I bambini arrivano più lontano se hanno un adulto al loro fianco.
La ricerca dimostra che gli adulti aiutano lo sviluppo delle competenze sociali nei bambini.
Secondo una ricerca, pubblicata su “Psychological Science”, i neonati di otto mesi hanno più probabilità di raggiungere dei giocattoli molto distanti da loro quando è presente un adulto, rispetto a quando sono da soli.
I risultati suggeriscono, quindi, che essi capiscono quando hanno bisogno dell’aiuto di un’altra persona per completare un compito ed agire di conseguenza.
“I bambini sono sensibili al contesto sociale che li circonda e pianificano le loro azioni tenendone conto”, ha spiegato la Dr. essa Verónica Ramenzoni del Max Planck Institute for Psycholinguistics in Olanda e del National Scientific and Technical Research Council in Argentina, autrice dello studio. “I nostri risultati suggeriscono che i neonati pianificano le loro azioni tenendo conto non solo di cosa sono in grado di fare loro, ma anche di cosa può fare il mondo sociale che li circonda”.
“Questa ricerca aiuta i genitori a capire che le azioni dei loro figli a quest’età hanno finalità comunicative”, ha aggiunto la studiosa.
Gli studi.
La Dr. essa Ramenzoni ed il collega Dr. Ulf Liszkowski (Max Planck Institute for Psycholinguistics e University of Hamburg), coautore dello studio, volevano capire come e quando i bambini cominciano a comunicare.
A tal proposito, hanno ipotizzato che esaminare come i bambini usano le loro abilità motorie in via di sviluppo e la percezione dell’ambiente, per pianificare e compiere le azioni, potrebbe fornire alcuni indizi a riguardo.
In un primo studio, i ricercatori presentarono una serie di giocattoli a 20 neonati di otto mesi.
Alcuni di questi giochi furono posizionati a portata di mano, altri erano a malapena raggiungibili ed altri decisamente irraggiungibili. In una parte del test, un genitore era nella stanza con il neonato, viceversa, nell’altra il bambino era da solo.
L’obiettivo di questo studio era constatare se i neonati si approcciavano in modo diverso ai giocattoli nelle varie condizioni.
Per assicurarsi che essi agissero di loro iniziativa, ai genitori fu detto di intervenire solo se il loro bambino piangeva o si agitava troppo.
I risultati mostrarono che i neonati erano sensibili all’aspetto sia fisico, che sociale, della situazione, raggiungendo più spesso i giocattoli fuori dalla loro portata quando i loro genitori erano nella stanza, rispetto a quando questi ultimi erano assenti.
Ed i risultati da un secondo studio suggeriscono che la persona di riferimento non deve essere necessariamente un genitore: anche un altro gruppo di neonati di otto mesi riusciva a raggiungere il giocattolo più distante se era presente uno sperimentatore nella stanza, rispetto a quando erano da soli.
Concludendo.
L’assoluta differenza nel comportamento dei neonati attraverso i contesti sociali ha sorpreso la Dr. essa Ramenzoni: “Diversi bambini che si sedevano e non cercavano nemmeno di afferrare gli oggetti ‘irraggiungibili’ quando erano da soli, si impegnarono duramente per ottenerli quando i loro genitori erano seduti vicino a loro”, ha spiegato la ricercatrice.
Il fatto che essi lo fanno senza considerare se l’adulto nella stanza sia una persona familiare (il genitore), o meno (lo sperimentatore), non sta a significare che i neonati si impegnavano nel raggiungere l’oggetto solo perché si sentivano più sicuri vicino ai loro genitori, ma che essi pianificano le loro azioni nel contesto di un’unità sociale, che opera in quella che i ricercatori hanno chiamato “we-mode” (“modalità - noi”).
“Il comportamento dei bambini indica che essi sanno già che gli adulti possono aiutarli ad espandere la loro capacità di agire nel mondo”, ha concluso la Dr. essa Ramenzoni.
Fonte: PsycholgicalScience.org
(Traduzione ed adattamento a cura della Dottoressa Alice Fusella)