La deprivazione materna
“Mamma, tu avevi me, ma non ti ho mai voluto.. ti volevo, ma non mi volevi.. quindi devo dirti addio”, John Lennon
Secondo l'ipotesi della deprivazione materna, i bambini indipendentemente dal fatto che siano cuccioli, scimmie o umani, non avranno uno sviluppo sano a meno che non ricevano le giuste attenzioni amorose da parte di una figura materna a cui possono affezionarsi.
Lo psicologo Lytt Gardner ha studiato lo sviluppo di bambini che sono stati deprivati degli aspetti emotivi e sociali da parte di genitori ostili e rifiutanti, o di genitori che sono stati troppo apprensivi con i loro bambini mostrando un'attenzione oltre quella richiesta per le attività di cura quotidiane.
Le scoperte del Dottor Gardner sono in correlazione con gli schemi comportamentali dei bambini studiati da René Spitz.
Il termine introdotto da Spitz, ossia di depressione anaclitica, descrive l'apatia, l'inettitudine sociale, la rigidità morbosa fisica e l'assenza di espressione verbale prevalente nei bambini presenti negli orfanotrofi.
Il termine di Harlow, contrattura catatonica, una forma bizzarra di apatia sociale riscontrata nelle scimmie allevate in isolamento, è simile alla depressione anaclitica.
Harlow ha osservato: “l'animale fissa il vuoto e non risponde alle normali stimolazioni ambientali, come quando lo si chiama o i guardiani si muovono”.
Di conseguenza, la correlazione tra depressione anaclitica identificata nei bambini cresciuti negli orfanotrofi e la contrattura catatonica identificata nelle scimmie rhesus allevate in condizioni di isolamento, illustra perfettamente l'ipotesi della deprivazione materna.

Non sorprende che i bambini privi di maternità siano tormentati dallo stress, poiché l'inconsistenza nel trattamento parentale del bambino, insieme a frequenti ed intensi cambiamenti dell'umore e alla reattività sono antecedenti all'ansia tra i bambini piccoli.
Inoltre, i bambini nati in circostanze di abbandono e abuso dei genitori sono spesso ostacolati nella loro capacità di esplorare adeguatamente l'ambiente e di interagire con gli altri.
Secondo Erick Erikson, queste circostanze possono impedire comportamenti indipendenti e suscitare ansia quando si affrontano situazioni nuove o difficili.
Per fronteggiare tali situazioni, i bambini possono adottare comportamenti di ritiro, una difese frequentemente utilizzata in età prescolare per evitare situazioni o persone minacciose.
Ansia onnipresente
Gli studi condotti da Seymour Sarason affermano che la valutazione negativa del bambino ed i sentimenti contrastanti di aggressività verso i genitori ed il bisogno di dipendere da loro, contribuiscono a sentimenti di ansia onnipresente.
In definitiva, è probabile che tali bambini siano nell'ombra di un gruppo sociale, ascoltando piuttosto che partecipando e preferendo la solitudine ed il ritiro sociale piuttosto che lo scambio e la partecipazione.
Chiaramente, l'interazione prolungata con altri membri della specie è un requisito per i bambini se vogliono prosperare. Tuttavia, le madri possono essere carenti e coetanei appropriati all'età non disponibili nel primo periodo critico dello sviluppo sociale.
I bambini socialmente svantaggiati possono sviluppare sentimenti di impotenza e astenersi gradualmente dal tentare di controllare il loro ambiente.
Alla fine, possono concludere che nulla di ciò che fanno sembra avere importanza per nessuno.
Ad aggravare questa situazione difficile, l'ipotesi del periodo critico sostiene che il bambino che non riceve i tipi appropriati di stimolazione entri i primi tre anni di vita rimarrà per sempre carente, a prescindere dalle esperienze o dall'educazione che potrà ricevere successivamente.
D'altra parte, nelle circostanze in cui l'interazione è più sufficiente, un bambino con un forte bisogno di nutrimento, una motivazione di dipendenza elevata, può lavorare sodo per apprendere vari compiti al fine di ottenere l'educazione e la lode degli adulti.
Negli scenari più desolati, i bambini allevati nelle istituzioni, che non possono sviluppare attaccamenti personali forti o affettuosi, rimangono emotivamente freddi e isolati facendo sì che siano in grado di relazionarsi con gli altri solo in modo superficiale.
Riassumendo, i bambini socialmente competenti sono quelli che sono stati esposti ad un ambiente sociale precoce che risponde ai loro bisogni, desideri e azioni.
I bambini richiedono un'esposizione coerente a molti tipi di nuove stimolazioni sensoriali ed esperienze per rispondere normalmente all'ambiente e svilupparsi in modo sano.
Gli effetti duraturi della pedofilia e dell'abbandono sono di vasta portata. Statistiche ufficiali basate sul National Council on Child Abuse and Family Violence indicano che ogni anno negli Stati Uniti vengono effettuati più di 2,5 milioni di segnalazioni di abusi su minori con centinaia di decessi relativi a tali forme di abuso.

Coloro che “sopravvivono” sono afflitti da problemi di salute mentale e vulnerabili allo sfruttamento ed al comportamento criminale.
Purtroppo, la stragrande maggioranza degli adulti privi di maternità che cercano un trattamento terapeutico evidenziano segni di trauma relazionale e presentano disastri evolutivi, dipendenze, disturbi dell'umore e traumi complesso.
Dato che la fondamentale assenza di amore di cui sopra è responsabile di tali risultati, ne consegue che un approccio terapeutico premuroso e umanistico che promuova l'attaccamento e la fiducia è fondamentale per il processo di recupero.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro