Conoscere il cervello: l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene
L'asse ipotalamo-ipofisi-surrene, conosciuto anche con l'acronimo HPA (Hypothalamic-pituitary-adrenal axis), descrive l'interazione tra l'ipotalamo, la ghiandola pituitaria e le ghiandole surrenali.
L'ipotalamo e la ghiandola pituitaria si trovano appena sopra il tronco cerebrale, mentre le ghiandole surrenali sono localizzate al di sopra dei reni.
La funzione principale svolta dall'asse ipotalamo-ipofisi-surrene coinvolge la reazione del corpo allo stress.
Quando accade qualcosa di stressante, la nostra risposta iniziale viene mediata dal sistema nervoso simpatico.
Questa risposta si verifica quasi immediatamente e prova la secrezione di adrenalina e noradrenalina, le quali agiscono per attuare cambiamenti che generalmente avvertiamo quando ci si sente stressati e/o spaventati, attraverso, ad esempio, un aumento della frequenza cardiaca e della sudorazione.
Circa 10 secondi dopo, l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene viene stimolato. L'ipotalamo risponde a segnali specifici, ad esempio quando vi è un aumento dei livelli di norepinefrina che, a sua volta, secerne l'ormone che rilascia corticotropina nel sangue.
L'ormone che rilascia la corticotropina, noto anche come fattore di rilascio di corticotropina (Corticoptropin-releasing factor, CRF) aumenta di per sé l'attività del sistema nervoso simpatico, perpetuando effetti come una frequenza cardiaca elevata.
Il fattore di rilascio della corticotropina, tuttavia, comunica anche alla ghiandola pituitaria di secernere una sostanza chiamata ormone adrenocorticotropico.
La ghiandola pituitaria rilascia l'ormone adrenocorticotropico nel flusso sanguigno, iniziando così a viaggiare verso la corteccia surrenale, ossia lo strato esterno delle ghiandole surrenali.
A questo punto, l'ormone adrenocorticotropico si lega ai recettori presenti sulla superficie delle cortecce surrenali, determinando una serie di eventi intracellulari che portano la ghiandola surrenale a secernere glucocorticoidi, come ad esempio l'ormone dello stress, il cortisolo.
Il cortisolo produce una serie di effetti sul corpo che si pensa siano innescati al fine di aiutare il corpo ad affrontare un fattore stressante che dura più di alcuni minuti.
Ad esempio, aumenta la pressione sanguigna e la gittata cardiaca, fornendo più sangue ai muscoli scheletrici nel caso in cui il fattore di stress che si sta esperendo implichi una sorta di sforzo fisico.
Agisce anche per aumentare i livelli circolanti di glucosio nel sangue; poiché il glucosio è una fonte di energia cruciale per le cellule, questo fornisce al corpo una sorta di energia extra per fronteggiare l'evento stressante.
Inoltre, il cortisolo agisce durante l'esperienza di un grave fattore o evento stressante per inibire processi che sono considerati di minore importanza in quel determinato momento.
Ad esempio, l'attività riproduttiva è diminuita. Dal punto di vista corporeo, le attività che non consentono di affrontare lo stressor devono essere ignorate fino a quando lo stress acuto non si è concluso.
Mentre il corretto funzionamento dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene è essenziale per affrontare lo stress, quando viene stimolato troppo, ad esempio in soggetti sottoposti a stress estremi quotidianamente, può determinare l'insorgenza di problemi fisici e psichiatrici.
Gli individui con elevati livelli di cortisolo possono sperimentare una soppressione della risposta immunitaria, rendendoli così più suscettibili alle infezioni.
L'attivazione ripetuta dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene è stata infatti collegata al diabete di tipo 2, all'obesità e alle malattie cardiovascolari.
È stato anche dimostrato che il cortisolo ha effetti dannosi sulla memoria e sulla cognizioni, e alti livelli di esso sono implicati in disturbi dell'umore come la depressione.
Inoltre, l'attività di base dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene può essere influenzata dalle prime esperienze di vita, e alcuni studi suggeriscono che il trauma precoce può portare ad un'iperattivazione di tale asse durante la crescita e l'età adulta.
Ciò può contribuire ad aumentare l'ansia ed i potenziali effetti metabolici, tra cui la deposizione di grasso in eccesso e la resistenza all'insulina.
Pertanto, il corretto funzionamento dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene è fondamentale per aiutarci ad affrontare i fattori di stress, ma uno stress ripetuto ha il potenziale di interrompere il ruolo fisiologico benessere di tale asse.
A causa del suo ruolo cruciale in una sana risposta allo stress e della malattia che può verificarsi quando tale risposta viene interrotta, l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene è un'area importante da comprendere e rappresenta un potenziale bersaglio per i farmaci terapeutici.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro