Perchè crediamo nelle teorie della cospirazione?
Secondo Karen Douglas le ragioni per credere nelle teorie della cospirazione possono essere raggruppate in tre categorie: il desiderio di comprensione e certezza; il desiderio di controllo e sicurezza; il desiderio di mantenere un'immagine positiva di sé.
Quando si parla di teorie della cospirazione, o meglio teorie del complotto, si fa riferimento ad una teoria che attribuisce la causa prima di un evento, o di una catena di eventi, alla presenza di un complotto.
Secondo il Dottor David Ludden, professore di psicologia presso il Georgia Gwinnett College, sembra che ogni famiglia abbia uno zio Joe, ossia quello zio che propone, durante la cena o altri momenti di condivisione, discussioni circa le teoria della cospirazione.
L'attacco del 11 Settembre è stato orchestrato dal governo; l'atterraggio sulla luna è stato girato a Hollywood. Oswald non ha agito da solo nell'assassinio di Kennedy. Per non parlare del riscaldamento globale.
Forse si dovrebbe provare a “calmare” lo zio Joe, o almeno provare a capire perchè alcune persone credono nelle teorie cospirative?
Questa è esattamente la domanda posta dalla psicologa britannica Karen Douglas e dai suoi colleghi in un recente articolo sulla rivista Current Directions in Psychological Science.
I ricercatori hanno scoperto che le ragioni per credere nelle teoria cospirative possono essere raggruppate in tre categorie:
- il desiderio di comprensione e certezza;
- il desiderio di controllo e sicurezza;
- il desiderio di mantenere un'immagine positiva di sé.

Nel primo caso, il desiderio di comprensione e certezza, cercare le spiegazioni per gli eventi è un desiderio umano naturale.
Si chiede costantemente il perchè le cose accadono proprio in quel determinato modo.
Perchè deve piovere il giorno in cui voglio uscire? Perchè mi ha risposto in modo freddo? Perchè non riesci a capire cosa voglio dirti?
E ovviamente non facciamo solo domande. Troviamo anche rapidamente le risposte a queste domande, non necessariamente le risposte vere, ma piuttosto le risposte che ci confortano o che si adattano alla nostra visione del mondo.
Sta piovendo perchè ho sempre avuto la peggiore fortuna. Non puoi capire quello che sto dicendo perchè non stai ascoltando.
Tutti noi nutriamo false credenze, cioè cose che crediamo vere, ma in realtà non lo sono.
Ad esempio, se credi che Sydney sia la capitale dell'Australia, sei vittima di una falsa credenza. Ma una volta che ti trovi di fronte al fatto che Canberra è la capitale dell'Australia, cambierai prontamente la tua mente.
Dopo tutto, sei stato semplicemente disinformato e non sei emotivamente investito in esso.
Le teorie della cospirazione sono anche false credenze, per definizione. Ma le persone che credono in loro hanno un interesse particolare nel mantenerle.
In primo luogo, hanno fatto qualche sforzo per comprendere la spiegazione della teoria per l'evento, sia leggendo libri, facendo ricerche sul web, o guardando programmi Tv che supportano tali idee.
L'incertezza è uno stato spiacevole e le teorie cospirative forniscono un senso di comprensione e certezza che è confortante.
Per quanto riguarda il secondo aspetto, il desiderio di controllo e sicurezza, i ricercatori precisano che le persone hanno bisogno di sentire che hanno il controllo della propria vita.
Ad esempio, molte persone si sentono più sicure quando guidano l'auto piuttosto che quando sono passeggeri.
Naturalmente, anche i migliori conducenti possono incorrere in incidenti per motivi che sfuggono al loro controllo.
Allo stesso modo, le teorie della cospirazione possono dare ai loro credenti un senso di controllo e sicurezza. Questo è particolarmente vero quando l'altro lato della medaglia è percepito come minaccioso.
Ad esempio, se le temperature globali stanno aumentando catastroficamente a causa dell'attività umana, allora dovrò apportare cambiamenti dolorosi al mio stile di vita confortevole.
Ma se esperti e politici mi assicurano che il riscaldamento globale è una burla, allora possono mantenere il mio attuale modo di vivere.
Questo tipo di ragionamento motivato è una componente importante nelle credenze della teoria della cospirazione.
Veniamo ora al terzo punto, il desiderio di mantenere un'immagine positiva di sé. La ricerca mostra che le persone che si sentono socialmente emarginate hanno maggiori probabilità di credere nelle teorie cospirative.
Abbiamo tutti il desiderio di mantenere un'immagine positiva di sé, che di solito deriva dai ruoli che interpretiamo nella vita: il lavoro, le relazioni intime, con familiari ed amici.
Quando sappiamo che facciamo una differenza positiva nella vita degli altri – come genitore, coniuge, amico, insegnante, mentore - consideriamo le nostre vite come meritevoli e ci sentiamo bene con noi stessi.
Ma dire, ad esempio, che lo zio Joe è disabile e non lavora da anni, lo fa sentire socialmente escluso.
Tuttavia, ha tutto il tempo per navigare in Internet per informarsi sulle teorie della cospirazione e può chattare online con altri che hanno credenze simili.
Quindi, il credere nelle teorie cospirative dà a zio Joe un senso di comunità.

Inoltre, la sua ricerca sulle teorie della cospirazione gli conferisce la sensazione di essere il detentore di una conoscenza privilegiata.
La maggior parte delle persone che credono che il riscaldamento globale sia reale o che i vaccini siano sicuri non lo fanno perchè comprendono la scienza.
Piuttosto, si fidano degli esperti!
E così, quando lo zio Joe inizia a trotterellare tutte le “prove” contro il riscaldamento globale, può essere difficile proporre un ragionevole contro-argomento.
Tutto quello che hai è la sensazione che la teoria della cospirazione sembra troppo complicata per essere vera, ma dal punto di vista dello zio Joe, è chiaro che lui sa di più sull'argomento di te.
In breve, abbiamo una buona comprensione di ciò che motiva le persone a credere nelle teoria cospirative.
Cioè, lo fanno a causa di tre bisogni fondamentali che tutti abbiamo: capire il mondo che ci circonda, sentirci sicuri e con il controllo, e mantenere un'immagine positiva di sé.
Ma, il possedere credenze nella teoria della cospirazione, in realtà aiuta le persone a soddisfare questi bisogni?
Gli studi hanno scoperto che quando gli studenti universitari sono esposti alle teorie del complotto, mostrano un maggiore senso di insicurezza.
Ciò ha portato alcuni ricercatori a concludere che la credenza nella teoria della cospirazione è controproducente.
Tuttavia, come sottolineato da Douglas e colleghi, la maggior parte degli studenti universitari ha poche motivazioni a credere nelle teorie cospirative in primo luogo.
Ciò che è veramente necessario, sostengono, sono alcuni studi accuratamente progettati che esaminano direttamente coloro che già credono nelle teorie cospirative.
Indipendentemente dal risultato di questi studi futuri, la vera domanda per noi ora è come trattare con lo zio Joe. Puoi offrire la controprova nel tentativo di convincerlo a rinunciare alle sue teorie, ma è quasi improbabile che tu ci riesca.
Questo perchè stai discutendo di fatti, mentre lo zio Joe sta difendendo il suo senso di sicurezza ed i sentimenti positivi nei confronti di sé stesso.
“E per tutti noi, l'immagine di sé supera ogni volta i fatti!”, ha concluso il Dottor Ludden.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro