I modelli di pensiero dei predatori sessuali
Secondo il Dottor Samenow i predatori sessuali hanno molta esperienza sessuale ma vissuta in modo superficiale, in quanto il sesso, per loro, rappresenta un'operazione di controllo.
Il comportamento deriva dal modo in cui una persona pensa ed i processi mentali di una persona definiscono ampiamente il suo carattere.
Nel considerare come prevenire ulteriori vittimizzazioni dei dipendenti sul posto di lavoro, è essenziale comprendere la composizione mentale del carnefice.
Molestie sessuali, aggressioni sessuali e stupri sono ovviamente reati sessuali. Ma, sorprendentemente, hanno poco a che fare con il sesso stesso.
Questo è quando sostiene il Dottor Stanton Samenow, esperto di comportamento criminale.
Le persone che stanno facendo notizia per il loro sfruttamento di donne impiegate nella loro azienda probabilmente non hanno vissuto scarse opportunità per il sesso consensuale.
I predatori sessuali hanno molta esperienza sessuale ma è superficiale, in quanto il sesso è, per loro, un'operazione di controllo. Ordinano il tempo ed il luogo dell'incontro.
Cercare una preda è l'aspetto dominante. Il perpetratore si preoccupa poco di ciò che il suo/sua partner sperimenta. L'idea è di conquistare un corpo, no di avere una relazione.
Raggiungere il suo obiettivo gli fornisce un'eccitazione mentale e fisica; spende molto tempo nel parlare di sesso, osservando le donne come potenziali bersagli.
Nel suo modo di approcciarsi ai potenziali bersagli sessuali, l'individuo si considera irresistibile e cerca di affermare tale aspetto.
È convinto che ogni persona che trova desiderabile sarà attratta da lui; un sorriso amichevole può confermare che è desiderato e che può procedere con la sua conquista.


Questo pensiero si verifica anche con soggetti completamente estranei i quali, tuttavia, considera rapidamente come sua proprietà.
La persona che si espone spera di attirare qualcuno in un atto sessuale. Cerca uno sguardo ammiratore e dirige quello sguardo. Può farlo anche camminando, perchè prova eccitazione nel fantasticare.
L'affermazione del potere è più ovvia nell'assalto sessuale e nello stupro in quanto il perpetratore prende con forza il “possesso” del suo bersaglio.
Anche in questo caso, il raggiungimento dell'obiettivo non ha nulla a che fare con il bisogno sessuale.
Gli uomini che hanno una vita sessuale attiva a casa propria, continuano comunque a cercare donne che, nella loro fantasia, corrispondono a delle “prede da far proprie”.
È caratteristico che, sia nella fantasia che nella azione, trovino più eccitante usare la forza nel fare la loro conquista.
Il posto di lavoro fornisce così un'arena per questi comportamenti. Il perpetratore ha influenza sulla sua vittima in quanto subordinata.
Sa che è improbabile che informi qualcuno perchè pensa che non sarà creduta, che perderà il lavoro, o forse perderà l'opportunità di poter fare carriera.
La vittima pensa inoltre che i responsabili sosterranno il perpetratore, specialmente se è noto ed importante per la reputazione ed il successo dell'organizzazione.
Quattro sono, secondo il Dottore Samenow i modelli di pensiero che ricoprono un posto di rilievo nella commissione dei reati sessuali sul posto di lavoro.
La ricerca del potere e del controllo: una parte critica dell'immagine di sé dell'autore è quella di poter dominare gli altri. Procede nel farlo mentre insegue chiunque reputi attraente.
Un senso di unicità: ognuno è unico – fisicamente, psicologicamente e mentalmente. Ma la persona che si impegna in molestie sessuali, aggressioni o stupri si considera unica nel suo genere. Parte di questa auto-percezione è la sua certezza che è irresistibile per le donne, la risposta ai desideri di ogni donna. Quando si tratta di ciò che è giusto o sbagliato, lui detta le sue regole.
Inganno: questi individui sono spesso estremamente intelligenti, carismatici e di talento. Persino le persone che li conoscono bene non possono immaginare quanto siano in grado di sfruttare sessualmente gli altri. Questi predatori sono maestri dell'inganno.
Abilità nel bloccare la paura delle conseguenze: perpetratori di molestie sessuali, aggressioni e stupri conoscono il bene ed il male. Sono pienamente consapevoli delle potenziali conseguenze dell'arresto; hanno un'incredibile capacità di ignorarle abbastanza a lungo da fare quello che vogliono, pur mantenendo un senso di invincibilità. Eliminano le considerazioni di coscienza comportandosi a loro piacimento senza riguardo a danni emotivi, fisici o di altro genere che potrebbero infliggere. Quando vengono smascherati, mostrano poco o nessun rimorso per la vittima. Invece, si considerano vittime a causa delle conseguenze sgradevoli che devono affrontare.
Poiché la questione della predazione sessuale sul posto di lavoro è diventata sempre più importante, sarebbe importante fornire ai dipendenti una formazione specifica per minimizzare questo comportamento in futuro.
Tale addestramento non cambierà il carattere, cioè i processi mentali, dei predatori. Ciò che potrebbe avere successo è stabilire politiche e deterrenti chiare in modo che i potenziali predatori possano essere dissuasi dall'impegnarsi in questo comportamento estremamente distruttivo sul lavoro.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro