L'effetto “Jolie”
La scelta di Angelina Jolie di rivelare pubblicamente di essersi sottoposta ad una mastectomia profilattica bilaterale per prevenire il cancro al seno che effetto ha prodotto sul pubblico?
Da quando i personaggi noti dello spettacolo hanno imparato a condividere aspetti della loro vita privata sui social, gli psicologi si sono chiesti come e se, alcune rivelazioni, possono avere un impatto sulle nostre vite.
Sicuramente, si è sviluppata una tendenza nelle persone a prediligere alcune marche di vestiti in quanto sponsorizzati o messi in risalto dalle celebrità del momento.
Quello su cui alcuni ricercatori hanno però focalizzato l'attenzione, è stato l'effetto che una celebrità può avere sulle scelte mediche, esaminando un esempio specifico: la scelta pubblica di Angelina Jolie di sottoporsi preventivamente ad una doppia mastectomia, più nello specifico mastectomia profilattica bilaterale, dopo aver appreso di essere geneticamente predisposta allo sviluppo del cancro al seno.
La domanda è quindi stata: ci sono state più donne che hanno scelto di sottoporsi a questa procedura dopo che la Jolie lo ha apertamente dichiarato nel 2013?
La risposta, conclude lo studio, è indubbiamente Si. Soffermandosi su due regioni specifiche, il New South Wales in Australia e New York, i ricercatori hanno scoperto che il tasso di richiesta per la mastectomia dopo l'annuncio della Jolie è aumentato.
“C'è stato un aumento del 50% di tali richieste (in queste regioni) tra il 2013 e il 2014”, afferma il Dottor Art Sedrakyan, co-autore del giornale, ricercatore e chirurgo cardiotoracico presso il Will Cornell Medical College.
Non solo tali richieste rientrano in ciò che i ricercatori hanno denominato “effetto Jolie”, ma così anche il numero di donne che hanno richiesto i test genetici a cui la Jolie si è sottoposta per scoprire se fosse portatrice del gene difettoso (BRCA-1, BRCA-2).
Lo studio del British Medical Journal, ha rilevato che i tassi di richiesta del test genetico sono aumentati nei 15 giorni successivi alla comunicazione pubblica della Jolie, saltando da un punteggio di 0.71 ogni 100.000 donne a 1.13 test per 100.000 donne.


Per saperne di più sull'impatto della rivelazione della Jolie, i ricercatori si sono anche confrontati con diversi oncologi, specializzati sul cancro al seno, tra cui il Dottor Michael S.Sabel, direttore di chirurgia oncologica presso il Comprehensive Cancer Center dell'Università del Michigan.
Il Dottor Sabel, sottolinea di aver notato un forte aumento delle richieste di test genetici e procedure chirurgiche, quali mastectomia doppia o bilaterale negli ultimi anni, e che il motivo di tale maggiore afflusso fosse legato al ruolo che la comunicazione mediatica della Jolie avesse svolto rispetto a tale situazione specifica.
“Quando una celebrità parla di una mastectomia bilaterale, è una storia emotiva con cui molte persone si rispecchiano; il messaggio che sottoporsi ad una mastectomia bilaterale sia la cosa giusta per tutti, automaticamente genera una reazione nel comportamento di chi ha quella stessa storia”, afferma il Dottor Sabel.
“Questo messaggio potrebbe quindi essere la ragione dietro l'aumento di tale popolarità”.
Nonostante la mastectomia bilaterale possa rappresentare la scelta giusta, il fatto di spingere troppo sotto i riflettori tale procedura, può diffondere la disinformazione.
Una credenza erronea che spesso si stabilisce è che una doppia mastectomia preventiva garantisca la non manifestazione del cancro al seno.
“Può ridurre il rischio del 95%, ma non si può rimuovere ogni cellula”, prosegue il Dottor Label.
“Una piccola quantità di tessuti deve essere lasciata sotto la pelle per fornire il giusto apporto di sangue alla pelle. Quindi, le probabilità sono bassissime ma non pari allo zero. In aggiunta, se già il cancro era presente, può ancora essere potenzialmente nel corpo o presentarsi in un'altra zona corporea”.
Sia il Dottor Sabel che il Dottor Dennis Holmes, chirurgo oncologico, ricercatore e Direttore del Margie Petersen Breast Center, suggeriscono che Angelina Jolie abbia effettivamente fatto una cosa positiva condividendo la sua esperienza.
“La Jolie ha promosso e spinto a concentrare l'attenzione sull'importanza dei test genetici per valutare il rischio ereditario di cancro al seno”, spiega il Dottor Holmes, rilevando che i risultati positivi del test possono “rintracciare le mutazioni BRCA e spingere le persone a prendere il controllo del proprio destino, in termini di salute, permettendo di optare per una chirurgia preventiva o una maggiore sorveglianza”.
Ma, prosegue il Dottor Holmes, deve essere sottolineato che la Jolie aveva “una diagnosi medica molto specifica – una mutazione generale ereditaria che causa il cancro al seno - che non si riscontra nella maggioranza della popolazione o anche nella maggioranza di donne con cancro al seno.”
La mastecotmia non offre alcun vantaggio di sopravvivenza rispetto alla lumpectomia e alle radiazioni, e alcuni studi mostrano anche una minore sopravvivenza con la mastectomia.
Pertanto, la mastectomia preventiva, se non per alcune mutazioni genetiche specifiche, non offre alcun beneficio in termini di sopravvivenza.
Ma perchè le celebrità hanno una tale influenza sul pubblico?
Il Dottor Frank Niles, sociologo, spiega che ha a che fare con la nostra esposizione costante a queste icone e all'effetto alone.
“Quando siamo esposti a persone attraverso i media iniziamo a sviluppare una familiarità quasi come se fossero parte della nostra famiglia”, dice il dottor Niles.
“Sviluppiamo connessioni emotive positive o negative con l'individuo. Quando sviluppiamo associazioni positive, qualunque cosa le celebrità appoggiano o affermano, tendiamo ad avere altrettante risonanze emotive positive”.
In sé, questo non è malsano; infatti è normale: è proprio il modo con cui funzionano i nostri cervelli.
Ma è importante tenere sotto controllo tali aspetti, perchè spesso ci si illude che la fonte da cui provengano tali messaggi sia legata a caratteristiche di perfezione e, di conseguenza, non si è disposti a dubitare.
Tratto da “Nbc News”
(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Giorgia Lauro)