Gestione della crisi psicologica da Coronavirus: il Modello Cinese
Attraverso un supporto psicologico remoto fornito dallo sviluppo della tecnologia internet, il sistema sanitario Cinese ha sviluppato un nuovo modello di intervento per gestire l'attuale evento sulla salute pubblica legato al COVID-19. Questo nuovo modello, ideato dal West China Hospital, integra medici, psichiatri, psicologi e assistenti sociali in piattaforme internet.
Da dicembre 2019, Wuhan e gradualmente altri luoghi della Cina hanno vissuto un focolaio di epidemia da polmonite causata dal cosiddetto coronavirus, meglio conosciuto come SARS-CoV-2.
L'organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato lo scoppio attuale di COVID-19 in Cina come Emergenza Sanitaria pubblica di interesse internazionale.
A partire dalle 10:00 del 13 Febbraio 2020, l'epidemia ha causato 1366 decessi su 59.834 casi confermati e 16.067 casi sospetti. Sono state adottate alcune misure senza precedenti per arrestare la diffusione del virus, tra cui la cancellazione di riunioni, il rinvio delle festività del capodanno cinese e la limitazione del numero di persone nei luoghi pubblici (ad esempio, stazioni ferroviarie e aeroporti).
L'epidemia stessa e le misure di controllo restrittive hanno portato a diffuso timore e panico, in particolare la stigmatizzazione e l'esclusione sociale di pazienti, sopravvissuti, che si trasformano in ulteriori reazioni psicologiche negative tra cui disturbi di adattamento e depressione. Tutti quegli eventi che sconvolgono la salute pubblica porgono sempre enormi sfide al sistema di servizi di salute mentale.
Esempi tra cui lo scoppio dell'HIV/AIDS degli anni '80 e '90, la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS) nel 2002 e 2003, la pandemia di influenza H1N1 del 2009, l'epidemia del virus Ebola nel 2013 e l'epidemia del Virus Zika nel 2016, hanno attirato l'attenzione a livello mondiale.
Durante queste epidemie, le conseguenze sul benessere psicosociale delle comunità a rischio sono state spesso trascurate, soprattutto nelle regioni colpite dall'ebola, dove sono state introdotte poche misure per rispondere ai bisogni di salute mentale dei pazienti contagiati, delle loro famiglie, del personale medico o la popolazione generale.
L'assenza dei sistemi di supporto psicosociale per la cura della salute mentale e la mancanza di psichiatri e/o psicologi ben addestrati in queste regioni hanno aumentato i rischi di disagio psicologico con conseguente progressione del disagio in psicopatologia conclamata.
In Cina il sistema dei servizi sanitari è notevolmente migliorato dopo diverse catastrofi importanti, in particolare il terremoto di Wenchuan. Nel processo di trattamento con interventi in gruppo, sono state sviluppate varie forme di servizi di intervento psicosociale, tra cui il modello di intervento di collaborazione esperto-coach-insegnante, e l'intervento psicologico di equilibrio sulle persone ferite nell'incidente del disastro di Lushan.
Attraverso un supporto psicologico remoto fornito dallo sviluppo della tecnologia internet, il sistema sanitario Cinese ha sviluppato un nuovo modello di intervento per gestire l'attuale evento sulla salute pubblica legato al COVID-19. Questo nuovo modello, ideato dal West China Hospital, integra medici, psichiatri, psicologi e assistenti sociali in piattaforme internet.
I ricercatori Cinesi, Jun Zhang, Weili Wu, Xin Zhao e Wei Zhang, ritengono che l'intervento sulla crisi psicologica debba essere dinamico, adattato alle diverse fasi dell'epidemia, cioè durante e dopo l'epidemia.
Durante l'epidemia, i professionisti della salute mentale dovrebbero partecipare attivamente al processo di intervento complessivo per la malattia, in modo che la salute mentale e la risposta psicosociale possano essere mobilitate in modo tempestivo.
In particolare, gli interventi psicologici di crisi dovrebbero essere integrati nel trattamento della polmonite e nel blocco delle vie di trasmissione. In questa fase, l'intervento di crisi psicologica dovrebbe includere due attività simultanee: intervento legato alla paura della malattia, e intervento per tutte quelle difficoltà di adattamento che possono emergere come successive all'isolamento.
Tra questi ultimi, la presenza di violenza o comportamenti suicidi dovrebbero essere gestiti da una proficua collaborazione tra psicologi e psichiatri. Durante l'epidemia, secondo i ricercatori Cinesi, una rapida integrazione del governo e delle forze sociali nella struttura di internet può massimizzare la gestione efficace della crisi psicologica.
“Abbiamo stabilito una struttura piramidale di gestione delle crisi psicologiche. Nella parte inferiore della piramide si trovano le comunità, che forniscono principalmente supporto psicosociale. L'assistenza psicologica attraverso consulenza online viene utilizzata per identificare e aiutare i gruppi target che necessitano di intervento. Attraverso la messa a disposizione di diverse piattaforme online, siamo stati in grado di organizzare rapidamente tutti i livelli medici del West China Hospital (compresi i soggetti in pensione) e psicologi da tutta la provincia del Sichuan per formare squadre di soccorso psicologico al fine di formulare soluzioni, come ad esempio sviluppo di linee guida tecniche e programmi di formazione, avvio di consulenza online e risoluzione di problemi. Le squadre di soccorso psicologico conducono interventi per pazienti contagiati in crisi e operatori sanitari di prima linea”.
Il team di esperti colloca, nella parte superiore della piramide, istruzione e formazione sulla salute durante l'intero processo. Come identificare rapidamente i problemi emotivi e di stress degli individui rappresenta la parte basilare dell'intervento psicologico.
“Abbiamo analizzato lo stato di salute mentale di casi sospetti, personale medico e popolazione generale tramite la piattaforma WeChat e/o il telefono utilizzando dei questionari atti a valutare l'umore e lo stato di salute dei pazienti. Sono state scelte le strategie di intervento appropriate sulla base dei risultati di screening”, proseguono i ricercatori cinesi.
Dopo l'epidemia, il supporto psicosociale si è concentrato principalmente sulle persone in quarantena e sul personale medico che lavora per loro. Il supporto sociale e l'intervento psicologico sono per lo più forniti da familiari, assistenti sociali, psicologi e psichiatri a pazienti isolati, sospetti, principalmente attraverso chat o applicazioni.
Il personale medico che lavora per le persone in quarantena è il gruppo speciale che ha bisogno di molto supporto psicologico, in quanto sono la principale forza atta a fornire supporto sociale ai pazienti isolati.
Per garantire l'efficacia costante del loro lavoro, il loro stato di salute mentale dovrebbe essere monitorato e gli interventi dovrebbero essere costanti e tempestivi. L'Anticipated, Plan and Deter (APD) Responder Risk and Resilience Model è un metodo efficace per comprendere e gestire gli impatti psicologici tra il personale medico, inclusa la gestione di tutti i rischi, nonché i rischi specifici del soccorritore.
Nel processo APD, il personale medico riceve un addestramento allo stress pre-evento incentrato sull'impatto psicosociale degli eventi ad alto numero di vittime. Durante la formazione, ai partecipanti viene data la possibilità di sviluppare un “piano di resilienza personale”, che prevede l'identificazione e l'anticipazione delle risposte alle sfide.
Dopodiché si allenano per apprendere ad usarlo nella risposta di intervento reale.
“Sulla basse della nostra esperienza sul modello di praticabilità ed efficacia dell'intervento psicologico, il West China Hospital ha sviluppato e sta realizzando un piano di riabilitazione psicologica. L'idea centrale è quella di integrare la tecnologia internet nell'intero processo di intervento e di combinare l'intervento precoce con la riabilitazione successiva. Al fine di aiutare i pazienti e la popolazione generale nell'epidemia COVID-19, stiamo cercando di condividerla con tutti gli ospedali di salute mentale, al fine di garantire un'efficace cooperazione tra personale medico e psicologi”, hanno concluso i ricercatori.
Articolo tratto dalla rivista “Precision Clinical Medicine”
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro