19 modi per non dire sempre “No” ai nostri figli (prima parte).
Alcuni trucchi per evitare di dire sempre “No” ai nostri bambini.
Se hai mai visto uno spettacolo comico improvvisato, avrai notato una cosa: gli attori raramente usano la parola “No” sul palco. Questo perché il “No” stopperebbe ogni idea.
Immagina la scena.
Il primo attore dice: “Wow, deve esserci un’immensità di stelle nel cielo”.
Il secondo replica: “No, non ne vedo nessuna”. Questo è tutto. L’idea è stata stroncata ed il dialogo non può andare da nessuna parte.
Al contrario, i professionisti in questo campo sono abituati a rispondere con le due parole a fondamento di ogni improvvisazione: “Sì e…”.
Diamo uno sguardo alla scena di sopra, usando questo concetto:
“Wow, deve esserci un’immensità di stelle nel cielo”.
“Sì e penso che tutte le visuali da questa stazione spaziale siano assolutamente incredibili”.
Come si evince da questo esempio, essere d’accordo (“Sì”) e sviluppare l’idea (“E”) innalzano la creatività, la collaborazione, l’umore e l’invenzione.
Proprio per tale ragione, questa tecnica è stata adottata con successo anche sul posto di lavoro. Un esempio:
“Abbiamo perso il cliente, eh?
“Sì e penso di aver capito perché è successo. Parliamone un attimo, così da non ripetere ancora lo stesso errore”.
La stessa idea può funzionare, inoltre, in una serie di situazioni in famiglia.
Come genitori, anche con le migliori intenzioni, usiamo la parola ”No” innumerevoli volte ogni giorno. Per un bambino, questo può essere debilitante ed irritante.
Ovviamente, ci sono alcune volte, in cui il “No” è una risposta assolutamente appropriata, specialmente quando ci sono problemi immediati di salute e sicurezza.
Altre volte, però, rimaniamo bloccati in questo “No”, piuttosto che considerare che, usando la formula “Sì e …”, potremmo:
- Rispettare l’autonomia in erba del bambino.
- Accettare l’altra persona come un essere umano uguale.
- Ridurre la sfida o l’ansia che si innesca.
- Creare momenti di collaborazione, creatività e gioco con i nostri figli.
- Mettere in pratica un principio basilare della dirigenza: nessuno di noi è più intelligente di un altro. Appena i bambini vedono che un genitore rinuncia ad essere l’autorità assoluta o l’unica persona che sa cosa è giusto, accade la magia.
Di seguito, ci sono 19 esempi di come potresti usare “Sì e …” nella tua quotidianità.
1. Compatire.
Figlio: Perché devo svuotare la lavastoviglie? Odio svuotare la lavastoviglie!
Genitore: Sì e poi la povera lavastoviglie non ha nient’altro da fare! Ascolta, so cosa stai dicendo. Non mi piace pulire i bagni, ma amo come appaiono dopo che ho finito di farlo! Che ne dici se ti aiuto a cominciare?
A volte, è assolutamente scioccante, per i nostri bambini, scoprire che non ci piacciono le faccende di casa. Lamentandoci di ciò per un minuto, facciamo capire loro che ci sono cose, nella vita, che sono spiacevoli, ma che vanno fatte comunque.
2. Offriti di fare a cambio.
Figlio: La scuola è così noiosa! Odio andarci!!
Genitore: Sì ed è così bello fuori che preferisco non andare a lavoro oggi. Vuoi fare a cambio?
I bambini, spesso, amano immaginare cosa accadrà quando saranno grandi. Dà loro una possibilità di fantasticare di essere te.
3. Dai una spiegazione.
Figlio: Andare a letto alle 8 è il peggio! Jane non deve andare a letto fino alle 9!
Genitore: Sì ed il povero Joey va a letto alle 3. Ascolta, sembra che al tuo corpo piaccia andare a letto alle 8. Domani ti sveglierai riposato per la scuola ed il calcio.
Fornire delle spiegazioni, spesso, aiuta i bambini a capire perché esistono le regole.
4. Presenta una soluzione.
Figlio: Posso andare alla festa a casa di Mason?
Genitore: Sì e forse voi ragazzi giocherete a quel gioco tanto divertente, come l’ultima volta. Sarò felice di portarti lì appena i tuoi compiti saranno finiti.
Il tuo bambino sa che non ha fatto i suoi compiti. Presentandogli un parametro per ottenere ciò che vuole, gli stai dando l’opportunità di accettarlo o di proporre una sua soluzione.
5. Lascia “Sì” ed “ e…” da soli.
Questa è una tecnica che richiede un tono gentile ed empatico.
Figlio: I compiti sono la cosa peggiore che c’è!
Genitore: Sì. E?
Figlio: Odio farli!
Genitore (annuendo in modo empatico): Sì. E?
Figlio: Ugh. Sono per domani.
Genitore: Sì. E?
Figlio: Non capisco proprio la matematica…
Questo può sembrare idealizzato, in un certo senso, ma considera il messaggio sottostante. Siamo tutti, troppo spesso, troppo impazienti di dire ai nostri bambini cosa fare, quando tutto ciò che vogliono è, invece, qualcuno che ascolti cosa hanno da dire. Grazie a questa tattica, potrai aiutare i tuoi bambini ad arrivare alle radici del problema che li sta preoccupando.
6. Imposta un timer; rendilo un gioco.
Figlio: Non voglio pulire la mia stanza!
Genitore: Sì e scommetto che tu non puoi raccogliere tutte le cose blu nei prossimi 2 minuti. Pronto? Via!
Chi non ama giocare a battere il tempo? Rifiutandoti di impegnarti nella lotta del potere, e trasformando il compito in un gioco, stai dando al tuo bambino un’opportunità di obbedire in un modo divertente e creativo.
7. Non avere paura di sembrare sciocco.
Figlio: Voglio il gelato per colazione!
Genitore: Sì e puoi provare a svuotarlo da solo e fare una coppa multistrato di gelato super eccezionale questo pomeriggio, come sorpresa speciale. Forse possiamo provare a farle toccare il soffitto!
Ancora, il tuo bambino sa che non otterrà il gelato per colazione, ma, in questo modo, lo inviti a viaggiare con te nel tuo momento di creatività.
[Continua nella seconda parte]
Fonte: PsychCentral.com
(Traduzione ed adattamento a cura della Dottoressa Alice Fusella)