La Peer Education come strategia preventiva: analisi di un intervento
RISULTATI
Prima di entrare nel merito dei risultati ottenuti non si può far a meno di considerare che la diversa età presentata dai soggetti, cioè 15, 16 e 17 anni, trascina con se altre variabili come modelli culturali o tipo di esperienza, che comportano al disegno di ricerca una variabile composita o differenziale tale che i risultati dell’analisi, pur rimanendo identica la tecnica, debbano essere anche e soprattutto interpretati in termini descrittivi. Inoltre, il tempo del follow-up pari ad un anno, se da una parte può attestare l’effettiva permanenza delle informazioni, dall’altra si presta ad essere influenzato profondamente da altri eventi o altri canali informativi che, proprio in quell’arco di tempo, sarebbero potuti intervenire a favore/sfavore delle conoscenze globali mostrate dai soggetti. Tuttavia i risultati ottenuti possono comunque mostrarsi coerenti con le ipotesi iniziali di ricerca.
Per quanto riguarda l’area “contraccettivi” si è evidenziata una differenza significativa: appartenere al gruppo sperimentale o al gruppo di controllo genera quindi differenze significative nei punteggi osservati nell’area contraccettivi; proprio da quest’ultimi si evince che in una certa misura i soggetti del gruppo sperimentale mostrano una maggior conoscenza, in termini di risposte corrette fornite, nell’ambito degli anticoncezionali e delle MST, rispetto ai soggetti del gruppo di controllo. Gruppo FrequenzaMedia Dev.St.Sperimentale 45 13,64 1,99 Controllo 45 12,29 2,94 F= 6,549 gdl=89 p=0,012
Per quanto riguarda l’area “stupefacenti”, contrariamente a quanto atteso, le medie non risultano significativamente differenti dall’analisi della varianza, esprimendo quindi l’indipendenza della variabile punteggio rispetto alla variabile appartenenza; in altre parole l’appartenenza al gruppo sperimentale o al gruppo di controllo non ha un effetto significativo sui punteggi riportati nell’area delle conoscenze sugli stupefacenti. Gruppo FrequenzaMedia Dev.St.Sperimentale 45 9,27 1,66 Controllo 45 8,47 2,15
Per quanto riguarda l’area “comunicazione” si rileva nuovamente una differenza significativa: coloro che non hanno partecipato all’intervento, cioè i soggetti del gruppo di controllo, hanno avuto maggiore occasione di sbagliare non avendo avuto modo di discutere durante gli incontri su ciò che significa “comunicazione”; al contrario i soggetti del gruppo sperimentale, essendo anche la tematica di facile trattazione, non hanno avuto grandi difficoltà ad individuare le risposte giuste, ottenendo quindi più frequentemente alti punteggi. Le medie ottenute sono dunque significativamente differenti e differiscono proprio in funzione dell’appartenenza dei soggetti al gruppo che ha partecipato all’intervento piuttosto che a quello che non ha partecipato.
In relazione ai dati qualitativi ottenuti, calcolati sul campione composto da 144 soggetti, si sono evidenziate alcune differenze significative:
- Età*Quale dei 2 momenti di incontro hai preferito (÷2=9,05, gdl=2, p<.01): il 52% del campione ha preferito l’incontro svolto direttamente in classe, in particolar modo i ragazzi di 17 anni, la cui quota è pari al 18% della porzione sopraccitata; gli studenti di 16 anni sono equamente distribuiti, con il 21% sia per la prima parte dell’incontro che per la seconda; i ragazzi di 15 anni invece hanno scelto per il 19% la prima fase;
- Genere*Hai parlato in famiglia degli incontri fatti a scuola (÷2=7,54, gdl=1, p<.01): il 60% dei ragazzi non ha riportato in famiglia l’esperienza vissuta; nello specifico 80 maschi su 123 non hanno parlato degli incontri svolti mentre, 2/3 delle studentesse, ne hanno discusso in famiglia;
- Genere*Pillola (÷2=5,36, gdl=1, p<.05): il 63% degli studenti conosce la pillola anticoncezionale: a non conoscerla sono 3 femmine su 21 e ben 50 maschi su 123;
- Genere*Fai uso di anticoncezionali (÷2=9,13, gdl=1, p<.001): più della metà del campione, 54%, fa uso di anticoncezionali; tuttavia sono maggiormente le femmine a non farne uso (76%) rispetto ai maschi (40%); è bene però puntualizzare che nel 46% di coloro che non ne fa uso sono compresi anche gli studenti che non hanno ancora avuto rapporti sessuali completi;
- Quale dei 2 momenti di incontro hai preferito*Ora nelle assemblee riuscite a discutere dei problemi della classe (÷2=7,54, gdl=2, p<.05): il 44% dei soggetti sostiene che l’atmosfera delle assemblee di classe sia migliorata; di questa percentuale il 60% ha preferito gli incontri svolti durante la prima fase. Il 34% del campione invece afferma che nulla sia cambiato ed il 65% è dato da coloro che hanno preferito gli incontri della seconda fase;
- Quale dei 2 momenti di incontro hai preferito*Quali di queste tecniche hai preferito (÷2=8,61, gdl=3, p<.05): il gioco dei segreti (53%) ed il circle-time (23%) sono tecniche preferite a prescindere dalla preferenza data a uno dei due momenti del programma preventivo; al contrario, la simulata (14%) è stata scelta più frequentemente dai soggetti che hanno preferito la prima fase, il brainstorming (10%) da coloro che hanno scelto la seconda fase.
Un motivo per tale differenza significativa è rintracciabile nel fatto che il gioco dei segreti e il circle time sono tecniche presentate in entrambi i momenti, al contrario, brainstorming e simulata hanno avuto priorità nella seconda fase;
- Durante gli incontri ti sono state fornite informazioni che non conoscevi*Le hai condivise con i tuoi amici (÷2=3,99, gdl=1, p<.05): il 62% dei soggetti ha condiviso con gli amici le conoscenze acquisite durante gli incontri, rendendosi in tal modo peer educator e, di questa quota, ben il 74% sostiene di aver ottenuto nuove informazioni; coloro che hanno ricevuto informazioni approfondite o nuove, hanno più frequentemente deciso di condividerle con il loro gruppo di pari rispetto a coloro che affermano di non aver ampliato il loro bagaglio di conoscenze.
- Hai parlato in famiglia degli incontri fatti a scuola*Le hai condivise con i tuoi amici (÷2=4,10, gdl=1, p<.05): tra i soggetti che hanno parlato degli incontri con la propria famiglia, 40%, è presente una differenza significativa, poiché una quota pari al 72% ha condiviso le nuove conoscenze con gli amici, differentemente dal 28% che non lo ha fatto. La differenza è meno netta tra coloro che non hanno parlato con la propria famiglia, 60%,: hanno condiviso i nuovi saperi per il 55% contro il 45%;
- Hai parlato in famiglia degli incontri fatti a scuola*Da chi hai avuto informazioni sulla droga (÷2=15,57, gdl=4, p<.001): il 47% dei soggetti ha ottenuto informazioni attinenti alla droga dai compagni di classe o dagli amici: 51/68 ha scelto di non parlare con la famiglia degli incontri avvenuti, contro il 17/68 che l’ ha fatto. 20/35 che hanno ricevuto informazioni dalla famiglia ha condiviso con questa l’esperienza degli incontri; dei 16 soggetti che hanno ricevuto informazioni dai peer, solo 6 ne ha parlato con il nucleo familiare; pare dunque che coloro che hanno ricevuto informazioni da adulti sono stati poi propensi a riportare in famiglia l’esperienza degli incontri, rispetto a coloro che invece hanno costruito le loro conoscenze grazie ai pari;
- Durante gli incontri ti sono state fornite informazioni che non conoscevi*Da chi hai avuto informazioni sulla droga (÷2=14,23, gdl=4, p<.01): dei 68 soggetti che hanno ricevuto informazioni sulle droghe dagli amici, ben 52 sostengono di aver recepito durante gli incontri informazioni che non conoscevano; così anche tra i 35 ragazzi che sono stati informati dalle famiglie, 23 hanno ottenuto nuove informazioni dai peer. Unica eccezione è costituita dalla categoria mass-media: dei 22 ragazzi che hanno fatto ricorso a giornali e T.V. per informarsi, solo 8 hanno migliorato le proprie conoscenze durante l’intervento.