I genitori potrebbero non essere così felici di esserlo.
Uno studio confronta la felicità delle persone che hanno dei figli con quella di chi non ne ha.
Negli Stati Uniti, i genitori non sono così felici come coloro che non lo sono.
Non solo. Secondo il resoconto dei ricercatori della Baylor University, della University of Texas at Austin e della Wake Forest University, negli Stati Uniti il “divario della felicità” tra i genitori è più grande rispetto ai non genitori provenienti da 22 Paesi industrializzati.
In questa relazione – preparata per il “Council on Contemporary Families”, tenutosi presso la University of Texas at Austin – gli studiosi volevano individuare le motivazioni di tale differenza e sono arrivati a concludere che ciò sia dovuto, principalmente, alla relativa mancanza di politiche di lavoro ad hoc, come malattie e ferie pagate, orari di lavoro flessibili, maternità o paternità retribuite.
“Gli Stati Uniti, non prevedendo periodi di maternità o paternità retribuiti, nè permessi per ferie o malattie, al fine di dare supporto ai propri dipendenti nella crescita dei loro figli – sorprendentemente rimangono indietro rispetto a tutti gli altri paesi che abbiamo esaminato riguardo le opportunità fornite per garantire la felicità ed il benessere generale dei genitori”, ha spiegato il Dr. Matthew Andersson, assistente professore di Sociologia alla Baylor University e precedentemente ricercatore presso il Center for Research on Inequalities and the Life Course della Yale University.
Al contrario, nei Paesi in cui queste politiche erano assicurate dal governo o dall’industria, esisteva solo un piccolo divario tra genitori e non-genitori. “Infatti, in questi posti, i primi sembrerebbero essere leggermente più felici”, ha aggiunto il Dr. Andersson.
La ricerca, condotta con il supporto della National Science Foundation, e che sarà pubblicata sull’ “American Journal of Sociology” a settembre, ha esaminato i dati comparativi da Stati Uniti, Paesi europei, Australia, Russia e Nuova Zelanda, ottenuti grazie all’International Social Surveys ed all’European Social Surveys.
Anche se alcuni critici dicono che delle buone politiche di supporto alla famiglia vanno a discapito dei non-genitori, esse, secondo quanto emerso nel resoconto, in realtà migliorano la felicità di tutti.
Lo stesso era vero se veniva sovvenzionata l’assistenza rivolta ai bambini, la quale pare faccia solo del bene ai genitori.
“Un altro risultato sorprendente era che pagare ai genitori gli assegni familiari o gli stipendi mensilmente era meno proficuo per la felicità dei genitori, rispetto al dar loro gli strumenti – come, ad esempio, un orario flessibile – per combinare il lavoro con l’essere genitore”, si legge nel resoconto.
Bisogna considerare che, oltre a raccogliere informazioni sulla politica dei Paesi, i ricercatori presero in considerazione il prodotto interno lordo ed il tasso di fertilità per essere sicuri che i risultati non riflettessero semplicemente lo stato economico della popolazione in analisi.
Gli studiosi testarono, infine, una serie di ipotesi. Ad esempio, essi volevano sapere se alcuni elementi, quali le nascite inaspettate e le famiglie più ampie, potevano essere associati con il fatto che i genitori erano meno felici, rispetto alle persone senza figli. Ma lo studio ha dimostrato che questi fattori non erano importanti.
Il tutto considerando che gli americani, in generale, non sono una popolazione infelice. Su una scala da 1 a 10, loro coprivano la fascia da 8 a 10, rispetto ad altre, per esempio, la Francia, dove le persone si posizionavano nel range da 5 a 7.
Fonte: ScienceDaily.com
(Traduzione ed adattamento a cura della Dottoressa Alice Fusella)