La salute mentale nei bambini
Le ricerche evidenziano che il tasso di suicidio e di pensieri suicidi tra i bambini è in forte esplosione. Secondo il Dottor Young, vi sono 5 fattori chiave che si celano dietro questa crisi inerente la salute mentale del bambino.
Quando si parla di malattia mentale, solitamente tale termine si tende ad accostarlo alla popolazione adulta; da un punto di vista di ricerca, trascorrono sempre molti anni per trovare un trattamento che funzioni per quella specifica psicopatologia.
Ma, non si può non constatare che la malattia mentale coinvolge anche la popolazione dei più piccoli, dei bambini, e la cui immagine è ancora più grigia.
Nuove ricerche suggeriscono che il tasso di suicidio e di pensieri suicidi tra i bambini è in forte esplosione.
Ci si è chiesti pertanto cosa ci sia dietro questa crisi inerente alla salute mentale del bambino?
All'interno del presente articolo verranno presentati quelli che, secondo lo Psichiatra e psicoterapeuta Joel Young, rappresentano i fattori chiave di tale crisi.
Innanzitutto, il tasso di suicidio è aumentato drammaticamente tra i bambini; gli esperti citano diversi fattori potenziali, tra cui il crescere in famiglie problematiche o abusanti, la trascuratezza emotiva e fisica che porterebbe i più piccoli ad isolarsi sempre di più, atti di bullismo ricevuti e via dicendo.
Tra il 2008 e il 2015, il numero dei bambini che ha ammesso di aver tentato il suicidio o di aver avuto pensieri di questo tipo è più che raddoppiato.
Mentre gli adolescenti e i pre-adolscenti continuano a commettere suicidio più frequentemente rispetto ai bambini più piccoli, c'è un'altra tendenza allarmante che si verifica tra di loro: negli ultimi dieci anni, le ragazze tra gli 8 e i 12 anni presentano un tasso di suicidio di tre volte superiore rispetto al passato.
Secondariamente, uno dei problemi che i bambini esperiscono quando affrontano problemi di salute mentale è la fantasia che molti adulti hanno costruito intorno all'infanzia, ossia un tempo spensierato pieno di cure e di amore, ma questo non è sempre il caso.


Essere un bambino è infatti difficile; non solo i bambini hanno poco controllo sulle proprie vite, ma sono anche soggetti ai capricci degli insegnanti e dei genitori.
Quindi i bambini con genitori che non notano o non si preoccupano dei loro sintomi non possono ricevere un trattamento, perchè non viene ricercato.
Una delle tendenze più significative che è emersa nel corso dell'ultimo decennio è l'uso diffuso dei social media; la ricerca suggerisce costantemente che il bullismo è rampante e che il cyberbullismo è molto più perfido e subdolo di quello praticato nei cortili della scuola.
Un bambino può essere minacciato e aggredito pubblicamente, ma in un contesto come quello digitale, il contenuto è permanente e senza che i genitori ne vengano a conoscenza e senza nemmeno uscire di casa. Alcuni suicidi ad alto profilo sono infatti connessi al cyberbullismo.
Procedendo in questo excursus, è bene anche precisare che spesso i genitori si rifiutano di prendere coscienza delle nuove fonti di stress a cui i bambini sono esposti.
Questi includono un ambiente accademico più competitivo che mai; la ricerca mostra che i tassi di suicidio tendono ad aumentare in concomitanza a prove o test accademici importanti.
Per gli studenti delle scuole superiori, la pressione per entrare in un determinato collegio o facoltà può essere particolarmente insopportabile.
Vi è inoltre un maggiore accesso alle informazioni senza che queste vengano sottoposte ad alcun controllo, e non tutti i bambini sono equipaggiati per gestire tali informazioni.
I genitori dovrebbero anche considerare l'impatto che i media svolgono sull'immagine corporea dei figli, in quanto propongono in maniera pressante canoni estetici che inneggiano alla magrezza estrema, e questo può danneggiare sia i ragazze, ma soprattutto le ragazze.
Rispetto ai servizi di salute mentale, probabilmente ciò che si pensa è che un bambino rappresenti una priorità alta; la ricerca suggerisce che in realtà non è così.


Un recente studio ha scoperto che i genitori che cercano uno specialista nel settore dello sviluppo è perchè si sono scontrati con una serie di barriere di accesso come ad esempio tempi di attesa lunghissimi, o programmi di trattamento che non offrono una stima dell'attesa; difficoltà ad aderire a gruppi di intervento, molti dei quali non hanno mai risposto al telefono o a mail e così via.
Infine, le barriere finanziare e la disuguaglianza economica rappresentano degli ostacoli alla cura; negli Stati Uniti, anche per quei genitori che sono in grado di accedere a prestazioni di assistenza qualificate, c'è un'altra barriera, ossia la disuguaglianza economica.
Le compagnie di assicurazione sono tecnicamente necessarie per coprire l'assistenza sanitaria mentale, ma i rapporti suggeriscono che spesso rifiutano di offrire la parità di copertura per problemi di salute mentale e fisica.
È comune affermare che i crediti siano negati, in quanto l'assicurazione paga solo i farmaci o che le compagnie di assicurazione applichino limiti su quante sessione di terapia un bambino può ricevere.
Ognuna di queste pratiche aumenta la vulnerabilità del bambino verso un problema cronico di salute mentale.
Ciò che quindi sarebbe auspicabile è un intervento precoce, perchè forse solo così possono essere salvate delle vite.
La maggior parte dei bambini che commettono suicidio hanno una diagnosi nel campo della salute mentale; così l'accesso all'assistenza sanitaria mentale può salvare delle vite.
Questo diviene quindi fondamentale, perchè i problemi di salute mentale sono trattabili, ma qualora, soprattutto nel bambino, questi si prolungano e non vengono trattati, possono divenire cronici e più gravi durante la vita adulta.
Tratto da Journal of Developmental & Behavioral Pediatrics
(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Giorgia Lauro)