Il Selfie: Una “finestra” della propria personalità?!
I selfie sono destinati ad attirare l'attenzione. Ma cosa vedono gli altri attraverso i nostri selfie?
Il selfie è un autoritratto realizzato attraverso una fotocamera digitale, uno smartphone, un tablet o una webcam puntati verso se stessi o verso uno specchio, e condiviso sui social network.
I selfie sono destinati ad attirare l’attenzione, ma potrebbero anche fornire agli altri una panoramica della propria personalità, denotando caratteristiche quali positività, pigrizia, o nevroticismo.
Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Computers in Human Behaviour ha esaminato come i selfie possano rappresentare una “finestra” della propria personalità.
I ricercatori hanno sottolineato come “i selfie diventino sempre più popolari nei social media; tuttavia, poco si sa su come questi riflettano i ‘tratti di personalità’ e come gli altri, soprattutto, giudicano la personalità della persona ritratta in foto”.
Precedenti ricerche hanno cercato di mettere in luce gli aspetti psicologici che si celano dietro i selfie. Uno studio del 2014 ha evidenziato che il farsi selfie continuamente potrebbe contribuire a malattie mentali, come ad esempio disturbo da dismorfismo corporeo e disturbo ossessivo-compulsivo.
Altri ricercatori hanno ipotizzato che l’elevata quantità di selfie sia legata a narcisismo, isolamento e persino il suicidio.
Nonostante questi aspetti negativi, si cercherà ora di approfondire i tratti di personalità visibili nelle diverse tipologie di selfie di cui siamo bombardati quotidianamente.
Nello studio, condotto dai ricercatori della Lin Qiu Nanyang Technolocical University di Singapore, sono stati analizzati 123 soggetti, ognuno dei quali, per i propri selfie, utilizza un sito popolare cinese conosciuto come Sina Weibo.
I partecipanti hanno completato un questionario di personalità; successivamente ad un altro gruppo di 107 studenti cinesi è stato chiesto di visionare i selfie dell’altro gruppo ed esprimere un giudizio circa la loro personalità.
I ricercatori hanno basato lo studio sull’analisi di diversi del selfie: se il soggetto ha assunto una certa duck face, ossia una mimica facciale specifica, se ha unito le labbra come se stesse mandando un bacio, se guarda dritto nella telecamera, se sembra esprimere un’emotività positiva, se tiene la fotocamera in alto o di lato o in basso, se ha mostrato solo il volto o anche il corpo, se la foto è stata resa pubblica o privata, e se la foto è stata modificata mediante programmi quali Photoshop.
I ricercatori hanno scoperto che le persone che presentavano elevati livelli di gradevolezza erano più inclini a emettere una “vibrazione” positiva dai loro selfie, così come tenere la fotocamera in basso.
Le persone maggiormente coscienziose erano invece più propense a non rendere pubblico il proprio selfie, lasciando così intendere di essere preoccupate della privacy.
È risultato interessante notare che, probabilmente non a caso, le persone che hanno assunto un certo duck face presentavano maggiori punteggi associati con nevrosi e instabilità emotiva.
I ricercatori hanno inoltre trovato che il selfie di una persona correla positivamente con l’autovalutazione della propria personalità.
Tuttavia, gli studenti che hanno espresso un giudizio sulla personalità della persona ritratta nel selfie, non sempre indovinavano. Sicuramente erano però in grado di evidenziare caratteristiche di apertura ed estroversione.
Così, mentre gli altri non sempre riescono a indovinare con precisione i tratti di personalità dal selfie, è bene comunque notare che l’angolazione, la luce scelta, lo sfondo e l’espressione facciale del selfie può invece rivelare di più sulla propria personalità di quanto si pensi.
Tratto da PsyPost
(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Giorgia Lauro)