Fibromialgia: l'importanza di lavorare sulle emozioni
Secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Pain, un nuovo approccio terapeutico denominato “Terapia dell'espressione e della consapevolezza emotiva” può alleviare i sintomi della fibromialgia.
La fibromialgia è una malattia caratterizzata da dolore muscoloscheletrico diffuso accompagnato da problemi di affaticamento, sonno, memoria e umore.
I ricercatori ritengono che la fibromialgia amplifica le sensazioni dolorose influenzando il modo in cui il cervello elabora i segnali del dolore.
I sintomi a volte iniziano dopo un trauma fisico, un intervento chirurgico, un'infezione o uno stress psicologico significativo.
In altri casi, i sintomi si accumulano gradualmente nel tempo senza un singolo evento scatenante.
Dal punto di vista di genere, le donne hanno maggiori probabilità di sviluppare tale malattia rispetto agli uomini.
Molte persone che hanno la fibromialgia soffrono anche di cefalea tensiva, disturbi dell'articolazione temporomandibolare, sindrome dell'intestino irritabile, ansia e depressione.
Dal punto di vista terapeutico, non esiste una cura per la fibromialgia; tuttavia, i farmaci possono aiutare a controllare i sintomi. Anche l'esercizio, il rilassamento e trattamenti mirati alla riduzione dello stress possono essere d'aiuto.
Il nuovo approccio terapeutico incoraggia i partecipanti ad affrontare i sentimenti legati al trauma e alle difficoltà relazionali.

Le persone con fibromialgia, vivendo con un dolore cronico, presentano livelli più elevati di traumi e difficoltà relazionali rispetto alla popolazione generale.
Nello studio clinico randomizzato condotto dai ricercatori, sono stati assegnati 230 adulti con fibromialgia a uno dei tre gruppi.
Un primo gruppo ha ricevuto la psicoterapia cognitiva-comportamentale, che è attualmente supportata dalla ricerca come trattamento efficace per il dolore cronico.
Un secondo gruppo ha ricevuto la terapia di espressione e consapevolezza emotiva. In questa particolare forma di terapia i partecipanti vengono incoraggiati a vedere il loro dolore come il prodotto di circuiti cerebrali alterabili che possono essere influenzati dalle emozioni.
In tal senso, i soggetti vengono incoraggiati a identificare ed elaborare emozioni come tristezza e rabbia.
I due gruppi sono stati successivamente confrontati con un gruppo di controllo che ha ricevuto solo informazioni psico-educative sulla fibromialgia.
Su alcune aspetti, il nuovo approccio terapeutico ha ottenuto risultati migliori rispetto alla psicoterapia cognitiva-comportamentale.
Il 22,5% dei partecipanti sottoposti alla terapia di espressione e consapevolezza emotiva, rispetto al gruppo sottoposto a psicoterapia cognitiva-comportamentale (15,4%) hanno riferito una riduzione del dolore del 50%.
Alla fine del trattamento, i partecipanti al nuovo approccio terapeutico presentavano anche meno sintomi di fibromialgia rispetto a quelli degli altri due gruppi.
Questo ha portato i ricercatori a evidenziare come il dolore sia un'esperienza fisiologica ma anche psicologica. La salute mentale di una persona può influenzare il modo in cui provano e vivono il dolore e la ricerca ha collegato la scarsa salute mentale ad un aumento del rischio di dolore.
Ad esempio, uno studio del 2016 ha rilevato che il mal di schiena potrebbe peggiorare la salute mentale. Un altro studio recente ha rilevato che i partner delle persone affette da depressione hanno maggiori probabilità di provare dolore cronico.
Sebbene il dolore sia una componente psicologica, ciò non significa che i sintomi non siano reali. Ciò suggerisce che le persone potrebbero essere in grado di affrontare meglio il dolore cambiando il modo in cui pensano alla loro vita e al loro dolore.
Questi cambiamenti nel modo di pensare possono aiutare le persone a sentire meno il dolore, portandole a sentirsi più capaci di gestirlo.
In sintesi, l'attenzione del nuovo approccio terapeutico sulle sensazioni del dolore come mutabili e legate alle emozioni può aiutare le persone a ritrovare un senso di controllo dopo aver sperimentato la perdita di controllo che spesso accompagna la fibromialgia.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro