Che effetti produce il bullismo nel cervello della vittima?
Un nuovo studio pubblicato nella rivista “Molecular Psychiatri” suggerisce che una costante esposizione ad atti di bullismo produce alterazioni strutturali a carico del nucleo caudato e del putamen.
Secondo il National Center for Education Statistics ed il Bureau of Justice Statistic, uno studente su tre negli Stati Uniti riporta di essere vittima di bullismo a scuola.
Negli ultimi anni, anche il cyberbullismo è diventato un problema diffuso. Il bullismo informatico è un atto di bullismo eseguito tramite cellulare, social media o internet in generale.
Tali dispositivi consentono ai bulli di dar seguito alle loro molestie anonimamente ed in qualsiasi momento della giornata.
Il bullismo produce gravi effetti sulla salute; a tal proposito, uno studio ha rivelato che il bullismo infantile ha effetti significativi sulla salute, determinando reazioni anche nel contesto familiare e sociale in generale.
Nuove ricerche suggeriscono ora che il bullismo può anche produrre cambiamenti fisici nel cervello e aumentare la possibilità di malattie mentali.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista “Molecular Psychiatri”; Erin Burke Quinlan, del King's College di Londra, insieme ai suoi colleghi, ha condotto uno studio in cui, oltre alla somministrazione di questionari specifici, ha effettuato delle scansioni cerebrali in un campione di oltre 600 giovani provenienti da diversi paesi europei.
L'obiettivo dello studio era di valutare lo sviluppo del cervello e la salute mentale di giovani adulti attraverso questionari e scansioni cerebrali ad alta risoluzione, effettuate quando i partecipanti avevano un'età compresa tra i 14 ed i 19 anni.
Gli scienziati hanno scoperto che più del 30% dei partecipanti avevano subito episodi di bullismo cronico. Quindi, hanno confrontato i dati con quelli dei giovani che non erano stati vittime di bullismo cronico.

L'analisi ha mostrato che il bullismo cronico produceva cambiamenti nel volume del cervello e nei livelli di ansia all'età di 19 anni.
Il cervello degli adolescenti vittime di bullismo
Lo studio ha confermato i risultati di precedenti ricerche in cui si delineava la relazione tra bullismo e problemi di salute mentale, evidenziando però anche qualcosa di nuovo.
Il bullismo può infatti determinare la riduzione del volume di alcune parti del cervello come il nucleo caudato ed il putamen, due componenti principali dei cosiddetti gangli della base.
Il nucleo caudato gioca un ruolo cruciale nel modo in cui il cervello apprende, in particolare come processa i ricordi.
Questa parte del cervello utilizza le informazioni delle esperienze passate per influenzare le azioni e le decisioni future.
Il putamen, invece, regola i movimenti e influenza l'apprendimento. Gli autori sostengono che i cambiamenti fisici nel cervello degli adolescenti che sono stati costantemente vittime di bullismo spiegano in parte la relazione tra vittimizzazione tra pari e alti livelli di ansia all'età di 19 anni.
“Sebbene non classicamente considerato rilevante per l'ansia, l'importanza dei cambiamenti strutturali nel putamen e nel nucleo caudato allo sviluppo dell'ansia risiede molto probabilmente nel loro contributo a comportamenti correlati come la sensibilità alla ricompensa, la motivazione, il condizionamento, l'attenzione e l'elaborazione emotiva”, afferma l'autrice.
La Dottoressa Quinlan spiega che è preoccupante che quasi il 30% dei giovani possa essere vittima di bullismo quotidianamente e ha anche sottolineato l'importanza dello sviluppo del cervello durante l'adolescenza.
Ciò che si augura è che vengano prodotti nuove linee guida per combattere il bullismo in futuro, dal momento che la vittimizzazione tra pari sta diventando un problema globale che potrebbe portare a cambiamenti fisici nel cervello, ad un'ansia diffusa e ad alti costi per la società.
A cura della dottoressa Giorgia Lauro
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