Il divorzio nella mezza età
Da un punto di vista psicologico, il divorzio può determinare alcuni problemi psicologici come depressione, stress, rabbia, difficoltà a “elaborare il lutto”, sentirsi senza speranza, essere insoddisfatti della propria vita, nonché malattie organiche come diretta conseguenza dello stress vissuto.
Rebecca è una donna di mezza età che ha recentemente divorziato; lei e suo marito sono stati sposati per 25 anni, ma ad un certo punto, dopo che Rebecca ha scoperto una relazione extraconiugale del marito, decise di chiedere il divorzio.
Negli ultimi anni, Rebecca era infelice del proprio matrimonio, ma non aveva mai pensato al divorzio; si abituò a quella vita tanto da accettarla nella propria routine.
Rebecca non immaginava che il marito la tradisse, ma quella scoperta la lasciò sorpresa, delusa e amareggiata.
Attualmente vive da sola e si chiede spesso cosa ne sarà della sua vita; la sua famiglia e gli amici sono sempre lì a sostenerla, i figli sono sposati ma vivono nelle vicinanze. Rebecca continua a lavorare part-time presso lo stesso ufficio; finanziariamente sta bene, ma non come quando era molto sposata.
Questa introduzione ha avuto lo scopo di delineare una situazione che somiglia molto a quella di molte altre persone, così come le sue circostanze.
Il tema del divorzio in età adulta è stato poco approfondito dalla ricerca, nonostante il fatto che il tasso di divorzio in persone di mezza età sia raddoppiato tra il 1990 e il 2010.
Nel 2010, si è infatti osservato come negli Stati Uniti il 25% dei divorzi abbia riguardato questo gruppo specifico di persone.
Le implicazioni derivanti da una separazione che avviene in questa fascia di età includono un forte stress finanziario, soprattutto per le donne, un cambiamento nel rapporto tra i genitori e i figli adulti, una diminuzione dell’interazione e della qualità delle relazioni.
Inoltre, le persone che divorziano dopo matrimoni molto lunghi possono trovarsi a fronteggiare situazioni difficili che si qualificano come stressanti e socialmente sconvolgenti.
Da un punto di vista psicologico, il divorzio può anche determinare alcuni problemi psicologici come depressione, stress, rabbia, difficoltà a “elaborare il lutto”, sentirsi senza speranza, essere insoddisfatti della propria vita, nonché malattie organiche come diretta conseguenza dello stress vissuto.
Coloro che vivono una fase di crisi così delicata, si trovano in una condizione in cui si avverte l’urgenza di iniziare a scrivere un nuovo capitolo della propria vita, ma le vie che possono essere percorse possono sia svilupparsi in positivo, guardando alla crescita e alla realizzazione, o, al contrario, procedere verso uno stato di rammarico e stagnazione.
Non è realistico pensare che coloro che vivono tale situazione non vadano incontro a problemi di adattamento ad una nuova vita dopo il divorzio.
Secondo la letteratura, i fattori che contribuiscono a rendere tale transizione di successo includono i tratti di personalità, come l’essere aperto o estroverso; impegnarsi in attività che favoriscono la crescita personale; allontanarsi da un sentimento di vulnerabilità o rassegnazione; e infine avere capacità resilienti.
Un altro fattore importante che può aiutare le persone a riprendersi dagli effetti del divorzio è possedere l’auto-compassione.
Se si avverte un profondo senso di colpa, o ci si sente sopraffatti da pensieri negativi, è importante imparare a perdonare se stessi in modo da poter guardare avanti con positività.
L’auto-compassione può infatti favorire una migliore capacità di fronteggiare gli eventi di vita stressanti. Lo scioglimento di un matrimonio non è ovviamente un evento banale: si tratta di un importate fattore di stress, indipendentemente dall’età e dalla durata del matrimonio.
Le interazioni personali e sociali sono fondamentali in quanto non solo forniscono un sopporto, ma offrono anche l’opportunità per gli altri di osservare i cambiamenti fisici e mentali della persona che ha divorziato.
Se infatti l’individuo sta vivendo sintomi debilitanti che non diminuiscono, sarebbe necessario consigliare un consulto medico e/o psicologico.
Il divorzio può infatti determinare un sentimento profondo di colpa associato alla perdita, in particolar modo se il rapporto durava da molti anni.
Ciò che è importante ricordarsi è che la scelta di cambiare, uscendo da uno stato di infelicità, non può subentrare come conseguenza dei soli condizionamenti esterni, ma dipende sempre dall’individuo coinvolto.
Non è certamente facile modificare il proprio stile di vita; tuttavia, questa è piena di alti e bassi e imparare a gestire le esperienze negative è la chiave per ottenere un risultato sano.
Raramente, però, un individuo è in grado di superare con successo le esperienze negative da solo poiché, in qualità di esseri umani, tutti abbiamo bisogno di aiuto. Ma è ancora il singolo individuo a decidere come viaggiare lungo questo cammino.
Si può piangere la perdita o celebrarla, adattarsi o regredire. Basta solo ricordare che in questi casi si è gli artefici del proprio destino e delle scelte da fare per ottenere una vita felice, anche se diversa da quella fino a quel momento vissuta.
Tratto da PsychologyToday
(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Giorgia Lauro)