Credere nel libero arbitrio è legato alla felicità… in tutte le culture!
Un nuovo studio ha riscontrato tale legame sia nelle culture occidentali, che in quelle orientali!
Il libero arbitrio descrive la capacità di fare delle scelte indipendenti, il cui esito non è influenzato dagli eventi passati.
In questo studio, il Dott. Jingguang Li, professore della Dali University, ed il suo gruppo di ricerca hanno dimostrato che anche gli adolescenti cinesi, che credono nel libero arbitrio, mostravano una felicità maggiore, il che suggerirebbe che questo fenomeno non è influenzato dalle differenze culturali tra Occidente ed Asia.
Il dibattito sul libero arbitrio.
Il libero arbitrio descrive la capacità di fare delle scelte indipendenti, il cui esito non è influenzato da eventi passati.
La sua reale esistenza è oggetto di dibattito tra psicologi, neuroscienziati e filosofi.
L’argomento contro la libera volontà è che ogni decisione che prendiamo sarebbe, in realtà, completamente influenzata dalla nostra precedente esperienza di vita: fatta una certa scelta, ciò che abbiamo vissuto nel passato ci porterà a reagire in un certo modo. Questa, però, non può definirsi libertà di pensare ed agire.
Diversi punti di vista sul libero arbitrio possono colorare il nostro pensiero di concetti, come la responsabilità personale, il senso di colpa, l’ambizione e la pianificazione futura.
La cultura in Occidente ed in Asia.
La cultura occidentale è descritta come individualista, cioè è quella in cui le persone sono in gran parte concentrate sui successi personali, e la concorrenza è un suo elemento comune.
Dall’altra parte, le culture collettiviste, come quelle di Cina e Giappone, tendono a concentrarsi maggiormente su obiettivi di gruppo, come quelli di un team di lavoro o della famiglia, e c’è minore attenzione alla libertà personale.
Gli studi precedenti.
È interessante notare che gli studi precedenti avevano, per lo più, partecipanti occidentali ed hanno dimostrato che le persone, che credono nel libero arbitrio, tendono ad essere più felici.
Non solo: la ricerca, finora, ha legato il credere nel libero arbitrio, da parte di persone provenienti da paesi occidentali, con una maggiore felicità, migliori prestazioni di lavoro e risultati accademici e comportamenti meno negativi, come barare.
Al contrario, quando nei partecipanti veniva indotta una convinzione scoraggiante nei confronti del libero arbitrio sono stati riscontrati un aumento del comportamento del barare, dell’aggressività e una diminuzione dell’autocontrollo.
Lo studio attuale.
Il Dott. Li ed il suo team erano interessati a sapere se credere nel libero arbitrio potesse influenzare la felicità anche nelle persone cinesi.
Per affrontare la questione nel loro campione di adolescenti cinesi, il Dott. Li ed il suo team ha dato a ciascuno di essi una serie di domande, che indagavano quanto fosse solida la loro fede nel libero arbitrio ed il loro livello di felicità.
I risultati di questo studio, pubblicato su “Frontiers in Psychology”, hanno dimostrato che esiste il legame tra credere nel libero arbitrio e felicità anche negli adolescenti cinesi, quindi, che il primo ha un effetto benefico sulla seconda, a prescindere dalle influenze culturali individualiste o collettiviste.
Considerazioni aggiuntive.
Allo stato attuale, i ricercatori hanno individuato una correlazione tra credere nell’esistenza del libero arbitrio e felicità, ma hanno in programma di indagare se tale credenza causi, in maniera diretta, la felicità nella popolazione cinese.
Indagini future su tali nessi causali, quindi, coinvolgeranno la valutazione del comportamento dei soggetti, dopo aver indotto un cambiamento in queste convinzioni.
“Attualmente, stiamo conducendo delle indagini sui possibili legami di causalità tra queste due variabili”, ha affermato il Dott. Li. “Abbiamo in programma di cambiare le credenze dei partecipanti sul libero arbitrio, in contesto di laboratorio, esponendoli a materiali che ne sostengano, o confutino, l’esistenza e, quindi, osservando se i loro livelli di felicità subiscano delle reali modificazioni”.
Ma perché credere nel libero arbitrio potrebbe aiutare qualcuno ad essere più felice?
La convinzione che qualcuno possa agire liberamente per raggiungere i propri obiettivi e desideri, può aumentare i livelli di autonomia percepita e contribuire a facilitare l’autocontrollo e l’impegno per raggiungerli, portando a risultati positivi.
Se si può dimostrare che rafforzare il credo nel libero arbitrio può aiutare le persone a perseguire la felicità, allora gli psicologi potrebbero sviluppare dei programmi di formazione tenendo questo in mente.
Fonte: Frontiers in Psychology
(Traduzione ed adattamento a cura della Dottoressa Alice Fusella)