La vecchiaia
Non ci rendiamo conto di quale inestimabile tesoro perdiamo nel lasciare, molto spesso, gli anziani confinati nel silenzio e nel dimenticatoio. Di questo erano ben consapevoli molte popolazioni primitive che affidavano al “consiglio degli anziani” quelle decisioni che riguardavano fatti di estrema importanza per il futuro della comunità come le leggi, le guerre, la siccità, le problematiche religiose, la prevenzione di pericoli futuri.
Nel nostro mondo moderno, l’uomo viene identificato con il suo ruolo lavorativo (produttore) o visto come un potenziale consumatore e l’anziano depotenziato, il pensionato, è qualcuno che è uscito fuori del sistema produttivo e quindi fuori dal mondo che conta. Alla sua dimensione interiore, spirituale, arricchita dalle tante esperienze di vita, non viene data alcuna importanza.
La nostra cultura materialista è molto crudele e sprezzante verso gli anziani ed è emblematica la corsa disperata verso la “giovinezza” a tutti i costi, identificata con l’aspetto fisico. Così, come tanti moderni Dott. Faust, siamo pronti a barattare la nostra anima per scongiurare il male peggiore: la caducità della vita.