Il dolore nell'intimità sessuale
Quando il sesso genera dolore: il disturbo da dolore genito-pelvico e della penetrazione.
Il Disturbo da dolore genito-pelvico e della penetrazione rappresenta una condizione in cui le persone possono incontrare delle difficoltà ad avere rapporti sessuali, e avvertire un significativo dolore durante la penetrazione.
La gravità della condizione spazia da una totale incapacità di sperimentare la penetrazione vaginale in qualsiasi situazione, alla capacità di sperimentare facilmente la penetrazione in una determinata situazione, ma non in un'altra.
Il disturbo da dolore genito-pelvico e della penetrazione rappresenta una nuova diagnosi all'interno del DSM-5 (APA, 2013); precedentemente era infatti indicato come Disturbo da dolore sessuale costituito da dispareunia, che si riferisce al dolore avvertito nella zona pelvica durante o dopo il rapporto sessuale, o vaginismo, che si riferisce ad uno spasmo involontario della muscolatura che circonda la vagina e che determina la sua chiusura, con conseguente impossibilità, difficoltà, o dolore durante la penetrazione.
Il numero di donne affette da tale condizione non è noto, ma si stima che il 15% delle donne Nord Americane esperisca dolore ricorrente durante il rapporto sessuale.
Il disturbo è associato ad altri cambiamenti nel ciclo di risposta sessuale, come ad esempio un ridotto desiderio sessuale e l'evitamento di qualunque contatto genitale che potrebbe causare dolore.
Di conseguenza, molto donne con disturbo da dolore genito-pelvico e della penetrazione spesso hanno problemi nelle loro relazioni intime, e molte riferiscono che tali sintomi le fanno sentire meno femminili.
Dal punto di vista sintomatologico il DSM-5 enuncia i seguenti criteri diagnostici: difficoltà persistente durante i rapporti sessuali; dolore nell'area pelvica o genitale durante il rapporto vaginale o tentativi di penetrazione; significativa paura o ansia associata al dolore del rapporto sessuale (questa paura può essere presente prima, durante o dopo la penetrazione vaginale); tensione o serraggio della muscolatura del pavimento pelvico durante il tentativo di rapporti vaginali.

Per essere posta la diagnosi i sintomi devono essere presenti da almeno sei mesi.
Il disturbo da dolore genito-pelvico e della penetrazione può essere permanente, nel caso in cui il dolore sia presente dal primo contatto sessuale che la persona ha sperimentato nella sua vita, o acquisito, ossia subentrato dopo un periodo di funzionamento normale.
Le specificità intorno allo sviluppo del disturbo sono sconosciute, ma i seguenti fattori possono essere rilevanti per la causa ed il trattamento del dolore genito-pelvico:
- Fattori annessi al partner, come lo stato di salute o cambiamenti nel rapporto sessuale;
- Fattori relazionali, come le differenze nel desiderio sessuale e mancanza di comunicazione;
- Fattori di vulnerabilità individuale, come la presenza di storie di abuso o un'immagine corporea negativa;
- Fattori culturali e religiosi, inclusi gli atteggiamenti ed i sistemi di credenze circa la sessualità;
- Fattori medici, come infezioni o altre condizioni organogene che causano dolore nella regione genito-pelvica.
La valutazione del disturbo da dolore genito-pelvico e della penetrazione dev'essere attenta e dettagliata.
Secondo Binik, Bergeron e Khalifé, la valutazione del dolore coitale dovrebbe comprendere il coinvolgimento di un'èquipe multidisciplinare che collabori per esaminare i diversi aspetti del dolore - neurologico, muscolare, affettivo ed interpersonale – coordinando il trattamento in maniera analoga.
I suddetti autori affermano che la maggior parte delle donne affette da tale disturbo presentino elementi psicogeni e organogeni, e pertanto entrambi gli aspetti dovrebbero essere presi sul serio.
Curiosamente, questi ricercatori hanno sottolineato che “le donne che attribuiscono il loro dolore a cause psicologiche tendono a riferire punteggi di dolore più elevati, livelli di disagio più elevati, punteggi di adattamento coniugale più bassi, e maggiori problemi sessuali rispetto a quelle donne che, invece, attribuiscono il loro dolore a cause fisiche”.
Pertanto nella valutazione di una condizione così complessa è importante raccogliere informazioni specifiche riguardo alla localizzazione, la qualità, l'intensità, i fattori scatenanti, il passaggio temporale ed il significato del dolore.
Si rende inoltre necessaria anche una valutazione concomitante da parte di un ginecologo informato ed attento, così come di un fisioterapista per la valutazione della muscolatura del diaframma pelvico.

Nel caso del disturbo da dolore genito-pelvico e della penetrazione è bene escludere una valutazione riduzionistica del tipo “solo organica” o “solo psicogena”, in quanto bisognerebbe sempre presupporre che vi siano fattori psicosociali e biologici che concorrono al problema.
Dal punto di vista terapeutico, il trattamento è quindi molto vasto, ma nel caso degli aspetti psicologici, oltre ad un'analisi del significato del dolore e della sua qualità, è importante predisporre un programma che unisca educazione sessuale ed esercizi comportamentali.
Le esercitazioni includono i cosiddetti Esercizi di Kegel volti a migliorare il controllo volontario della muscolatura pelvica.
Il trattamento dovrebbe inoltre coinvolgere il partner e fornire tutte quelle informazioni sull'anatomia sessuale, la fisiologia, il ciclo di risposta sessuale ed i miti comuni sul sesso, al fine di rendere la persona più consapevole della propria sessualità.
Tratto da PsychologyToday
(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Giorgia Lauro)