La sessualità dello psicopatico
Praticare sesso con la propria vittima o compagna consente allo psicopatico di ottenere un accesso incredibilmente veloce al lato più intimo e vulnerabile di quella persona, ma solo per poterne approfittare di più.
Per definizione, lo psicopatico non ha relazioni di successo; in realtà, la verità riguarda più la capacità che la qualità.
Con lo psicopatico, si assiste ad un’assenza di connessione emotiva e di una vera sensazione empatica; egli non è in grado di fidarsi o dipendere da un altro individuo.
Durante le valutazioni forensi, commenta il Dottor Meyers, “ è come trovarsi a parlare con un blocco di ghiaccio”; sebbene vadano alla ricerca di comportamenti sessuali o altre trappole relazionali, la loro esperienza sessuale è notevolmente diversa dai loro pari non psicopatici.
Innanzitutto, è bene esaminare rapidamente i tratti più inquietanti dello psicopatico: secondo la definizione di Blackburn e Fawcett, la psicopatia primaria è caratterizzata da ostilità, estroversione, fiducia in sé stessi, impulsività, aggressività e ansia da lieve a moderata.
Anche se lo psicopatico può commettere azioni illegali, provocare danni agli altri e così via, i suoi tratti divengono particolarmente preoccupanti quando si applicano al sesso e alle relazioni.
Il sesso infatti non è mai un’esperienza reciprocamente emotiva con uno psicopatico. La saggezza convenzionale suggerisce che il sesso dovrebbe essere un’esperienza emotiva ed intima, in cui entrambi i partner amano e si fidano stabilendo così una connessione emotiva molto forte.
In poche parole, uno psicopatico sarebbe l’ultima persona al mondo ad avere quel tipo di connessione duratura, in quanto principalmente orientati a soddisfare le loro esigenze più importanti, a spese dell’altro.
Poiché non riescono a stabilire una relazione romantica rispettosa ed intima, non possono avere una vita relazionale sana; lo psicopatico è spesso un professionista della seduzione, ma il processo è più un gioco pianificato e calcolato piuttosto che un’emozione organica.
Ci si chiede pertanto.. che cosa “accende” uno psicopatico?
Egli è sessualmente motivato dal potere, tutto è un mezzo per raggiungere il proprio fine. Se avere un rapporto sessuale con una donna significa incrementare la sensazione di dominio e di controllo dell’altro, automaticamente sono disposti ad affrontare qualunque sfida.
Molte delle donne che hanno avuto rapporti sessuali con gli psicopatici, afferma il Dottor Meyer, riferiscono che il sesso con loro sia “incredibile”.
Come molti dei loro comportamenti, gli psicopatici dominano il mondo della performance. Essi sono altamente preparati nel gestire le diverse tipologie di situazioni, dicendo ad esempio “mi dispiace” con il giusto tono sensibile, professando l’amore come se il mondo dovesse finire il giorno dopo.

Riescono così ad indossare i giusti panni ovunque essi siano, perché sfruttano il meccanismo secondo cui l’immagine e le prime impressioni possono attirare gli altri nella loro tana.
Anche rispetto all’area sessuale gli psicopatici sono degli ottimi performer. Possono infatti mettere in atto strategie sessuali specifiche, impegnandosi al massimo sessualmente, se l’altro lo aiuta a raggiungere un determinato obiettivo.
Allo stesso modo, un altro psicopatico che ha urgenze sessuali cerca un partner volontario per sfogarsi o, al contrario, agisce mediante stupro, al fine di scaricare l’energia ostile e la rabbia.
Oltre a questi aspetti, gli psicopatici si impegnano frequentemente in comportamenti sessuali promiscui o agiscono rapporti coniugali a breve termine.
Ali e Chamorro-Premuzic, ad esempio, hanno scoperto che la psicopatia primaria è stata positivamente associata alla promiscuità e negativamente associata all’impetno.
Ciò che ne deriva è che non si impegnano in una sessualità promiscua perché amano così tanto il sesso, ma solo per potenziare il proprio ego quando si sentono rifiutati, esercitando la propria potenza o cercando di difendersi dalla noia.
Inoltre, il sesso, specialmente con uno sconosciuto, consente allo psicopatico di ottenere un accesso incredibilmente veloce al lato più intimo e vulnerabile di quella persona.
Poiché hanno costantemente l’occhio puntato su un obiettivo, esercitare il potere su una persona, per di più in una posizione di vulnerabilità, quale quella sessuale, gli permette di poterne approfittare di più-
I bar e i ristoranti sono infatti i luoghi prescelti dagli psicopatici per scegliere la loro preda sessuale; la possibilità di avere alcolici a disposizione rende tali soggetti più suscettibili nel cadere in preda alle strategie manipolatorie ed ingannevoli dello psicopatico.
All’interno di questi ambienti gli psicopatici solitamente studiano le proprie vittime, e sulla base di tali “segni”, creano una strategia tale a far sì che i due condividano una connessione profonda e quasi destinata fin dall’inizio.
Attraverso domande specifiche e personali, cercano così di accertarsi delle debolezze emotive del bersaglio.
Tutte queste informazioni richiamano una dinamica di lavoro altamente complessa come quella della donna abusata e maltrattata che decide comunque di rimanere con il proprio fidanzato o marito.
Allo stesso modo, smantellare la dinamica instauratasi tra la vittima e lo psicopatico è anche complesso.
Le persone rimangono spesso molto a lungo con soggetti di questo tipo, proprio perché lo psicopatico ha la capacità di attuare strategie manipolative che portano la vittima a “uccidere il proprio Sé”, isolandosi da amici e familiari e criticandoli in innumerevoli modi.

È solo quando lo psicopatico decide di interrompere il rapporto che le vittime cercano un trattamento di salute mentale, e spesso ciò avviene solo perché si sentono devastate dal modo in cui sono state abbandonate.
È difficile per la maggior parte delle persone capire come qualcuno potrebbe tagliare fuori un soggetto del genere dalla propria vita, ma la guarigione da un rapporto di questo tipo richiede solitamente che la vittima comprenda chiaramente il profilo psicologico unico dello psicopatico.
Il trattamento richiede anche che la vittima capisca quanto siano differenti e atipici i bisogni di uno psicopatico: in sostanza, i loro bisogni emotivi sono tutti al servizio della propria grandiosa immagine di sé e non di una muta reciprocità.
Infine, il più importante, lo psicopatico non avrà mai veramente onorato i sentimenti della vittima, specialmente quando si tratta di chiedergli di assumersi la responsabilità per i loro modi ingannevoli.
Ma, concludendo, come afferma la scrittrice Martha Stout “in generale, le persone senza coscienza tendono a credere che il loro modo di essere nel mondo è superiore al nostro”.
Bibliografia
Ali, F., & Chamorro-Premuzic, T. (2010). The dark side of love and life satisfaction: Associations with intimate relationships, psychopathy and Machiavellianism. Personality and Individual Differences, 48, 228-233.
Stout, M. (2005). The sociopath next door: The ruthless vs. the rest of us. New York: Broadway Books, p. 50.
(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Giorgia Lauro)