Il disturbo da conversione
Il disturbo da conversione si manifesta quando una persona sperimenta sintomi fisici temporanei, come la cecità o la paralisi, che non hanno una causa fisica.
Mentre la causa esatta del disturbo è sconosciuta, i ricercatori ritengono che ciò si verifichi in risposta a situazioni stressanti o traumi.
Il disturbo da conversione descrive una compromissione della funzione sensoriale o motoria risultante da un'origine neurologica sconosciuta.
Tuttavia, si pensa che il disturbo da conversione sia una risposta fisica ad un trauma di origine mentale, fisico o psicologico.
Esempi di funzioni sensoriali comprendono la vista, l'udito ed il tatto; esempi di funzioni motorie includono debolezza, tremori e movimento anomali.
I sintomi che si manifestano sono incompatibili con un disturbo neurologico o medico riconosciuto. Tuttavia, solo perchè è presente una condizione “sconosciuta” o “bizzarra”, ciò non garantisce una diagnosi di Disturbo di Conversione.
I sintomi dell'individuo devono anche suggerire che non derivano da una compromissione neurologica organica; piuttosto, dimostrano un grado di incoerenza dovuto alla loro fonte enigmatica.
Storicamente, questo disturbo è stato definito “isteria” da Freud dopo aver osservato sintomi simili nei suoi pazienti.
Ad esempio, una donna potrebbe presentarsi con un braccio destro paralizzato senza una ragione apparente.
Freud suggerì che questi sintomi fossero espressioni, o “conversioni”, di materiale cognitivo o emotivo inconscio inaccettabile per la mente cosciente o il risultato del contenuto di un conflitto.

Oggi, mentre il modello medico ha attraversato gli oceani nel tentativo di abbandonare il pensiero freudiano, questo è uno degli argomenti su cui ancora la medicina non riesce a fornire una risposta.
Mentre i medici non comprendono il disturbo di conversione in termini di materiale inconscio, la maggior parte dei professionisti della salute mentale concorda sul fatto che esiste una considerevole componente psicologica ed emotiva.
Lo stress ed il trauma sono 'fantasmi' che provocano questi sintomi fisici.
Vediamo più nel dettaglio quali sono i criteri per il disturbo da conversione:
- uno o più sintomi di alterata funzione motoria o sensoriale volontaria;
- gli esami clinici suggeriscono l'incompatibilità tra i sintomi e le condizioni neurologiche o mediche riconosciute;
- i sintomi non sono meglio spiegati da un'altra condizione medica o disturbo mentale;
- i sintomi o deficit causano disagio significativo e compromissione in aree sociali, lavorative o di altre importanti aree di funzionamento.
Indipendentemente dalla fonte di questi sintomi, è importante che pazienti e clinici ricordino che la sofferenza è reale.
Il Disturbo da Conversione non significa che l'individuo “falsa” o cerca un “guadagno secondario”.
I sintomi fisici sono presenti e vissuti con lo stesso grado di intensità e disagio, e meritano la stessa attenta osservazione e cura professionale.
Gli individui potrebbero anche voler considerare di vedere un professionista della salute mentale, a causa dell'interrelazione tra questi sintomi e malattie psicologiche/emotive.
Esempi di disabilità
Il disturbo da conversione viene anche chiamato “Disturbo sintomatologico funzionale”, per riferirsi ai disturbi funzionali nel comportamento, piuttosto che alle anomalie neurologiche di per sé.
Alcuni esempi di “menomazioni funzionali” associate al disturbo di conversione verranno descritti di seguito.
Possibili sintomi motori:
debolezza; movimenti anormali; paralisi; movimenti anormali; tremori o distonia (contrazioni/movimenti anormali dei muscoli); anomalie dell'andatura; postura anormale; agitazione degli arti simile alle convulsioni; discorso o articolazione ridotta o assente; sensazione di un nodo alla gola.
Possibili sintomi sensoriali:
- anormale, ridotta o assente sensazione della pelle;
- anormale, ridotta o assente capacità visiva (visione offuscata, vedere doppio)
- anormale, ridotta o assente capacità uditiva;
- mancanza di risposta simile a coma o svenimento.
Trattamento
La prima linea di trattamento è cercare di identificare la causa sottostante; una volta che una persona sa qual è la causa, può lavorare sui meccanismi di coping e altre soluzioni per alleviare lo stress e il trauma emotivo il più possibile.
I trattamenti suggeriti per il disturbo da conversione possono includere:
- terapia cognitiva-comportamentale;
- psicoterapia;
- tecniche di rilassamento, come la meditazione o lo yoga;
- fisioterapia;
- mantenere un lavoro ed un equilibrio di vita sano;
- cercare ulteriore supporto da parte di amici, famiglia e comunità.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro