere sulla propria ansia ma anche di come si manifesta.
Da un punto di vista psicoanalitico, è solo nel contesto di chi sei in relazione al tuo analista/psicoterapeuta e da dove vieni, che si può iniziare a comprendere il significato dell'ansia, al fine di ri-elaborarla e tornare ad una 'funzionalità' della stessa più adattiva per il benessere e la qualità della vita.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro