Consumo di alcool ed epigenetica: il ruolo del Neuropeptide Y
Un recente rapporto del Journal of Neuroscience ha evidenziato il ruolo di un neuropeptide trasmettitore chiamato neuropeptide Y (NPY) nella gestione dell'ansia e nella modulazione del consumo di alcool.
Molti di noi, anche quelli senza problemi di alcool, potrebbero sentirsi più inclini a bere qualcosa dopo una brutta giornata, quando lo stress si accumula o quando stiamo cercando di distogliere la mente da qualcosa che ci infastidisce.
Questo è uno dei motivi per cui l'alcool è così popolare: ha la capacità di alleviare l'ansia e lo stress, almeno mentre viene servito - la mattina seguente è tutta un'altra storia!
È anche, tuttavia, una delle ragioni per cui l'alcolismo è così insidioso. Per una persona che soffre di dipendenza da alcool, i periodi di sospensione da esso comportano l'insorgenza di una grave ansia.
Quando si è alle prese con quest'angoscia, è estremamente difficile per un alcolizzato evitare di tornare a ciò che il loro cervello ha identificato come il riduttore di stress più efficace.
Un recente rapporto del Journal of Neuroscience indica che questa ansia da sospensione potrebbe essere dovuta a cambiamenti nell'espressione genica.
Precedenti ricerche hanno evidenziato l'importanza di un neuropeptide trasmettitore chiamato neuropeptide Y (NPY) nella gestione dell'ansia e nella modulazione del consumo di alcool.
Bassi livelli di neuropeptide Y, in particolare nell'amigdala, sono stati trovati in animali che mostrano una preferenza per l'alcool.
Inoltre, nei topi knockout in cui mancano dei recettori del neuropeptide Y, mostrano una maggiore propensione all'alcool.
Il topo knockout è un topo geneticamente modificato in cui è soppressa, a scopo di studio, l'espressione di un determinato gene,
I ricercatori del suddetto studio volevano determinare come si verificano le fluttuazioni del neuropeptide Y.
Hanno riscontrato che la trasmissione del neuropeptide Y nei ratti è influenzata da cambiamenti transitori nell'espressione genica.
Questi cambiamenti, noti in biologia come processi epigenetici, implicano modifiche chimiche nel DNA che possono alterare l'espressione genica, ma non influenzare la sequenza effettiva del DNA dell'organismo.
Per una maggiore chiarezza espositiva, l'epigenetica è una recente branca della genetica che si occupa dei cambiamenti che influenzano il fenotipo senza alterare il genotipo.
Studia cioè tutte le modificazioni ereditabili che variano l'espressione genica pur non alterando la sequenza di DNA.
Pertanto, l'espressione genica è alquanto temporanea – nel senso che il DNA non viene alterato in modo permanente - sebbene il tempo che dura effettivamente dipende dalle specifiche del processo.
Il DNA è avvolto attorno alle proteine chiamate istoni le quali possono influenzare l'espressione genetica in modo epigenetico.
Esistono enzimi in grado di allentare la forza con cui sono avvolte, e prendono il nome di istoni acetiltransferasi, ed enzimi che possono rinforzare il legame, noti come istoni deacetilasi.

Gli istoni acetiltransferasi generalmente promuovono l'espressione genica, mentre quelli deacetilasi la inibiscono.
Il team di ricerca ha scoperto che l'esposizione all'alcool diminuiva l'attività degli inibitori genetici nell'amigdala dei ratti, portando ad un aumento dell'espressione genica.
Questa espressione ha portato a livelli più alti di neuropeptide Y e a corrispondenti minori livelli di ansia per cui l'alcool è noto.
La sospensione da assunzione da sostanza, tuttavia, aumentava l'attività degli istoni deacetilasi, riducendo i livelli di neuropeptide Y e provocando un aumento significativo del comportamento di ansia.
Quando i ricercatori hanno somministrato un farmaco che inibisce l'attività degli istoni deacetilasi, sono stati in grado di prevenire l'ansia osservabile durante la sospensione da sostanza.
Ciò suggerisce che un possibile trattamento futuro per la disintossicazione da alcool potrebbe coinvolgere farmaci che inibiscono questo gruppo di istoni.
Rimuovere l'ansia causata dalla sospensione potrebbe quindi essere uno strumento potente per il trattamento del disturbo.
Volendo concludere, studiare i processi epigenetici può essere un metodo fruttuoso per trovare trattamenti per la dipendenza in generale, in quanto i cambiamenti transitori nella funzione cerebrale, che potrebbero essere dovuti all'espressione genica, sembrano essere coinvolti in molte psicopatologie di questo tipo.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro