Amore e sesso ai tempi degli antichi Egizi
Gli atteggiamenti nei confronti di amore e sesso nell'Antico Egitto sono significativi in sé stessi e perchè possono aver informato o influenzato costumi e pratiche nell'Antico Israele - quindi nella Bibbia -, fino all'antica Grecia e all'antica Roma.
Secondo il libro dell'Esodo, il faraone diede l'ordine di annegare ogni figlio dato dagli ebrei, che all'epoca erano schiavi della popolazione egizia, perchè temeva di essere sovrastato dal loro numero crescente.
L'antico filosofo greco Talete di Mileto, che Platone considerava uno dei sette saggi della Grecia, ricevette istruzione dai sacerdoti egizi e, mentre era in Egitto, determinò l'altezza delle piramidi grazie ad una felice istruzione.
Egli si accorse, infatti, che la lunghezza di un'ombra proiettata sul terreno dipende dall'altezza dell'oggetto che l'ha originata secondo una relazione matematica ben precisa. Se si confrontano le ombre di due oggetti diversi, queste “stanno tra loro come le altezze degli oggetti corrispondenti”.
Non abbiamo un quadro completo del matrimonio nell'antico Egitto. Il periodo abbraccia quasi 3.000 anni, dal 3.100 a.C al 332 a.C, e gli atteggiamenti possono essere variati abbastanza considerevolmente attraverso i secoli, o anche da un governante all'altro.
Sembra che uomini e donne fossero quasi uguali, con le donne che godevano di maggiori diritti, come il diritto di disporre di proprietà o di avviare il divorzio, di quanto avrebbero avuto nell'antica Atene o nell'antica Roma.
Nel periodo dell'arte, le donne sono spesso raffigurate a sostenere o stringere il marito, e marito e moglie si definiscono come “fratello” o “sorella”, di nuovo, suggerendo una relazione di uguali o quasi-uguali.
Gli egiziani godevano di piaceri sensuali e, sebbene adeguati, non erano minimamente prudenti. I loro miti sono pieni di ogni genere di sesso.
Rappresentavano il cosmo con Nut, dea del cielo notturno, la quale sovrastava suo fratello (eretto) Geb, Dio della terra.


Hanno attaccato falsi peni a mummie maschili e falsi capezzoli a quelli femminili, per equipaggiare i morti per il sesso nell'aldilà.
Non davano valore alla castità, non avevano una parola per “verginità”, e l'illeggittimità non portava vergogna né stigma.
Il papiro medico Ebers, che risale alla metà del secondo millennio a.C., contiene una ricetta per un pessario contraccettivo, in mancanza del quale era possibile contrarre un aborto.
L'adulterio, d'altra parte, era un tabù definito, specialmente da parte della moglie, e le donne che si allontanavano dal letto matrimoniale potevano essere severamente punite, incluse mutilazioni, lapidazioni o bruciature sul rogo.
In generale, le persone cercano di sposarsi all'interno della loro classe sociale, ma avevano scarso riguardo per la razza o anche la nazionalità.
A volte sposavano un cugino ma, a parte i reali, si allontanavano da qualsiasi cosa più vicina di un cugino di primo grado.
Di solito gli uomini si sposavano tra i 16 ed i 20 anni, o appena avevano preso un mestiere per sostenere una moglie o eventuali figli.
Di solito le donne si sposavano in giovane età, intorno ai tredicenni, o appena dopo la pubertà, e non era raro che un vecchio sposasse una ragazza in età puberale.
Il matrimonio veniva solitamente contratto tra lo sposo ed i genitori della sposa, con lo sposo o la sua famiglia che offriva denaro o regali per sigillare l'affare e risarcire la famiglia della sposa per la perdita di una figlia.
All'inizio del matrimonio veniva stabilito un accordo per provvedere alla donna e ai bambini in caso di divorzio.
Il matrimonio poteva essere stato contrassegnato da una celebrazione, ma non esisteva un rituale di nozze in quanto tale.
Non appena la sposa spostava le sue cose nella casa dello sposo, venivano considerati sposati.
In alcuni casi, una coppia poteva intraprendere un matrimonio di prova della durata di un anno, il cosiddetto “anno del mangiare”, dopo il quale il matrimonio poteva proseguire o essere annullato.
Il divorzio era abbastanza semplice. Marito o moglie potevano divorziare semplicemente parlandone, anche se non avevano motivi specifici come l'adulterio o l'infertilità.
A differenza dell'Antica Atena e dell'Antica Roma, i figli del matrimonio appartenevano alla madre e la seguivano.
L'uomo pagava gli alimenti alla donna, indipendentemente dal fatto che avessero o meno dei figli.
Non vi era uno stigma legato al divorzio, e successivamente a questo potevano facilmente risposarsi.
Gli egiziani sostenevano che, dopo la morte, sarebbero stati in giudizio dinanzi al dio Osiride, il quale, speravano, avrebbe permesso loro di entrare nel Campo di Canne dove sarebbero stati riuniti con le persone e le proprietà che possedevano.
Osiride aveva sposato sua sorella Iside ed in quell'esempio seguivano spesso i reali, in parte perchè pensavano a sé stessi come divini ed in parte a legittimare la loro successione.
Cleopatra, l'amante di Cesare e Marco Antonio, sposò entrambi i suoi fratelli, Tolomeo XIII e Tolomeo XIV.
Alcuni faraoni sposarono persino le loro figlie, sebbene questo potesse essere un matrimonio onorario per elevare lo status di principessa.
A differenza dei normali egizi, per i quali era proibito, i faraoni spesso avevano parecchie mogli, consentendo loro di forgiare o rafforzare alleanze nazionali ed internazionali.
Una delle mogli, spesso una sorella o sorellastra, si innamorerebbe degli altri e avrebbe il titolo di Grande Moglie Reale.
Tutankhamon, che regnò dal 1332 al 1323 a.C. soffrì di numerose deformità, era figlio di Akhenaton e di una delle sorelle di Akhenaton.
Prese per moglie la sua sorellastra Ankhesenamun, figlia di Akhenaton e la sua grande moglie reale Nefertiti.
Prima di sposare Tutankhamon, Ankhesenamun era stata sposata con suo padre Akhenaten.
Tutankhamon e Ankhesenamun avevano due figlie, ma entrambi erano nati morti, senza dubbio, per l'alto grado di consaguineità.
La sessualità nell'antico Egitto è quindi un argomento che deve essere affrontato con cautela.
Le norme relative al comportamento sessuale non possono essere guardate con la nostra comprensione occidentale dell'identità sessuale in quanto molte culture, sia passate che presenti, non creano categorie basate sulle stesse cose che facciamo.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro