Come smettere di criticare il tuo aspetto?
Ecco il segreto per rendere lo specchio un tuo alleato.
La ricerca ha trovato che otto donne su dieci non sono soddisfatte del loro riflesso allo specchio.
Ciò non è poi così sorprendente: le immagini “social” di donne ritoccate alla perfezione creano standard di bellezza, che sono quasi impossibili da raggiungere.
La pressione ad essere magre, giovani e sexy – ma non troppo – sembra provenire da ogni angolo.
Così tanto che, quando ci guardiamo allo specchio, possiamo vederci come un’immagine che ha bisogno di essere perfezionata, piuttosto che come persone reali, che soffrono di autocriticismo.
Siamo arrivati al punto di usare sempre più spesso il nostro riflesso per vedere e controllare come ci sentiamo.
Questa oggettivazione nei confronti di se stessi è il processo attraverso il quale valutiamo la nostra immagine in base a come apparirà agli altri e svolge un’importante funzione sociale perché il nostro aspetto ha una forte influenza sul modo in cui essi si relazionano con noi.
Ma quando prendiamo l’abitudine di guardarci allo specchio per controllare e regolare il modo in cui appariamo al di fuori, finiamo per ignorare come ci stiamo sentendo, in realtà, al nostro interno.
In altre parole, finiamo per staccarci dal nostro Sé autentico, a favore di un’immagine che crediamo di dover mantenere per essere accettati dagli altri.
I ricercatori hanno scoperto, inoltre, che l’oggettivazione di se stessi riduce la nostra consapevolezza delle sensazioni corporee e delle emozioni: cominciamo a vedere noi stessi più come cose, che come persone reali.
Focalizzare l’attenzione sul nostro aspetto, infine, mina la nostra capacità di mantenere degli stati ottimali di coscienza, che sono collegati alla motivazione intrinseca ed al godere del momento presente.
Molte donne, infatti, si confrontano allo specchio con le immagini idealizzate, provenienti dai media, e questo intensifica i sentimenti di vergogna e di ansia.
Mettendo così tanta attenzione critica su noi stessi, creiamo effettivamente la nostra sofferenza.
Il Dove Self-Esteem Project ha scoperto, in particolare, che più della metà delle donne, a livello globale, (54%) concorda sul fatto che, quando si tratta di come appaiono, sono esse stesse i loro peggiori critici di bellezza.
Nella ricerca, che usa gli specchi come strumenti di meditazione, è stato scoperto che il modo migliore per uscire dal dolore dell’oggettivazione di se stessi è proprio attraverso essi.
Come?
Osservando la propria immagine riflessa per un periodo prolungato di tempo.
Bisogna sottolineare che questo, però, può evocare sentimenti forti.
Il primo strato di pensieri e giudizi è costituito, di solito, da quelli che hanno a che fare con il vostro aspetto.
Quando le persone criticano la propria immagine allo specchio, i loro occhi, spesso, sono duri e penetranti, oppure possono vagare e non essere in grado di mantenere il contatto visivo con se stessi.
A questo punto, il consiglio è di ammorbidire il proprio sguardo e lasciar andare ogni pensiero o giudizio.
È stato scoperto che passare attraverso questo processo ha alcuni grandi benefici.
I partecipanti dello studio hanno riportato una diminuzione dello stress ed un aumento dell’autocompassione, dopo due settimane di meditazione allo specchio per 10 minuti al giorno.
Alcuni hanno riferito anche di essere diventati più contenuti nel giudicare il loro aspetto, di aver cominciato a mettere meno trucco e di non temere più lo specchio.
Coloro che, invece, hanno continuato la meditazione ogni giorno, hanno riferito un aumento della loro capacità di concentrazione, un miglior discernimento nei loro rapporti e la possibilità di godere maggiormente di ogni aspetto della propria vita.
Come funziona la meditazione allo specchio.
Centro Synesis® di Psicologia Via Pace, 11 - Carnate (MONZA)
Cell: 338 1863275
Posizionate lo specchio in modo che si regga da solo e che vi possiate guardare negli occhi, senza sforzarvi o spingervi in avanti, mentre siete seduti su un cuscino, o su una sedia con i piedi per terra.
Impostate un timer per 5 minuti (e lavorate fino a 10).
Non ci sono altri obiettivi, se non quello di sedersi con se stessi per il tempo assegnato.
Osservate la respirazione: state trattenendo il respiro, o respirate rapidamente?
Fate un paio di respiri lenti e profondi, che partono dalla pancia.
Poi, respirate regolarmente e naturalmente, osservando come il respiro fa spostare il vostro petto in alto ed in basso.
Ora individuate eventuali aree di tensione nel vostro corpo ed utilizzate il respiro per far rilassare queste zone.
A questo punto, cominciate a guardarvi negli occhi.
Lo sguardo è duro o dolce?
Provate ad ammorbidire quanto più possibile la vostra espressione.
Se si nota da soli un indurimento, concentratevi su un dettaglio, o un difetto del vostro aspetto, e respirate fino a quando sentite di addolcirvi di nuovo.
Ammirate il vostro riflesso.
Rimanete aperti a tutto ciò che sorge: se individuate delle sensazioni, o delle emozioni, che vengono fuori, semplicemente permettete loro di essere lì, senza giudizio o interpretazione.
Lasciate che i vostri sentimenti e pensieri passino man mano che respirate, rilassate il corpo e guardate voi stessi con nessun altro obiettivo, se non quello di essere presenti a voi stessi.
Nel fare tutto questo, si può essere sorpresi di quanto la visione di se stessi possa cambiare nel corso di 5 o 10 minuti.
Fonte: Psychology Today
(Traduzione ed adattamento a cura della Dottoressa Alice Fusella)