8 segnali d’allarme di una violenza domestica non ancora evidente (seconda parte).
Facciamo un passo indietro per poter riconoscere tempestivamente l’insorgere di una violenza domestica.
Nella pratica professionale, è comune ricevere un sacco di richieste d’aiuto da donne, non perché sono vittime di abuso, ma perché non sono sicure di non esserlo mai state.
I professionisti e le persone che hanno esperienza in questo campo suggeriscono che, se vi state chiedendo se avete subito, o state subendo, un abuso, ci sono buone probabilità che sia così.
Qui di seguito, la seconda parte degli otto segnali precoci di allarme, che avvertono di un possibile abuso domestico futuro.
[clicca qui per leggere la prima parte]
5. Vi fanno credere matte.
Avete mai avuto una conversazione con qualcuno che stava cercando di convincervi di qualcosa che avete detto, mentre voi siete abbastanza sicure di non averlo fatto? Avete presente quanto questo vi faccia impazzire?
Il “gaslighting” è una forma di abuso, in cui una persona cerca di manipolare l’altra, distorcendo la verità per supportare il proprio punto di vista e le proprie intenzioni. Potrebbe essere fatto in modo eclatante, ad esempio, mentendovi, o in modo più sottile, cercando di farvi credere che siete in errore, in situazioni in cui, invece, avete ragione.
Poiché le persone esterne non possono vedere i meccanismi interni della vostra relazione, sta a voi realizzare che, se temete di essere diventate matte, potrebbe anche darsi che il vostro compagno vi stia facendo sentire in questo modo di proposito.
6. Vi sentite come se aveste sempre bisogno della loro opinione.
“Quando devo prendere una decisione importante, corro a dirlo al mio uomo per sapere cosa ne pensa. Lo faccio perché apprezzo la sua opinione e la rispetto. Ma, alla fine del giorno, farò comunque ciò che ritengo essere il meglio per me”.
Se, al contrario di questo esempio, vi sentite come se aveste bisogno dell’opinione del vostro partner su tutto, perché si arrabbierà se non lo fate, allora c’è qualcosa che non va. Potrebbero essere “semplici” problemi di autostima o di Codipendenza, ma, se state basando le vostre scelte di vita, di lavoro, del modo in cui vestirvi e dei valori più importanti, sulla base di ciò che il vostro compagno si aspetta, o pretende, da voi, siete sottoposti al suo completo controllo. E questo controllo, com’è noto, potrebbe trasformarsi in abuso.
7. Volete stare solo insieme al vostro compagno.
Ci siamo passati tutti: si incontra una persona, ci s’innamora pazzamente e si vuole passare ogni secondo con lei.
Ma, di solito, emergiamo dal nostro piccolo bozzolo d’amore e torniamo al mondo reale. In altri casi, invece, una delle due persone potrebbe non essere pronta a dividersi dall’altra, anche se quest’ultima vorrebbe.
“Volevo uscire con i miei amici, ma il mio futuro marito mi ripeteva così tanto quanto gli sarei mancata e “Perché mi lasci solo il venerdì sera?”, che finivo per non andare.
Proprio come non sono uscita con loro lunedì per una cena, o venerdì per un drink.
Così come non sono uscita con loro questo weekend e quello precedente.
Lui non mi diceva che non potevo andare, ma mi faceva sentire talmente in colpa, che, alla fine, sceglievo di rimanere con lui.
Quindi, non era un abuso, perché ero io a fare tale scelta, no? In sé e per sé non lo era, ma era un grande accenno di cosa sarebbe diventato”.
Se il vostro compagno riesce a rispettare e sopportare l’idea che abbiate una vita all’infuori della vostra relazione, è tutto a posto.
Ma, se vi rendete conto che state tagliando lentamente i legami con i vostri amici e la vostra famiglia, dovete preoccuparvi del fatto che il vostro partner vi stia isolando, ricordandovi che l’essere sola è una delle caratteristiche principali di una vittima di violenza.
8. Vi sentite in colpa. Sempre.
Il primo strumento, usato spesso da coloro che agiscono la violenza, consiste nel controllare i vostri sentimenti, facendovi sentire come se tutto ciò che accade fosse per colpa vostra.
Sono infelici? È colpa della vittima.
La vita non sta andando come vorrebbero? È colpa della vittima.
Si stanno “accontentando” di qualcuno, che è meno di quello che si meritano? È colpa della vittima.
Poiché tutto accade a causa della vittima, non è mai colpa dell’altro. Ed egli non ha bisogno di sentirsi come se stesse facendo qualcosa di sbagliato … Come lo è abusare di voi!
Per anni abbiamo pensato che solo quando qualcuno ci picchia stiamo subendo un abuso.
In verità, anche se col tempo qualcuno arriva a colpire realmente le sue vittime, esse sono state già abusate così a lungo, che, a questo punto, esse non sono più capaci di vedere una via d’uscita.
Ormai, l’abusatore li ha deprivati a tal punto della loro autostima, ha preso il controllo delle loro vite e li ha separati dalle persone che li potevano aiutare, che “basta lasciarlo”, non è come lasciarlo “e basta”.
Questo perché, se vogliamo proteggere noi stessi, abbiamo bisogno di imparare a riconoscere i segnali d’allarme dell’abuso, prima che questi diventino ben visibili, come lo è un occhio nero.
Fonte: PsychCentral.com
(Traduzione ed adattamento a cura della Dottoressa Alice Fusella)