Essere se stessi in coppia
All’interno di una relazione di coppia quanto è giusto portare i propri obiettivi, i propri desideri ? Come deve essere il legame se si vuole rimanere se stessi?
Una relazione sentimentale resta attiva e viva quando entrambi i partner si prendono cura del legame ma nello stesso tempo proteggono e sviluppano il proprio sé e la propria individualità.
La coppia può essere vista come l’unione di due nevrosi opposte e complementari, per esempio se una persona teme l’abbandono sicuramente sarà attratta da chi l’abbandonerà.
Spesso si instaura un circolo vizioso in cui si cerca sempre lo stesso legame sentimentale, ovvero quel processo disfunzionale che porta a dare troppa rigidità nei ruoli e delle dinamiche di coppia.
Un rapporto può considerarsi “sano” quando i partner rivestono ruoli che a seconda della situazione sanno scambiarsi, cioè entrambi danno e prendono e sono capaci di prendersi cura dell’altro nei momenti di crisi e di difficoltà. Invece una relazione può essere definita ”patologica” quando all’interno della coppia ci sono pochi ruoli rigidamente stabiliti. Un esempio, pensiamo ad una coppia bloccata in una dinamica genitore/ figlio: la moglie fa la bambina, il marito ricopre un ruolo genitoriale e come conseguenza di ciò si vedrà una mancanza della sessualità nel matrimonio.
Non bisogna mai dimenticarsi che noi esistiamo e abbiamo una nostra individualità fatta di interessi, passioni che bisogna continuare a coltivare e non dobbiamo pretendere di poterli condividere con il proprio partner; non bisogna sentirsi in colpa nel ricavare, quanto possibile, un proprio spazio nel quale si può semplicemente ”stare soli” e imparare a conoscere il proprio spazio interiore. Nella ricerca dei propri spazi bisogna evitare di creare una frattura all’interno della coppia, non bisogna dividersi in due, da un lato il bravo genitore, compagno e dall’altro una persona autonoma. Ciò che fortifica la coppia è il dialogo, solo dialogando e condividendo si posso ricavare e accettare l’individualità dell’altro.
La società del passato ci ha tramandato l’idea che per diventare una “buona madre” bisogna essere dediti al proprio marito e ai figli, nel tempo questo ideale (interiorizzato perché tramandato dai genitori e da generazioni passate) si fissa, cristallizzando gran parte dell’esistenza della donna. Così si inizia a far a meno di molte cose per amore dell’altro, iniziano le rinunce perché “è giusto così”, tutto questo avviene anche senza che il partner ce lo chieda. Questo circolo vizioso arreca, con il tempo, un danno cioè fa spegnere la vitalità del rapporto, portando alla comparsa delle prime recriminazioni e rivendicazioni.
Ma ricordiamoci sempre che la coppia non è un” braccio di ferro” continuo ma una scambio,” un dare ed avere” è un’unione fatta di dialogo e lealtà, è una ricerca di equilibri sempre più sofisticati tra individualità e relazione.
Per cercare di uscire da questa situazione bisogna, giorno dopo giorno, lavorare su se stessi per intraprendere un percorso di cambiamento che gioverà piano piano anche al rapporto di coppia che vivrà un momento di rivitalizzazione, la relazione diventerà vera e più vicina alle esigenze di entrambi i partner.
Quali accorgimenti dobbiamo prendere per salvare la coppia?
- Non abusare: non bisogna prendersi i propri spazi disinteressandosi dell’altro, lasciando al partner le mille incombenze quotidiane.
- Non rinunciare: non bisogna accontentarsi di sporadiche concessioni, come se il proprio tempo fosse di proprietà altrui.
- Il tuo spazio è un tuo diritto: quando abbiamo deciso di prenderci del tempo, bisogna scacciare i sensi di colpa e godercelo pienamente.
- Non escludere l'altro: il partner ha diritto di chiedere dove sei stato e cosa hai fatto, anche se non deve fare interrogatori!
Per approfondimenti
- Essere se stessi, l’unica via per incontrare il benessere. Raffaele Morelli. Milano, Riza, 2004.
- Psicologia: come rimanere se stessi nella coppia. Patrizia Mattioli
- Vivi i tuoi spazi e salvi la coppia. Raffaele Morelli
A cura della Dottoressa Angela Chiara Leonino