LE TANTE FAMIGLIE DELL'ESSERE
FRANCAVILLA. Gli amici, la scuola, il lavoro. A volte ci passi tanto tempo, quasi più che in famiglia. Pensare, però, che poi alla fine anche in questi contesti tu possa davvero trovar "famiglia" ce ne passa. E' una provocazione o fors'anche un'analisi dotta quella che propone Cecilia Mariotto nel suo libro "Relazioni d'amore. Star bene con se stessi e con gli altri", 120 pagine, 16 euro, scritto per Edizioni Psiconline. La cellula sociale per eccellenza nel libro della Mariotto acquista aggettivi che incuriosiscono.
La famiglia, oltre che biologica, diventa anche di elezione e di azienda. Che signfica? "Sono tutte quelle relazioni che in qualche modo creiamo nella nostra vita a prescindere dai legami familiari", risponde Mariotto, "di elezione o di azienda, diventa intuitivo capire a cosa mi riferisco. Capita spesso di dire "sto a lavoro più che in famiglia". Viene naturale allora pensare che in fondo anche qui, o con gli amici, si instaura una relazione affettiva che va oltre.
Un gruppo di persone o colleghi che condividono un obiettivo comune in maniera positiva e costruttiva, anche se si tratta di casi non diffusi come dovrebbero nella società individualistica contemporanea, finiscono col creare un luogo degli affetti in grado di creare calore e soddisfazione pari a quello familiare".
Tutto perchè nelle relazioni affettive l'IO non affondi ma emerga. Il volume offre esercizi pratici e mappe dialogiche che puntualizzano i concetti principali in una trattazione dell'argomento che appare per questo innovativa. Una sorta di manuale d'struzioni per l'uso. Ma un libro di 120 pagine può aiutare a cambiare davvero? "Per lo meno può spingere a pensare di poter cambiare", sorride Cecilia Mariotto, "le ricette in 120 pagine non possono esistere ma l'idea, per esempio, di mettere esercizi pratici per far germogliare il desiderio di guardare in maniera nuova dentro di sé, questo sì".
Ufficio Stampa Edizioni Psiconline