Le 14 caratteristiche di un buon psicoterapeuta (prima parte).
Le caratteristiche chiave per una psicoterapia di successo.
La ricerca ha, ormai, ampiamente dimostrato l’efficacia della psicoterapia.
Essa, per questo motivo, è diventata, e continua ad affermarsi, una delle forme di cura con i risultati più consistenti e duraturi: infatti, non solo comporta dei miglioramenti sostanziali nei soggetti che vi si accostano, ma registra anche il minor numero di ricadute e di “controindicazioni”, rispetto agli altri approcci disponibili.
Infine, un altro punto di forza importante è la vasta gamma di patologie trattabili (Dipendenza ed abuso di sostanze, Depressione, Ansia, Fobie, Problemi sessuali, …), grazie ai suoi diversi approcci, e per tutte le popolazioni (bambini, adulti, coppie, famiglie, gruppi, ...).
Quindi, la psicoterapia è, a tutti gli effetti, una tecnica efficace.
Ma quali sono i fattori che la rendono tale?
Quali sono le caratteristiche di un buon psicoterapeuta?
Sulla base di quanto emerso dalla ricerca, sono state ricavate le 14 qualità ed azioni di uno psicoterapeuta valido. In questa prima parte del nostro articolo verranno trattate alcune di esse, mentre il discorso verrà concluso nella seconda parte.
1. I terapeuti efficaci hanno una serie di abilità interpersonali sofisticate, che includono:
• Fluenza verbale;
• Percezione interpersonale;
• Modulazione affettiva ed espressività;
• Cordialità ed accoglienza;
• Empatia;
• Attenzione all’altro.
2. I clienti di un valido psicoterapeuta si sentono compresi, si fidano di lui e credono realmente che egli li possa aiutare. Lo psicoterapeuta crea queste condizioni nei primi momenti dell’interazione, attraverso il comportamento verbale e non verbale, perché esse sono fondamentali, all’inizio, per assicurare l’impegno nel processo terapeutico.
3. I buoni terapeuti sono capaci di formare quella che è chiamata l’ “Alleanza terapeutica” con i loro clienti. Essa coinvolge il legame terapeutico e l’accordo sugli obiettivi della terapia. Questa “working alliance” è descritta come un lavoro collaborativo e determinato tra il paziente ed il terapeuta, che va costruita sull’iniziale fiducia e convinzione del cliente.
4. I terapeuti efficaci danno una spiegazione accettabile ed adattiva per il disagio di un cliente.
Tutti coloro che si rivolgono ad un professionista vogliono una spiegazione per i propri sintomi o problemi.
Ci sono, però, alcune considerazioni da fare. Primo, la spiegazione deve essere consistente con la propria pratica professionale: in medicina è biologica, mentre in psicoterapia è psicologica. Secondo, la spiegazione deve essere accettabile ed accettata dal cliente, il che vuol dire che essa deve essere compatibile con i suoi valori, attitudini, cultura e visione del mondo. Terzo, la spiegazione deve essere adattiva – cioè, fornisce un mezzo attraverso il quale il cliente può superare le proprie difficoltà. Quarto, la “verità scientifica” della spiegazione non è importante tanto quanto la sua accettazione da parte del cliente perché è quest’ultima che porta ad un lavoro collaborativo e determinato.
5. Lo psicoterapeuta fornisce un piano di trattamento che è consistente con la spiegazione che ha fornito al cliente. Esso deve includere quelle azioni che sono salutari a livello psicologico. Una volta che il cliente ha accettato la spiegazione, il piano di trattamento per lui avrà un senso ed aumenterà la sua compliance.
6. Il terapeuta efficace è influente, persuasivo e convincente. Egli presenta la spiegazione ed il piano di trattamento in modo da convincere il cliente che la essa è corretta e che, conformandosi al trattamento, ne trarrà dei benefici. Questo processo porta al cliente speranza, padronanza ed attuazione delle azioni salutari. Queste caratteristiche sono fondamentali per formare una forte alleanza di lavoro.
7. Il terapeuta valido monitora il progresso del cliente in un modo autentico. L’autenticità si riferisce alla comunicazione con il cliente stesso, di modo che egli comprenda che il terapeuta stia effettivamente misurando l’andamento della terapia. La somministrazione di scale, o qualsiasi altra tecnica, senza una discussione con il paziente, è insufficiente.
Fonte: apa.org
(Traduzione ed adattamento a cura della Dottoressa Alice Fusella)
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