La Peer Education come strategia preventiva: analisi di un intervento
METODOLOGIA
Il progetto era rivolto a adolescenti appartenenti al biennio di una scuola media superiore romana ed aveva come obiettivi l’informazione e l’attivazione dei ragazzi in merito alle seguenti tematiche: uso di contraccettivi, uso/abuso di sostanze stupefacenti (in particolare ecstasy), comunicazione e struttura relazionale. Nella prima fase, si è data la possibilità alle classi (dalle due alle quattro ogni sabato) di scegliere ed interagire con uno o più stand, organizzati dai peer educator, a loro proposti:
Stand questionario-volantino (che offriva un questionario da compilare e materiale cartaceo da conservare e da consultare) ;
Stand discussione (aveva lo scopo di stimolare la classe alla discussione di un argomento di loro interesse);
Stand musica (che offriva l’opportunità sia di campionare musica tramite computer e l’aiuto di un D.J., sia di parlare d’argomenti vari);
Stand internet (proponeva la visione di pagine WEB riguardanti l’uso di sostanze psicotrope);
Dalle giornate così impiegate, sia dal gruppo discussione che dai piccoli sottogruppi formatisi allo stand della musica, nonchè dall’analisi dei questionari, furono tratti i seguenti argomenti:
- Rapporti sessuali ed uso di contraccettivi;
- La dannosità delle sostanze e richieste di informazioni sulle droghe;
- Problemi familiari ed influenza sull’uso di sostanze;
- Caratteri deboli o influenzabili;
- Spaccio droga all’interno dell’istituto;
- Coesione classe e rapporto difficoltoso con i professori.
La seconda fase si è articolata in tre incontri nei quali i peers sono andati direttamente dai ragazzi, entrando nelle loro classi e quindi nello spazio comune condiviso dagli studenti dell’istituto; ogni gruppo di peers ha cercato di instaurare un rapporto più diretto ed immediato. Le modalità di conduzione hanno mantenuto uno spirito dinamico e adattivo a seconda del contesto classe (dispersione o coesione), favorendo un atteggiamento diretto e metacomunicativo da parte dei peers, basato maggiormente sugli aspetti relazionali.
I peers hanno svolto dunque la funzione di facilitatori della comunicazione, pur dovendo gestire un contesto spaziale e relazionale ereditato dalla didattica scolastica; dal canto loro, i ragazzi hanno accolto con vivo piacere la possibilità di fruire di uno spazio in movimento, lasciandosi di conseguenza stimolare da curiosità, spontaneità e spirito di iniziativa.
La valutazione finale dell’intervento è stata quindi sviluppata attraverso un follow-up teso a verificare la permanenza delle informazioni che erano state trasmesse “dai ragazzi ai ragazzi” attraverso il canale peer-to-peer, per misurare l’efficacia e l’efficienza ovvero per dimostrare la validità dell’intervento stesso.
-IPOTESI DI RICERCA
L’ipotesi principe in quest’analisi è senz’altro costituita dalla dimostrazione che dopo il primo incontro svolto con gli stand, quindi con la divulgazione di materiale informativo (cartaceo e telematico), e l’integrazione con l’incontro svolto con le singole classe in aula, si possa osservare una inflessione positiva nel numero e nella qualità delle conoscenze espresse dai soggetti che hanno partecipato al programma di prevenzione stesso. In materia di “Stupefacenti” dovrebbe emergere una maggiore consapevolezza su ciò che sono e da che cosa sono costituiti, in materia di “Contraccettivi” sulle malattie che prevengono e sull’utilizzo che se ne fa nonché sulle MST, e, in merito al concetto di “Comunicazione”, quale sia il significato “relazionale” e quali atteggiamenti siano particolarmente comunicativi. In aggiunta a questi dati, saranno esplorate anche le risposte fornite ai questionari a livello qualitativo, verificando eventuali differenze fra genere, età, preferenze individuali espresse in merito al programma, canali informativi privilegiati, uso di contraccettivi e/o di sostanze psicotrope.
-CAMPIONE
L’intero campione si compone di 144 soggetti di cui 123 maschi e 21 femmine, con un’età media di 16 anni. Su questo campione sono state svolte tutte le rilevazioni di carattere qualitativo e descrittivo. Per quanto riguarda invece la verifica degli argomenti appresi, come espressa dagli item dicotomici descritti successivamente, si sono scelti 45 soggetti randomizzati fra i 144 iniziali che componessero il gruppo sperimentale, ed altri 45 soggetti, provenienti dalle medesime classi, che componessero il gruppo di controllo.
-PROCEDURA
Lo strumento utilizzato è suddiviso in cinque aree:
Dati Anagrafici: per mantenere l’anonimato dei soggetti, condizione che elicita sincerità negli individui stessi (Boncori, 1993): età e sesso di appartenenza.
Valutazione Intervento: comprensiva di 23 domande nelle quali si è chiesto ai soggetti di dare un giudizio di interesse esprimendo le proprie preferenze in merito all’intervento, ai temi che hanno preferito trattare, alle informazioni che hanno condiviso con i compagni ed alla percezione dell’efficacia dell’intervento stesso.
Comunicazione: comprensiva di 9 domande, di cui 6 dicotomiche di tipo Vero-Falso, che stimolano il soggetto ad esprimere una preferenza in merito alle tecniche utilizzate dai peer educator nell’intervento, misurando anche la comprensione ed il ricordo che i ragazzi hanno delle tecniche stesse e il grado di acquisizione delle conoscenze in merito al significato relazionale della parola “comunicare”.
Stupefacenti: comprensiva di 10 domande, di cui 3 dicotomiche di tipo Vero-Falso, che hanno l’obiettivo di misurare quali e quante informazioni trasmesse sono entrate a far parte della conoscenza acquisita dei ragazzi stessi.
Contraccettivi: comprensiva di 8 domande, di cui 5 dicotomiche di tipo Vero-Falso, che, come sopra, hanno l’obiettivo di misurare il livello di conoscenza e di informazioni che sono riuscite a permanere nel bagaglio di conoscenze dei ragazzi.
Questo strumento è stato somministrato, a distanza di un anno circa, sia a coloro che avevano partecipato al programma preventivo, che andranno a costituire il GRUPPO SPERIMENTALE, sia a coloro che, per diverse ragioni, non avevano partecipato, il GRUPPO DI CONTROLLO.
-STATISTICHE
Sulla base delle ipotesi di ricerca sono state, per i diversi obiettivi, sviluppate diverse statiche:
-CHI2: per indagare la distribuzione delle risposte qualitative ovvero la probabilità che gli scostamenti delle frequenze osservate dalla media delle frequenze attese per ogni singola domanda siano dovuti al caso, oppure alla presenza di un’associazione significativa fra le variabili in oggetto (Gallucci, Leone, Perugini, 1999).
-ANOVA ad UNA VIA PER CAMPIONI INDIPENDENTI: come già anticipato nella descrizione del campione, ci siamo serviti di due gruppi, sperimentale e di controllo, per vedere se emergevano differenze significative fra le medie calcolate sui punteggi ottenuti dalle risposte Vero-Falso.