Abitudini e comportamenti ripetitivi: si tratta sempre di Autismo?
Avere le stesse abitudini giornaliere potrebbe non essere sempre sintomo di Autismo.
Coloro che hanno una diagnosi di Autismo presentano, tra le caratteristiche più evidenti, delle routine quotidiane per lo più invariate.
Si sa, infatti, che abitudini particolari, come allineare gli oggetti, o organizzarli in schemi, sono segnali potenziali di questa sindrome.
Però, bisogna tener presente che comportamenti ripetitivi, come questi, sono sì sintomi comuni tra le persone con una diagnosi di Autismo, ma che essi possono presentarsi anche in altre patologie nervose, come il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (OCD) e la Sindrome di Tourette.
Lo studio ed il test.
Al fine di riuscire ad operare questa distinzione, alcuni ricercatori hanno ideato un test, che va ad indagare la presenza di questi segnali, utili proprio nella diagnosi di Autismo.
In esso, perciò, hanno incluso domande, come:
• Manovrate ripetutamente gli oggetti?
• Vi piace sistemarli in file o seguendo degli schemi ben precisi?
• Siete sconvolti dai più piccoli cambiamenti nelle cose (per esempio, macchie di sporco sui vostri vestiti, piccoli graffi sugli oggetti)?
Poi, il test chiedeva alle persone di valutare quanto sono d’accordo con alcune affermazioni, come:
• Spesso sento piccoli suoni, mentre gli altri non.
• Preferirei andare in libreria, piuttosto che ad una festa.
• Di solito osservo i numeri delle targhe delle macchine o stringhe di informazione simili.
Il questionario, infine, analizzava le abitudini nell’infanzia dei soggetti, incluse le tipologie di giochi preferiti in tale periodo.
I risultati dello studio.
I ricercatori hanno somministrato il test a 229 persone con e senza una diagnosi di Autismo.
Da questo studio, pubblicato sul “Journal of Autism and Developmental Disorders”, è emerso che anche le persone senza una diagnosi di Autismo mostravano la tendenza ad avere un comportamento ripetitivo, ma, ovviamente, essa era nettamente più marcata nei soggetti con una diagnosi confermata.
Bisogna precisare, comunque, che questo test si focalizza solo sui comportamenti ripetitivi in quanto essi sono i segnali più comuni dell’Autismo.
Infatti, la gravità e la frequenza di tali condotte sono le caratteristiche che possono meglio aiutare a diagnosticare tale patologia negli adulti.
Considerazioni conclusive.
Questo test, però, non può diagnosticare l’Autismo, proprio perché i comportamenti ripetitivi sono solo una parte di tutta la sintomatologia.
Infatti, le persone con una tale problematica hanno anche, in genere, problemi di comunicazione e di interazione sociale.
Quindi, è vero che le persone con una diagnosi di Autismo tendono, in genere, ad avere delle routine giornaliere per lo più invariate: costoro, infatti, usano dei movimenti ripetitivi ed abituali, come saltare, correre, agitare le braccia, sbattere la testa e così via, per cercare di ridurre stress ed ansia.
Però, è altrettanto vero che non tutte le persone che presentano tali caratteristiche nel loro stile di vita sono necessariamente affette da tale sindrome.
Infatti, secondo quanto dimostrato nelle ricerche scientifiche, le componenti genetiche di questo disturbo si trovano nella maggior parte delle persone, così come avviene nel caso di diverse condizioni psicologiche, ma è quando essa comincia ad interferire con la vita di tutti i giorni che si richiede di valutare la possibilità di una tale diagnosi e di un eventuale trattamento ad hoc.
Fonte: PsyBlog
Traduzione ed adattamento a cura della Dottoressa Alice Fusella