L'adolescente e la morte
La morte di un adolescente, di un giovane di appena diciotto anni riesce ancora a colpire e scalfire la crosta ormai indurita dell’adulto, della collettività, della folla fluida, liquida di questa società iper o post qualcosa. C’è chi cerca di darsi delle spiegazioni, chi costruisce scenari sociologici, chi si affida alla dimensione della volontà del Padre che sta nei cieli, chi al fato o al destino, chi nella psicopatologia, chi nel segno dell’Apocalisse.
Un dato è certo: il suicidio è presente costantemente nelle varie tipologie di società sia del passato sia del presente.
E’ però indispensabile porsi delle domande e mettere da parte qualsiasi forma di pregiudizio.
La morte di Andrè, che si getta dal ponte di via Alimasco a Lecco (Lombardia) alle 20,30 sollecita delle considerazioni. E’ opportuno analizzare l’atto, l’accaduto prendendo spunto da alcuni elementi simbolici.
Il ponte è il simbolo che rappresenta l’inizio e la fine dell’esistenza (α →Ω), della congiunzione di due spazi territoriali separati, dell’interazione tra cielo (aria) e terra, di dialogo tra parti che si contrappongono, di interazione tra realtà e fantasia, tra fantasia e immaginazione, tra infanzia e giovinezza, tra giovinezza e adultità, tra genitori e figli, tra individuo e società, tra vita e morte.
Gettarsi dal ponte significa interrompere una transizione, un percorso, una comunicazione tra elementi che si contrappongono, che sono separati da uno spazio simbolico che cera la separazione tra i varie elementi elencati.
Il gettarsi nel vuoto è confluire nell’aria. L’aria è il simbolo della spiritualità, sinonimo del vento, della leggerezza, dell’infinità, della trascendenza. E’ la sostanza che separa il cielo dall’acqua, il sotto dal sopra, il finito dall’infinito.
L’acqua è il simbolo della vita, della nascita, della purificazione, del ritorno all’eterno. Caldone, è la denominazione del fiume, è sinonimo di calderone contenitore dentro il quale ci stanno le contraddizioni dello sviluppo industriale della città di Lecco. Oggi il fiume è stato in buona parte sotterrato, nell’epoca industriale è stato invaso da ferro, piombo metalli vari. André è uno studente all’ultimo anno di un corso tecnico professionale per periti chimici.
Il ponte è situato accanto al cimitero. Il cimitero nei sogni è un luogo psichico in cui sono seppelliti tutti gli aspetti dell’esistenza che non hanno più ragione di essere: ricordi, abitudini, legami.
Inoltre, un ulteriore dato simbolico che va preso in considerazione è quello della ricorrenza della festività. Le feste ingenerano stati emotivi contrapposti di felicità e di sofferenza. Le feste sono rievocanti di ricordi, di sogni, di contraddizioni contrapposte.
L’insieme di questi simboli possono aiutare a leggere il significante che sottende questo gesto, quest’atto che richiama due aspetti di base nei giovani: la confusività epistemica e la confusività dell’identità.
Per spiegare queste categorie è possibile riprendere i dati di una ricerca svolta a Bellano, un pese delle rive del lago di Lecco in Lombardia, su un campione di 506 giovani (Enrico Magni, "La condizione giovanile a Bellano” Ed. Sapere, PD). La ricerca sondava anche la tendenza suicidaria mascherata nei ragazzi.
Alla domanda: “ la morte mi spaventa più di qualsiasi altra cosa” rispondevano per il cinquanta per cento di non essere turbati;
alla domanda “la morte può cambiare le cose in meglio” il venticinque per cento pensava che fosse possibile;
alla terza domanda se: “ i problemi possono essere risolti con la morte” il sedici per cento la prendeva in considerazione.
La confusività epistemica consiste nel vivere una condizione cognitiva, emozionale e affettiva contraddittoria in cui è difficile cercare di coniugare, di mettere insieme quel ponte che favorisce il dialogo intrapsichico tra parti del Sé contrapposte e apparentemente in forte contrasto con i bisogni personali di autonomia, di indipendenza con quelli della dipendenza e della vicinanza affettiva e sessuale.
La dimensione sessuale e corporea è un dato costante che nell’adolescenza crea e determina delle confusività all’identità, alla relazione tra Sé e il sociale. La confusività epistemica gioca una funzione cognitiva forte tra fattori che coinvolgono le dimensiono della “spiritualità” con quelle della quotidianità.
Il pensiero della morte, come il pensiero, della sessualità, del corpo e della realizzazione di Sé sono presenti in modo costante nell’adolescenza. E’ importante che l’adolescente si faccia carico del pensiero della morte perché svolge una funzione ordinatrice nell’elaborare l’identità e la topica del futuro. Il pensiero della morte è indispensabile nel processo elaborante il senso di Sé.
Alcune volte il pensiero della morte diventa dominante nell’analisi cognitiva del giovane, prevale e occlude altre ipotetiche soluzioni. Se a questo si aggiungono dei fattori esogeni stressanti come potrebbero essere le festività o elementi disturbanti riguardanti l’affettività, la sessualità, è possibile che si attivi l’atto.
Dottor Enrico Magni - Psicologo Psicoterapeuta - Lecco