ADHD e disturbi della tiroide
Rispetto a come influisce la tiroide sui sintomi dell’ADHD, secondo una recente ricerca le alterazioni chimiche nel cervello provocate dalla tiroide potrebbero influenzare la sintomatologia dell’ADHD.
L’ADHD, ossia Disturbo da deficit di attenzione ed iperattività, è un disturbo neurologico, genetico, biologico ed evolutivo che colpisce il 4,4% della popolazione americana.
L’ADHD in genere inizia a mostrare sintomi evidenti attorno all’età di 12 anni e colpisce circa il 10-11% dei bambini.
Anche se la maggior parte dei bambini non riesce a concentrarsi facilmente, quelli con ADHD hanno sintomi che persistono durante l’età adulta e interferiscono con la vita quotidiana. I sintomi includono la disattenzione, l’iperattività e l’impulsività.
In generale, l’ADHD spesso porta alla mancanza di motivazione e capacità di rimanere concentrati; è un disordine serio e molto reale caratterizzato dalla mancanza di neurotrasmettitori necessari ad una corretta comunicazione con l’area frontale del cervello, problemi di pianificazione e funzioni cognitive.
Secondo un recente studio la sintomatologia dell’ADHD è assimilabile ad un disturbo della tiroide; i disturbi della tiroide costituiscono oggi un ostacolo sempre più prevalente nella società, a causa di un aumento delle scoperte scientifiche e delle sostanze chimiche presenti nell’ambiente, che a loro volta influenzano le sostanze chimiche e corporee , generando così una disfunzione della ghiandola alla base del collo, la tiroide.
La tiroide regola il metabolismo lavorando insieme alla ghiandola pituitaria per controllare gli ormoni essenziali come lo iodio e convertendola in tiroxina e triiodiotironina.
Essa rilascia così alcune sostanze nel flusso ematico in modo da poterle trasportare in tutto il corpo; ogni cellula del corpo dipende dagli ormoni tiroidei per la regolazione del metabolismo, della temperatura e dell’energia.

Le cellule della tiroide sono infatti le uniche nel corpo che assorbono iodio; lo iodio è fondamentale per il metabolismo delle cellule, la trasformazione dell’alimento in energia e per la creazione degli ormoni tiroidei.
Gli ormoni della tiroide gestiscono pertanto il metabolismo, la crescita fisica, la forza, la fame, la temperatura, la salute cardiovascolare, il funzionamento dei reni, il sistema riproduttivo e, soprattutto, alterano la funzione del cervello.
Rispetto a come influisce la tiroide sui sintomi dell’ADHD, secondo una recente ricerca le alterazioni chimiche nel cervello provocate dalla tiroide influenzano la sintomatologia dell’ADHD.
Se la tiroide non invia infatti segnali cellulari corretti, il corpo non funzionerà correttamente e il cervello riceverà segnali misti, che interferiranno con i sintomi già esistenti nell’ADHD.
Un articolo pubblicato sulla rivista Clinical Endocrinology sottolinea che:
“nonostante siano entro il limite normale, le concentrazioni elevate di TSH, un ormone prodotto dall’ipofisi che ha un’influenza diretta sul funzionamento della tiroide, sono associate ad una funzione cognitiva più bassa e alti livelli di TSH nei bambini in età prescolare affetti da ADHD”.
Lo studio ha rivelato che quando i punteggi del TSH sono al top della gamma normale, si verifica una correlazione con gli stessi disturbi dell’apprendimento di coloro che hanno ADHD.
Rispetto alla prevalenza di avere entrambi i disturbi, la ricerca sottolinea che ancora non è chiaro quanto possa aumentare la probabilità di un disturbo tiroideo quando è già presente l’ADHD.
Anche se si è osservata una maggiore probabilità, non significa che l’ADHD causi il disturbo della tiroide o viceversa; tuttavia, i loro sintomi sono simili in vari modi.
Rispetto all’ipotiroidismo, questo è un tipo di disturbo della tiroide in cui una ghiandola tiroidea non produce abbastanza ormone tiroideo.
Quando è presenta sia l’ipotiroidismo che l’ADHD si può soffrire di bassa pressione sanguigna, estrema mancanza di memoria a breve termine e di lavoro, e a volte anche depressione, in quanto il corpo non sta trasmettendo sufficienti neurotrasmettitori o elaborando gli ormoni giusto per un corretto funzionamento del metabolismo.

La mancanza di motivazione sarebbe quindi un risultato diretto della co-presenza di entrambi i disturbi.
L’ipertiroidismo è invece la sovrapproduzione di un ormone prodotto dalla tiroide; sia l’ipertiroidismo che l’ipotiroidismo hanno conseguenze significative su un corpo già influenzato dalla presenza di ADHD, ma quando si ha l’ipertiroidismo e l’ADHD, si può verificare una maggiore iperattività, l’incapacità di terminare le attività ed un’iper-focalizzazione.
Sia l’ADHD che i disturbi della tiroide influenzano la capacità di avere successo sociale, lavorativo, scolastico e altro.
Potrebbe quindi essere necessario esaminare ulteriormente i sintomi, gli eventuali squilibri nei prodotti chimici del cervello, negli ormoni o entrambi, soprattutto se è già presente una storia familiare di disturbi della tiroide.
Diviene quindi importante cercare un consiglio medico e soprattutto un sostegno psicologico al fine di riconquistare un maggior controllo sulla produttività, sulla capacità mentale, sulla gestione dei sintomi e sul proprio potenziale.
Tratto da PsychologyToday
(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Giorgia Lauro)