Bambini, stress cronico e salute mentale
Secondo una recente ricerca, l’esposizione cronica dei bambini allo stress può determinare uno squilibrio neurofisiologico tale da predisporre il cervello a sviluppare una malattia mentale.
Nel 2014, in uno studio condotto da Daniela Kaufer, Professoressa dell’Università della California, sono state presentate delle nuove prove su come l’esposizione a stress cronico predisponga il cervello alla malattia mentale.
Durante diversi esperimenti condotti sui ratti, si è osservato che l’esposizione cronica allo stress crea uno squilibrio tra la produzione di mielina e la produzione di neuroni nel cervello.
La mielina è un rivestimento protettivo grasso che protegge gli assoni, ossia quei filamenti che consentono l’invio di informazioni attraverso segnali elettrici tra i neuroni.
Le specificità del suddetto squilibrio è che l’esposizione cronica allo stress porta ad una produzione eccessiva di mielina e ad una sotto-produzione di neuroni.
È importante notare che l’unica parte del cervello analizzata è l’ippocampo, ossia quella zona responsabile della regolazione della memoria e delle emozioni.
La ricercatrice ha anche ipotizzato che, data la distanza ravvicinata tra l’ippocampo e l’amigdala, e dato che quest’ultima è il centro emotivo del cervello, nelle persone che sono cronicamente stressate, può esistere un anello di reazioni viziose tra l’ippocampo e l’amigdala, in cui la persona cronicamente stressata spesso sviluppa una tendenza a ricordare quegli eventi negativi che sono rafforzati dalle emozioni negative.
Questo è un’importante informazione da conoscere per i genitori, e soprattutto per quelli divorziati ed in conflitto.
I bambini e gli adolescenti sviluppano infatti il loro senso di identità interiorizzando modalità, atteggiamenti e comportamenti da entrambi i genitori; durante quei lunghi periodi in cui i genitori sono in guerra tra loro, i figli possono spesso sperimentare uno stress cronico, o situazioni pressanti da parte di uno o entrambi i genitori.

Lo stile di vita del piccolo diviene, metaforicamente, un “camminare su dei gusci d’uovo”, e lo stress che viene a generarsi si imprime nella psiche del bambino.
Pertanto, un contesto di esposizione cronica allo stress influenzerà negativamente il cervello ancora in via di sviluppo.
Ciò porta spesso a problemi di salute mentale come la depressione cronica, l’ansia e il disturbo ossessivo-compulsivo.
Per rendere le cose ancora più complicate, da un punto di vista neurofisiologico, i bambini passano attraverso diversi stadi di potatura nel loro cervello, perdendo così alcuni ricordi.
Tuttavia, solo perché un bambino non si ricorda più il motivo per cui si impegna in un certo modo nel pensare o comportarsi, non significa che il comportamento o la mentalità si arresti.
Questo rende ancora più impegnativo per un adolescente o adulto impegnarsi in processi di auto-riflessione per comprendere i propri comportamenti malsani.
Volendo concludere, i genitori che si impegnano in rapporti di conflitto elevato, creano un’esperienza cronicamente stressante per i loro figli, tali da predisporli, molto probabilmente, allo sviluppo di una malattia mentale futura.
Tratto da PsychologyToday
(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Giorgia Lauro)